Giovani e dipendenze, cresce l’allarme: ATS Insubria fotografa il fenomeno nel Varesotto
Nel convegno “Dalla sostanza all’effetto” a Villa Recalcati, esperti a confronto sull’aumento del consumo tra i giovani e le nuove dipendenze
Nel 2024 il 26% degli accessi al pronto soccorso per problematiche legate all’uso di sostanze riguarda i giovani tra i 15 e i 24 anni. È questo uno dei dati più significativi emersi dal convegno “Dalla sostanza all’effetto. Disagio giovanile, sostanze e dipendenze comportamentali”, promosso da ATS Insubria a Villa Recalcati, nell’ambito della rete ReDiDi (Rete Diffusa Dipendenze). Un’occasione per fare il punto su un fenomeno in evoluzione, che coinvolge in modo crescente le nuove generazioni.
Più giovani al pronto soccorso, ma anche più interventi dei servizi
L’alcol resta la principale sostanza d’abuso, seguita da cannabis e psicofarmaci non prescritti. A livello nazionale si registra un incremento nel consumo anche di tabacco riscaldato e nuove sostanze sintetiche. Nonostante l’aumento dei casi tra adolescenti e giovani adulti, si osserva un innalzamento dell’età media delle persone in carico ai servizi per le dipendenze, passata da 38,9 a 41,6 anni. Questo dato evidenzia la difficoltà di un aggancio precoce delle nuove fasce d’età e la necessità di ripensare strategie mirate.
Parallelamente, si registra un miglioramento nella capacità del sistema sanitario di intervenire: cresce il numero di assistiti (da 224 a 241 ogni 100.000 abitanti) e di operatori (da 9,02 a 11,6 ogni 100.000). Inoltre, aumentano le persone al primo trattamento nella vita presso i servizi dedicati.
Tra normalità e fragilità: le nuove forme di dipendenza
Il convegno ha ospitato interventi di rilievo come quello di Sabrina Molinaro, ricercatrice del CNR, che ha approfondito le nuove traiettorie di uso e le dipendenze comportamentali tra i giovani della Gen Z. Accanto alle sostanze, infatti, crescono anche le dipendenze da gioco d’azzardo, social media e gaming, spesso alimentate da fragilità educative, familiari o sociali.
Il neuropsichiatra Stefano Benzoni ha invece riflettuto su come stiano cambiando le forme del disagio psichico in adolescenza, sottolineando l’importanza di un approccio integrato e multidimensionale alla prevenzione.
Le istituzioni: “Servono ascolto e strategie condivise”
A portare il saluto istituzionale è stato Emanuele Monti, presidente della Commissione Sostenibilità sociale di Regione Lombardia: «La rete ReDiDi, prevista dalla Legge Regionale 23/2020, è uno strumento fondamentale per rafforzare l’approccio territoriale. Solo con il lavoro integrato tra tutti gli attori possiamo raggiungere risultati efficaci».
Un messaggio condiviso dal direttore generale di ATS Insubria, Salvatore Gioia: «I dati ci parlano chiaramente: l’uso di sostanze tra i giovani è in crescita, ma la capacità di risposta del sistema sanitario è migliorata. Questo ci conferma che il lavoro integrato con scuole, famiglie e servizi funziona. Le dipendenze giovanili non sono solo un problema sanitario, ma anche sociale, educativo e culturale. Dobbiamo garantire ascolto, prevenzione e percorsi di cura».
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