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“Un anno senza crisi respiratorie”: l’efficacia della riabilitazione respiratoria nello studio dell’ASST Valle Olona

Due casi clinici presentati dagli specialisti dell’'azienda di Busto al congresso AIPO sottolineano l’importanza della fisioterapia respiratoria nella gestione delle patologie polmonari croniche e delle infezioni complesse

pneumologia busto - Dott.ssa Samuela Cattaneo,dr Iuliano e dott.ssa Marianna Messina

La riabilitazione polmonare si conferma uno strumento fondamentale per la gestione e la stabilizzazione dei pazienti affetti da patologie respiratorie croniche. A dimostrarlo è il contributo scientifico presentato dagli specialisti dell’ASST Valle Olona al Congresso Nazionale della Società AIPO, dove la Pneumologia di Busto Arsizio e le fisioterapiste respiratorie di Somma Lombardo hanno illustrato due casi clinici emblematici dell’importanza di un approccio integrato e personalizzato alla cura.

Grave infezione da Sars-CoV2 in una paziente con sclerosi multipla

Nel primo, viene descritto il decorso di una grave infezione da SARS-CoV-2 in una paziente affetta da sclerosi multipla, in trattamento con anticorpi monoclonali anti-CD20. Nonostante la fine dell’emergenza pandemica, il caso mette in evidenza come infezioni severe possano ancora manifestarsi in soggetti fragili, immunodepressi o con patologie autoimmuni in terapia immunosoppressiva.

In questi pazienti, la diagnosi risulta spesso complessa: il classico tampone nasofaringeo può non essere sufficiente a rilevare l’infezione, mentre esami più approfonditi come il lavaggio bronco-alveolare risultano più affidabili ma anche più invasivi. Il caso sottolinea non solo l’importanza di percorsi diagnostici adeguati per soggetti ad alto rischio, ma anche il ruolo della presa in carico respiratoria nella fase post-acuta, per favorire il recupero delle capacità polmonari compromesse dalla polmonite.

Caso di BCO in paziente che si riacutizza in modo frequente

Altrettanto significativo è il secondo studio presentato, un caso clinico di Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) in una paziente frequente riacutizzatrice, con almeno tre episodi gravi l’anno, resi ancor più critici da una ipersensibilità agli antibiotici betalattamici, che ne limitava fortemente le possibilità terapeutiche.

In questo contesto, è stato avviato un innovativo programma domiciliare di fisioterapia respiratoria, gestito da una professionista specializzata e supportato da uno pneumologo di riferimento. Due incontri mensili a casa della paziente, affiancati da un monitoraggio costante a distanza, hanno permesso di introdurre tecniche di disostruzione bronchiale, ottimizzare l’aderenza terapeutica, migliorare l’uso dei farmaci inalatori, strutturare esercizi fisici personalizzati e intervenire prontamente in caso di peggioramento.

Il risultato è stato straordinario: nell’arco di un anno non si sono registrate nuove riacutizzazioni, a conferma dell’efficacia dell’approccio riabilitativo. Un dato che assume ancora più valore se si considera che la BPCO è oggi la terza causa di morte a livello mondiale e rappresenta una delle principali sfide sanitarie per i sistemi di cura. La letteratura scientifica supporta questi risultati: programmi di riabilitazione respiratoria, anche a domicilio, sono in grado di ridurre la mortalità fino al 40% nei pazienti con forme gravi di malattia.

Gli specialisti dell’ASST Valle Olona sottolineano come questi modelli assistenziali – basati sulla continuità della presa in carico, sulla presenza di un fisioterapista respiratorio dedicato e su un contatto regolare con lo pneumologo – rappresentino un investimento strategico per il futuro della sanità territoriale, soprattutto per i pazienti più fragili. In un sistema sanitario che guarda sempre più alla prossimità delle cure e alla prevenzione delle riacutizzazioni, la fisioterapia respiratoria non può più essere considerata un intervento accessorio, ma una vera e propria terapia salvavita.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 18 Novembre 2025
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