Silvio Orlando porta a Saronno “Ciarlatani”: teatro, cinema e identità in scena al Giuditta Pasta
Nuovo appuntamento con la stagione di prosa giovedì 13 novembre. Al centro dello spettacolo, le vite incrociate di un’attrice in crisi e un regista di successo, tra riflessioni su identità, ruoli e finzione quotidiana
Un viaggio vertiginoso tra realtà e finzione, in bilico tra comicità e malinconia. È questa la materia di “Ciarlatani”, lo spettacolo con Silvio Orlando in scena giovedì 13 novembre al Teatro Giuditta Pasta di Saronno.
“Ciarlatani” intreccia teatro e cinema, rappresentazione e realtà, costruendo una narrazione composta da segmenti autonomi ma profondamente interconnessi. Al centro, le vicende di Anna Velasco, attrice in crisi, e Diego Fontana, regista di successo alle prese con un’improvvisa battuta d’arresto. Intorno a loro, la figura sfuggente e leggendaria di Eusebio Velasco, regista culto degli anni ’80 e padre di Anna.
Sullo sfondo, una riflessione più ampia sulla finzione artistica e su quella quotidiana: dove finisce il personaggio e dove comincia la persona? È questa la domanda che attraversa tutto lo spettacolo, portando il pubblico a interrogarsi su identità, ruoli e apparenze.
Insieme a Silvio Orlando, sul palco ci sono Francesca Botti, Davide Cirri e Blu Yoshimi, impegnati in una prova di grande versatilità, dove quattro interpreti danno vita a decine di personaggi, attraversando generi e registri diversi: dal dramma alla farsa, dalla satira all’autofiction.
La regia di Pablo Remón gioca con le convenzioni, alternando forme e linguaggi: il racconto cinematografico, la scena teatrale classica, l’autofiction dell’autore accusato di plagio. Una struttura che richiama il romanzo, pur restando ancorata al linguaggio teatrale.
L’allestimento scenico, firmato da Roberto Crea (scene), Luigi Biondi (luci) e Ornella e Marina Campanale (costumi), costruisce un ambiente fluido, in cui le transizioni tra un mondo e l’altro sono continue e sorprendenti. Un gioco di scatole cinesi, come ha scritto Minima et Moralia, che “cambia in diretta, davanti agli occhi degli spettatori”.
Un’opera stratificata e sorprendente, che non si limita a raccontare una storia ma mostra come le storie prendano forma e come, spesso, finiscano per raccontare anche noi.
Prenotazioni e biglietti sul sito del Teatro Giuditta Pasta
(foto di Guido Mencari)
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