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Da Sarajevo a Gaza, si chiude Glocal DOC con premi che chiedono speranza e pace

Dalla giungla amazzonica a Gaza, le storie premiate a Varese raccontano il dolore e la rinascita. La giuria ha incoronato “Sniper Alley – To My Brother” e “Free Words: A Poet from Gaza”

Da Sarajevo a Gaza, si chiude Glocal DOC con premi che chiedono speranza e pace

Dalla giungla amazzonica alle macerie di Gaza, dal respiro del mondo fino alle parole che diventano libertà: la serata finale di Glocal DOC al Cinema Nuovo di Varese si è chiusa con una riflessione profonda sul potere del cinema come strumento di umanità e memoria.
Sul palco, Stefania Radman di VareseNews e Barbara Sorrentini di Radio popolare hanno condotto la cerimonia di premiazione, con i saluti del direttore di VareseNews Marco Giovannelli. Sedici proiezioni, quasi duemila spettatori e oltre venti opere in concorso tra corti e lungometraggi: numeri che confermano il successo del festival, nato dalla collaborazione di Festival Glocal con Air3 – Associazione registi italiani, Filmstudio 90, Cortisonici, BA Film Festival e l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni. In giuria per l’edizione 2025 anche il regista Gilberto Squizzato.

Il Premio Glocal DOC 2025 a “Sniper Alley – To My Brother”

Il premio principale di questa edizione è andato a “Sniper Alley – To My Brother” di Cristiana Lucia Grilli e Francesco Toscani.
La giuria ha motivato così la scelta:

«Per la forza con cui intreccia memoria personale e storia collettiva, restituendo allo spettatore uno sguardo vivo e necessario su ciò che la guerra lascia e ciò che la memoria può ancora salvare.
Attraverso la ricerca di un fratello perduto, il film costruisce un linguaggio universale che parla di lutto, umanità e rinascita.»

Un riconoscimento che conferma la vocazione internazionale del festival e la sua attenzione per le storie nate dal dolore ma capaci di generare senso, empatia e speranza.

Miglior Regia a “Il canto del respiro” di Simona Canonica

Il Premio alla Miglior Regia è stato assegnato a Simona Canonica per “Il canto del respiro”.
Motivazione della giuria:

«Per la capacità di costruire un’esperienza sensoriale e poetica che attraversa culture, suoni e paesaggi, unendo la dimensione globale e quella intima del respiro umano.
Un film che restituisce la complessità del mondo come un’unica sinfonia, dove la voce della natura e quella delle persone si fondono in un’unica armonia.»

Il film, presentato al MIV mercoledì 5 novembre, ha commosso il pubblico per la delicatezza con cui riesce a intrecciare immagini e suoni in un percorso che invita all’ascolto e alla consapevolezza.

Menzione speciale a “Luminoso spazio selvaggio” di Mauro Colombo

La menzione speciale è andata a “Luminoso spazio selvaggio” del regista varesino Mauro Colombo, proiettato in apertura del festival.
Motivazione:

«Per la potenza visiva e la profondità interiore con cui esplora la soglia fragile tra vita e morte, realtà e immaginazione.
Un viaggio intimo e visionario nella giungla amazzonica che diventa esplorazione del sé e della natura come riflesso dell’anima.»

Colombo, presente in sala la sera della proiezione, aveva raccontato come il film fosse nato da un’esperienza personale di perdita e di rinascita, tema che si è intrecciato idealmente con l’intera selezione di Glocal DOC di quest’anno.

Premio Agostini a “Free Words: A Poet from Gaza” di Abdullah Harun Ilhan

Il Premio Agostini – dedicato alla memoria del giornalista e documentarista Giancarlo Agostini, e riservato al miglior cortometraggio – è stato assegnato a “Free Words: A Poet from Gaza” del regista inglese Abdullah Harun Ilhan.
Motivazione della giuria:

«Per la potenza poetica con cui trasforma la parola in gesto di libertà e la memoria in atto di resistenza.
Attraverso la voce di un poeta di Gaza, il film testimonia come anche nei luoghi della distruzione la poesia e il linguaggio restino un rifugio inviolabile.
Un’opera che, partendo da una tragedia personale e collettiva, restituisce alla parola il suo potere di costruire e salvare l’umanità.»

Durante la cerimonia, Ilhan ha commosso la platea ricordando le due figure a cui il film è dedicato: un poeta palestinese ucciso con la sua famiglia poche settimane dopo aver accettato di partecipare al documentario e un operatore di Gaza, morto anch’egli dopo la fine delle riprese.

«Le parole sono l’unico strumento per ricostruire una casa quando tutto è distrutto», ha detto il regista, accolto da un lungo applauso.

Premio Ambiente a “Romagna mia – Storie di alluvioni” 

Il Premio Ambiente – Alfa è stato assegnato a “Romagna mia – Storie di alluvioni” di Paolo Melandri e , per la forza con cui intreccia memoria e impegno civile nel racconto della devastante alluvione del 2023.
Motivazione:

«Per aver trasformato una tragedia ambientale in un racconto corale che dà voce a chi ha perso tutto ma non la speranza. Il film, con rigore documentario e partecipazione emotiva, mette al centro la relazione tra uomo e territorio, ricordando che la ricostruzione non è solo materiale, ma anche morale e comunitaria.»

La proiezione del film, nei giorni scorsi, aveva riempito la sala del MIV con un pubblico attento e commosso, testimoniando quanto la sensibilità ambientale sia ormai parte integrante del linguaggio del documentario contemporaneo.

Menzione speciale del Premio Agostini a “FAST” di Stefano Cosimini e gli studenti dell’ISI Barga

La menzione speciale del Premio Agostini è stata assegnata a “FAST” di Stefano Cosimini, realizzato con gli studenti della classe 3ª C LES dell’ISI Barga. Il film si concentra sui fenomeni del fast fashion e del fast food, combinando interviste, testimonianze dirette e riflessioni critiche sui modelli di consumo e di comunicazione contemporanei. A ritirare il premiolo sceneggiatore Francesco Tomei. Motivazione della giuria:

«Per la freschezza dello sguardo e la capacità di raccontare con ritmo, ironia e consapevolezza un tema complesso attraverso la sensibilità dei più giovani.
Un lavoro che unisce autenticità e intuizione visiva, dimostrando come il linguaggio del documentario possa essere anche strumento di formazione e libertà creativa.»

Un festival che cresce

La serata, scandita dalle immagini dei film e dai momenti musicali, ha chiuso una terza edizione di grande partecipazione: dodici film in concorso, due eventi speciali, oltre duemila spettatori, decine di studenti e registi arrivati da tutta Italia. «Glocal DOC è un laboratorio di sguardi e di umanità – ha detto in chiusura Marco Giovannelli –. Ogni storia è un frammento del mondo che si riflette sul nostro territorio e ci ricorda che la realtà si racconta anche così, attraverso la forza del documentario.» Il pubblico è uscito lentamente dal cinema, molti fermandosi ancora a parlare, a condividere impressioni e emozioni.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 07 Novembre 2025
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