Scavi su scavi a Castelseprio, gli archeologi arrivano da tutta Italia per scoprire il nostro passato
In questi giorni si conclude un’altra sessione di scavi al parco archeologico di Castelseprio. Nelle ultime settimane gli archeologi dell’università di Padova hanno lavorato su un edificio antecedente la chiesa di san Giovanni, risalente quindi al V-VI secolo
Ogni anno arrivano e si immergono completamente (e non solo metaforicamente) nella storia del nostro territorio. Sono gli archeologi delle università di Chieti-Pescara, Padova e dell’Università Cattolica di Milano, che trascorrono settimane e settimane al parco archeologico di Castelseprio.
In collaborazione con la Direzione Regionale Musei Lombardia, cercano di comprendere come si strutturasse la vita quando l’area era abitata e datare gli edifici che emergono grazie alla loro ricerca.
Uno studio che solo in apparenza si interrompe durante la stagione invernale: se infatti d’estate li si vede con cazzuola, setacci, spatole e scalpellini in mano, durante i mesi in università i dati raccolti vengono analizzati, condivisi e studiati.

In questi giorni ad essere in procinto di terminare i lavori dell’estate 2025 è l’università di Padova, in particolare il corso di laurea in Archeologia, del dipartimento dei Beni culturali.
Maurizio Marinato, responsabile di cantiere dello scavo del San Giovanni diretto dalla professoressa Alexandra Chavarria, racconta le ultime scoperte: «Quest’anno abbiamo proseguito lo scavo della chiesa del San Giovanni, che abbiamo iniziato a partire dal 2021 all’interno di un grande progetto condiviso con l’università di Chieti e l’università cattolica di Milano sui centri di poteri del sito di Castelsepio».

«La chiesa è datata fine del VI-VII secolo: noi stiamo scavando tutte le evidenze relative alla vita della chiesa stessa e soprattutto le sepolture che facevano parte del cimitero interno all’edificio – dettaglia Marinato, mentre con un occhio controlla il lavoro incessante degli studenti –e ci siamo soffermati sull’analisi di quanto emerso su una struttura ancora precedente».
UN EDIFICIO ANCORA PIU’ ANTICO SCOPERTO DI RECENTE

« Una scoperta che è stata fatta l’anno scorso è la presenza di un edificio antecedente alla chiesa stessa che può essere datato al V-VI secolo. La nostra ipotesi è che si tratti di un edificio residenziale con intorno alcuni silos per la conservazione delle derrate alimentari, aree già indagate a partire da scavi precedenti. Ciò che comprendiamo grazie allo scavo è che questo edificio avesse intorno a sé altre strutture che potevano essere correlate alla vita quotidiana, sia fosse di scarico, che focolari o piccoli fornaci».

L’ARCHEOLOGO PIU’ GIOVANE HA MENO DI 20 ANNI
Un pezzetto alla volta il puzzle del passato si ricompone. A lavorare a questo importante “gioco” giungono in Valle Olona studenti giovanissimi, che dedicano tempo ed energie a far luce su ciò che Castelseprio rappresentava secoli fa.
«Lo studente più giovane del nostro gruppo ha 19 anni, il maggiore ne ha 27. Insieme a loro ci siamo noi, responsabili e docenti, che dirigiamo i lavori. Ci occupiamo dello scavo, ma non solo. In occasione delle Giornate del Patrimonio di fine settembre abbiamo accolto circa 250 persone: adulti e bambini, interessati a conoscere il patrimonio archeologico di Castelseprio».

«Per noi è molto importante che la gente che vive qui intorno venga a osservare il nostro lavoro e a farci domande, l’attenzione sugli scavi dà valore alla nostra ricerca. Adesso (nei primi giorni della settimana del 6 ottobre, ndr) ripartiremo, ma nel 2026 saremo di nuovo qua, scalpello e cazzola in mano».
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