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Cancelli chiusi da mesi, la Bassetti di Rescaldina tra lo spettro della logistica e il sogno di un museo industriale

Per la riqualificazione della storica fabbrica è stato presentato un progetto che prevede l'abbattimento e la ricostruzione di 40mila metri quadri di capannoni con un incremento importante delle aree di carico e scarico

ex bassetti zucchi rescaldina

A Rescaldina i cancelli dello storico stabilimento Bassetti di via per Legnano sono chiusi ormai da mesi, gli ultimi dipendenti che ancora lavoravano nella fabbrica – confluita nel 2006 nel Gruppo Zucchi, nato dalla fusione per incorporazione della Bassetti con la Vincenzo Zucchi spa ed oggi proprietario di entrambi i marchi – sono stati trasferiti a Legnano e Cuggiono. Il futuro dell’area, però, è ancora tutto da scrivere, tra l’ombra della logistica che il comune non vorrebbe vedere allungarsi sull’area e il “sogno” di un museo industriale che valorizzi l’archivio da oltre 50mila stampi in legno per tessuti, che fa della raccolta della Zucchi Bassetti la seconda in Europa per importanza.

ex bassetti zucchi rescaldina

Per la riqualificazione della storica fabbrica, il cui nucleo originario risale alla prima metà dell’800, da tempo è stato infatti presentato un progetto che prevede l’abbattimento e la ricostruzione di 40mila metri quadri di capannoni con un incremento importante delle aree di carico e scarico. Progetto per cui da Città metropolitana nei mesi scorsi è arrivato un decreto di non assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale che ha lasciato più di un dubbio al comune di Rescaldina. Da lì la scelta dell’ente di fare ricorso contro il decreto: tra i problemi sollevati dall’amministrazione comunale ci sono in primis l’impatto su traffico e ambiente, dagli interventi che si renderebbero necessari per la viabilità fino alla necessità di mitigare, ad esempio con delle alberature, la visuale dalla Saronnese.

ex bassetti zucchi rescaldina

Il timore più grande, però, in Piazza Chiesa è che l’aumento delle ribalte per carico e scarico merci possa essere il primo passo verso un futuro ad uso logistico per l’area, rischio che peraltro si farebbe più concreto laddove un domani l’area dovesse passare di mano. Ad oggi l’amministrazione comunale è ancora in attesa di un riscontro rispetto alle osservazioni sollevate per l’intervento di riqualificazione. Intanto tra gli obiettivi del comune rimane quello di un restyling che valorizzi la storia industriale del sito. «Abbiamo chiesto di valorizzare maggiormente il museo dal momento che esiste un archivio di 56mila stampi tessili in legno – sottolinea il sindaco di Rescaldina Gilles Ielo -: il comune ha suggerito il mantenimento delle campate visibili dalla rotatoria per conservare un rimando alla memoria storica industriale e abbiamo proposto di destinare proprio quell’area al museo».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Ottobre 2025
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