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In Italia ogni anno tremila morti sulle strade, una serata a Materia per parlarne

Il nostro Paese fa segnare 51 vittime ogni milione di abitanti, un dato superiore alla media europea che si attesta a 45. Nonostante la stabilità apparente nel numero dei decessi, l’obiettivo europeo di dimezzare le vittime entro il 2030. Storie, dati e testimonianze dirette su un tema che tocca da vicino tutti noi

Luvinate - Incidente stradale

L’anziano travolto all’alba mentre impegna un attraversamento pedonale; il motociclista ferito con un paletto in metallo, sempre a seguito di incidente stradale; il ciclista travolto mentre rientra da un allenamento: anch’egli morto sul colpo. Eventi reali discussi a Varese nelle aule di giustizia, solo una minima punta dell’iceberg dettati da mille fattori diversi, come il mancato rispetto delle misure di sicurezza e che traducono storie di cronaca in considerazioni in grado di sollevare dibattito pubblico: quella strada è o non è pericolosa? Si può fare qualcosa per migliorare quell’incrocio?

I casi di cronaca e il racconto

In mezzo a questo dibattito ci sono le vittime, col loro vissuto, e i superstiti di una piaga che ogni anno strappa la vita a migliaia di persone divenendo – l’incidente stradale – la prima causa di morte fra i giovanissimi. Materia spazio libero, a Castronno, per questo ospiterà una serata il 16 di settembre alle 21 dove tutto questo, cronaca e narrazione permetterà di addentrarsi in un campo che tristemente riguarda tutti noi.

E dunque alla storia di Rosa Annecca, che ha raccontato in un libro Urlo dentro per non disturbare fuori, si accompagneranno le testimonianze di chi, quotidianamente, assiste le vittime nelle sedi in cui ci si rivolge per l’accertamento della responsabilità che spessissimo passa attraverso delicati iter procedurali. Non a caso l’incontro di martedì vedrà la partecipazione dei professionisti Giovanni Cerutti e Fabio Levato di Studio Risarcimenti e Consulenze.

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I dati

Nel 2024 si è registrato un lieve aumento degli incidenti stradali in Italia, confermando una tendenza che preoccupa soprattutto per l’alto numero di feriti. Secondo i dati ufficiali, sono stati 173.364 gli incidenti con lesioni (+0,7% rispetto all’anno precedente), con un bilancio di 3.030 morti (+0,3%) e 233.853 feriti (+4,1%).

L’Italia sopra la media europea per mortalità

Il nostro Paese fa segnare 51 vittime ogni milione di abitanti, un dato superiore alla media europea che si attesta a 45. Nonostante la stabilità apparente nel numero dei decessi, l’obiettivo europeo di dimezzare le vittime entro il 2030 (fino a 1.586 morti l’anno in Italia) appare ancora lontano, come evidenziato dal confronto tra i dati reali e i target visualizzati nei grafici di previsione.

Le cause più frequenti: distrazione, precedenza e velocità

Le statistiche sulle cause accertate o presunte evidenziano tre comportamenti errati che incidono sulla maggioranza dei sinistri: Guida distratta o andamento indeciso: 35.371 casi (15,7%). Mancato rispetto della precedenza o del semaforo: 30.471 casi (13,5%). Velocità eccessiva: 19.497 casi (8,6%) In totale, il 93,4% degli incidenti è legato a comportamenti scorretti di conducenti o pedoni, mentre solo il 6,6% dipende da altre cause (ostacoli, condizioni ambientali, ecc.).Preoccupa anche l’incidenza di sostanze: l’8,2% degli incidenti è correlato all’alcol, mentre il 3% è legato al consumo di droga, secondo quanto rilevato dalle forze dell’ordine.

Strade urbane e extraurbane: due scenari differenti

Il maggior numero di sinistri si verifica sulle strade urbane, dove si concentra circa il 72% delle cause accertate (163.288 casi). Tuttavia, le strade extraurbane mostrano percentuali più alte in alcune dinamiche particolarmente gravi, come l’alta velocità (11,2% dei casi extraurbani) e la guida distratta (22,1%).

Tendenza in lieve risalita dopo la pandemia

Dopo il calo significativo di incidenti registrato nel 2020 a causa delle restrizioni alla mobilità, i numeri sono tornati gradualmente a crescere. I livelli attuali, pur inferiori a quelli di inizio decennio, indicano un’inversione di tendenza rispetto alla discesa costante osservata fino al 2019.

I dati confermano quindi la necessità di nuove politiche per la sicurezza stradale, con interventi mirati su educazione alla guida, controlli su velocità e uso di alcol e droghe, e infrastrutture più sicure.

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 10 Settembre 2025
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