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Il calo demografico si fa sentire nelle scuole di Varese: nel 2028 ci saranno 9mila studenti in meno

La riduzione del numero degli iscritti si fa sentire anche alle superiori. Il Presidente della Provincia Magrini e il direttore dell'Ufficio scolastico Carcano invitano i sindaci a ragionare sui cambiamenti

Saronno - Il primo giorno di scuola 2024

La scuola varesina è al centro di una transizione demografica negativa che entro il 2028 porterà a una riduzione di oltre 9.200 studenti rispetto al 2024. Un dato che conferma un calo già in atto: negli ultimi nove anni, la popolazione scolastica in provincia è scesa del 7%, più della media nazionale (-6,3%).

La tendenza è chiara: alla primaria, in base ai dati delle nascite, si passerà dai 36.619 alunni di quest’anno a circa 32.500 nel 2028, con un calo di oltre mille bambini all’anno. Alle medie si scenderà da 25.000 a 22.000 studenti, mentre le superiori iniziano anch’esse a soffrire, con una perdita stimata di 1.405 iscritti entro il 2028.

Magrini: “Governare ora per non arrivare all’emergenza”

Il presidente della Provincia, Marco Magrini, ha spiegato che occorre affrontare subito la questione: «Se non cominciamo a ragionare oggi, tra cinque anni ci troveremo di fronte a una crisi conclamata. Ho chiesto che i sindaci vengano sempre informati sull’evoluzione dei distretti scolastici: sono loro a conoscere meglio i territori e con loro dobbiamo costruire soluzioni condivise».

L’obiettivo è di avviare un confronto stretto per comprendere la situazione e la sua evoluzione così da individuare in modo sinergico le possibili soluzioni in grado di soddisfare la richiesta di istruzione di qualità.

Alcuni tavoli di lavoro sono già stati avviati in aree come Besozzo, Gavirate e Bardello, dove si discute dallo scorso anno la possibilità di arrivare a un solo comprensivo del Medio Verbano. Situazioni simili si stanno affrontando anche in Valganna, a Porto Ceresio e Lavena Ponte Tresa: questi ultimi comuni stanno valutando l’ipotesi di un nuovo plesso unico del Ceresio.

Un patrimonio edilizio sotto pressione

La provincia di Varese conta oggi 69 istituti comprensivi (erano 71 fino a poco tempo fa, ma due sono stati soppressi per mancanza di numeri), circa 400 edifici di primo ciclo e 32 istituti di secondo grado con un’ottantina di plessi. Si tratta di un patrimonio edilizio imponente, costruito in gran parte negli anni del boom demografico, che oggi rischia di non reggere alla transizione negativa.

Il problema, spiega il presidente Magrini, non è solo economico. Gli investimenti del PNRR impiegati dalla Provincia stanno riqualificando edifici con interventi su impianti energetici, sicurezza e comfort. Ma senza una regia condivisa si rischia di spendere risorse su strutture destinate a rimanere vuote. «Non è più il momento di pensare a nuove scuole – ha sottolineato Magrini –. Dobbiamo riflettere su come valorizzare e riutilizzare ciò che abbiamo, razionalizzando i costi e migliorando la qualità dei servizi».

Lavorare insieme ai Comuni

Il tema centrale, per Provincia e Ufficio scolastico territoriale, è quello della governance multilivello. «Non possiamo permetterci interventi spot – ha osservato il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Carcano –. Serve una regia che metta insieme istituzioni scolastiche, sindaci e amministratori, così da evitare chiusure improvvise e garantire, nel frattempo, una serie di servizi alternativi capaci di rispondere alle esigenze delle comunità mantenendo gli equilibri territoriali».

Il nodo dei trasporti, con la difficoltà a reperire autisti e mezzi, si intreccia con la necessità di riorganizzare i plessi e specializzarli per servizi e dotazioni. Una sfida che, secondo gli amministratori, può trasformarsi in opportunità: classi meno affollate, didattica più inclusiva e strutture più moderne.

magrini e carcano

I tagli agli organici

Già da quest’anno, la diminuzione di alunni ha portato a una riduzione dell’organico in provincia di Varese: « Questi sono effetti su cui non si potrà intervenire – ha spiegato Giuseppe Carcano – ma è un tema che non può essere discusso alla luce di soli numeri. Il territorio varesino è molto eterogeneo e occorrerà discutere di riduzioni anche alla luce della particolarità delle situazioni».

Il calo demografico è un fatto da governare

«Il calo demografico è un fatto – ha concluso Magrini –. La differenza la farà la capacità di governarlo: lavorando con i sindaci, programmando insieme e trasformando questa crisi in occasione di crescita».

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Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.
Pubblicato il 10 Settembre 2025
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