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Impegno e tempo libero, il Circolo Acli di Uboldo cresce tra continuità e capacità di cambiare

C’è aria di vacanza al centro familiare “Don Luigi Meda” che ospita il circolo Acli di Uboldo ed è immediata la sensazione di trovarsi in un posto dove scorre un pezzo importante della vita del paese

Tour Acli 2025 - Acli Uboldo

La dodicesima tappa del nostro tour alla scoperta delle Acli del Varesotto, dopo Ispra, Bergoro , Caronno Varesino, Curiglia,  CaderoGarabiolo,  Tradate, Castellanza, Busto Arsizio, Saronno e Cairate ci porta a Uboldo .

Quando arrivi al circolo Acli di Uboldo, a lato dell’ampia piazza della chiesa, ad accoglierti trovi un bel giardino con tavolini all’ombra, una grande e fresca sala con tante persone intente a giocare a carte o a leggere il giornale e il sorriso contagioso di Barbara che insieme a Ivan gestisce il bar.

C’è aria di vacanza al Centro familiare “Don Luigi Meda” e in questa calda giornata d’estate (l’intervista è stata registrata il 29 luglio) è immediata la sensazione di trovarsi in un posto in cui scorre un pezzo importante della vita del paese.

Con il presidente Franco Colombo ci aspetta una nutrita delegazione del consiglio di amministrazione, storico cuore pulsante del circolo, uomini e donne che si fanno carico di portare avanti i valori aclisti nel segno di una continuità che ad Uboldo non è mai venuta meno ma anche con lo sguardo al futuro di chi ha a cuore il domani di questo luogo.

La spinta del cardinale Schuster

Le Acli di Uboldo nascono nel 1949, quasi una gemmazione dalla vicina Saronno, e possono vantare un padrino importante. «In quegli anni c’era già un gruppo di giovani del paese che frequentava il circolo di Saronno – racconta Eugenio Oliva, 87 anni,  che per 20 anni è stato presidente ed è oggi la memoria storica delle Acli uboldesi – Il circolo qui è nato da quei giovani e su suggerimento dell’allora cardinale Ildefonso Schuster, che durante la sua ultima visita pastorale in paese spinse per la nascita delle Acli». A tenere per mano il neonato circolo l’allora giovane parroco don Livio Tamburini, primo presidente Angelo Greco.

«Il primo circolo aveva sede in un ambiente misero – ricorda Eugenio – Era nei locali dell’ex macello della Società bestiame e in alcuni ambienti della biblioteca femminile. Però c’era il servizio bar e gli iscritti erano già più di 100».

Bar e parrocchia, un binomio vincente

«Il circolo di Uboldo è partito subito come punto di aggregazione, una caratteristica che ha sempre mantenuto nel tempo – dice il presidente Franco Colombo –  Così come le Acli qui sono sempre rimaste fedeli ai tre valori fondativi: lavoro, democrazia e Chiesa».

E’ sempre venuta una forte spinta dai nostri preti. Da don Tamburini in poi tutti i sacerdoti che si sono succeduti hanno sostenuto le Acli e il circolo familiare

Una continuità, quella del rapporto con la parrocchia, che a Uboldo non è venuta meno neanche negli anni Settanta, momento cruciale nella storia delle Acli a livello nazionale, in cui si allenta il rapporto con il Vaticano dopo la frattura del Congresso di Torino del 1969 e del convegno di Vallombrosa nell’anno seguente.

«E’ sempre venuta una forte spinta dai nostri preti – aggiunge Eugenio Oliva – Da don Tamburini a don cesare Pagani, che ebbe un grande ruolo a Saronno ma anche a Uboldo e che poi divenne assistente nazionale delle Acli. Tutti i sacerdoti che si sono succeduti hanno sostenuto le Acli e il circolo familiare. Negli anni Settanta la frizione a livello nazionale tra le Acli e la chiesa non fu sentita qui a Uboldo, siamo sempre andati sulla nostra strada di grande collaborazione e ancora oggi va tutto bene».

Un rapporto, quello con la parrocchia che si è fatto ancora più stretto da quando le Acli nel 1990 si sono trasferite nello stabile del circolo familiare parrocchiale intitolato a don Luigi Meda, concesso in comodato gratuito.

L’altalena del patronato

Una storia a sé a Uboldo ce l’hanno i servizi di patronato, che in altri circoli hanno oggi un ruolo preponderante, mentre qui al momento non sono più attivi.

«Quando sono nate le Acli l’obiettivo era soprattutto quello di fare formazione e informazione per operai, impiegati e pensionati – racconta Eugenio – Poi vennero avviati servizi di patronato, all’inizio con Giulia Tavecchia che lo faceva a casa sua nei primi tempi. Siamo sempre stati molto agganciati alle Acli di Saronno, da dove in settimana veniva anche l’assistente che faceva le pratiche. Un servizio molto apprezzato che per anni è stato il fiore all’occhiello delle Acli di Uboldo, diciamo dagli anni Sessanta fino al 2000. Un fiore che oggi è appassito».

Oggi a Uboldo di patronati ce ne sono tre, quello della Cisl e due privati, ma si sta ragionando sulla possibilità di riaprire anche quello delle Acli: «L’idea è quella di farlo ripartire per il mese di ottobre – dice il presidente Colombo – ci stiamo lavorando».

Dalle bocce al tennis tavolo, con un tocco femminile

Una peculiarità del circolo Acli di Uboldo, che lo rende unico in provincia di Varese, è la presenza del tennis tavolo, una svolta che ha segnato un cambio di passo su diversi piani.

«Prima c’era la Bocciofila – racconta Franco Colombo – A un certo punto si è fermata per circa tre anni e nello stesso tempo un gruppo di ragazzi che andava a giocare a tennis tavolo a Saronno ha proposto di creare un società qui a Uboldo e abbiamo riconvertito quello spazio. Ora siamo l’unico circolo della zona e della provincia che può vantare questa attività».

A guidare la società sportiva, una Asd (associazione sportiva dilettantistica) associata alle Acli, è il presidente Fabio Nale, 60 anni, che con il nipote Matteo Nale, di 25 anni, anima la squadra: «Siamo molto contenti che sia nata questa collaborazione. Siamo partiti staccandoci dalla società di Saronno, che ha 50 anni di attività alle spalle, nel 2021, quando tutti chiudevano. Eravamo in cinque, oggi siamo in 53. Abbiamo sette squadre e facciamo anche i campionati». Oltre a ridare vita a uno spazio che non era utilizzato, l’arrivo del tennis tavolo ha dato nuova vitalità al circolo e portato più giovani a frequentarlo: «Certo, ci piacerebbe che più persone partecipassero, ma stiamo crescendo con buoni risultati».

Qui a Uboldo le Acli sono ancora protagoniste riconosciute della vita del paese e della parrocchia

Il tennis tavolo non è l’unica attività che si pratica alle Acli di Uboldo: «Facciamo diverse iniziative culturali, incontri pubblici ma anche mostre di artisti uboldesi, anche con il pittore Fabrizio Vendramin che è spesso qui da noi e che fa parte del consiglio del Tennis tavolo. Spesso sono stati fatti incontri molto partecipati per informare i cittadini e aprire un dibattito pubblico, come nel 1975 sullo Statuto dei lavoratori, o negli anni Ottanta quando si discuteva il Piano regolatore del paese. Le Acli hanno sempre avuto questa volontà di informare e far partecipare. Una delle nostre tradizioni è l’organizzazione della presentazione dei candidati in occasione delle elezioni comunali. Ogni anno poi ci occupiamo di fare un’iniziativa nella Giornata della Memoria, spesso proiezioni di film a tema. Qui a Uboldo le Acli sono ancora protagoniste riconosciute della vita del paese e della parrocchia». Ma ci sono anche le giornate di spiritualità, una tradizione che prosegue anche oggi e che almeno una volta all’anno porta i partecipanti in località del Lago Maggiore o del lago di Como per momenti dedicati ai valori cristiani delle Acli.

C’è poi la parte ludica: «Oggi il circolo familiare è aperto tutti i giorni (esclusi il lunedì e martedì mattina). Il martedì e giovedì c’è il torneo di burraco, ci sono le squadre del Fantacalcio, alla sera qui si riempie di ragazzi che giocano a calcetto o che si ritrovano qui con gli amici». In questo ha inciso molto anche la nuova gestione del bar, affidata a Barbara Zuin e Ivan Lazzarin, giovani e pieni di entusiasmo: «A Barbara dobbiamo anche l’abbellimento del giardino esterno, con un tocco femminile che lo ha molto migliorato».

Al circolo Acli di Uboldo Barbara inaugura il suo nuovo bar

Aperti e proiettati in avanti

Oggi le Aci di Uboldo contano circa 130 iscritti. «Negli anni Novanta abbiamo anche sfiorato i 300 – dice il presidente Colombo – Sicuramente ci piacerebbe avere più iscritti, anche tra i giovani, perché questo è davvero un luogo di tutti, aperto a tutti. Oggi lavoriamo in collaborazione con altre associazioni del paese per fare rete e sono nate iniziative interessanti, come lo spettacolo “The nel deserto” che ha avuto più di 300 presenze. L’associazione senegalese di Uboldo una volta al mese è qui per fare i suoi incontri, e abbiamo messo il salone a  disposizione delle associazioni in modo gratuito».

Sicuramente ci piacerebbe avere più iscritti, anche tra i giovani, perché questo è davvero un luogo di tutti, aperto a tutti

Tra le prossime iniziative in preparazione una serata dedicata alla Seconda Guerra mondiale, e il perfezionamento del gemellaggio con le Acli di Castellanza. «Ci piacerebbe anche organizzare un torneo di scacchi, potrebbe portare nuove persone».

Franco Colombo (nella foto qui sopra), dopo il primo mandato di quattro anni, da due è stato riconfermato alla guida delle Acli di Uboldo. Incarna perfettamente lo spirito delle Acli uboldesi, fortemente legate al passato ma sempre proiettate in avanti: «Cerchiamo di guardare sempre avanti, ringraziando gli anziani del nostro circolo perché hanno tracciato la strada e ci hanno portati fino a qui». Per lui le Acli sono l’approdo di un percorso iniziato a 15 anni: «Sono sempre stato in oratorio, poi con alcuni amici abbiamo avuto l’incarico da don Luigi Meda di far funzionare la sala parrocchiale e infine sono entrato nelle Acli, trovando un consiglio eccellente. Condivido i valori delle Acli e poi mi piace stare con il gruppo dei consiglieri e in generale con la gente. Certo, le fatiche ci sono ma noi andiamo avanti».

Tutte le puntate del nostro reportage

 

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mariangela.gerletti@varesenews.it
Giorno dopo giorno ho il privilegio di raccontare insieme ai miei colleghi un territorio che offre bellezza, ingegno e umanità. Insieme a te lo faremo sempre meglio.
Pubblicato il 28 Agosto 2025
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