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Alexander Langer: un’eredità luminosa che con Raveggi parla al presente

Il 18 settembre a Materia presentazione del libro Continuate in ciò che è giusto con l'autore Alessandro Raveggi. Una voce, una sfida ancora aperta: la figura di Langer torna a interrogarci sul senso della politica, della militanza e della convivenza

Generico 04 Aug 2025

Nel trentennale della scomparsa di Alexander Langer, figura luminosa del pensiero ecologista e della politica del dialogo, Materia si prepara ad accogliere un incontro. Il 18 settembre verrà presentato il libro Continuate in ciò che è giusto di Alessandro Raveggi, edito da Bompiani. Un’opera che si inserisce con forza e originalità nel solco già tracciato da “In viaggio con Alex” di Fabio Levi, ma che si distingue per il suo taglio personale, quasi intimo.

L’evento è più di una commemorazione: è un invito aperto a ripensare il presente alla luce delle intuizioni, dei dubbi, delle “fughe” e dei ponti che Langer ha lasciato dietro di sé.

Un “uomo in fuga” che parlava al futuro

Raveggi non costruisce un santino. Il suo Langer è vivo, contraddittorio, vulnerabile. Un uomo “in fuga” – ma non nel senso banale dell’evasione – piuttosto un uomo che cambiava direzione con coraggio, convertendosi a nuove visioni pur di non restare prigioniero di una verità unica. Raveggi ne raccoglie la voce senza cercare di imitarla, ponendoci davanti non la domanda “cosa direbbe oggi Alex”, bensì: “cosa ci dice oggi Alex di noi?”

Questa inversione di prospettiva rende il libro uno specchio – a tratti implacabile – del nostro tempo. Un tempo in cui, secondo l’autore, viviamo in un “mondo langeriano”, dove la crisi ambientale, le guerre e le identità ferite ci obbligano a cercare nuove vie di convivenza.

Toscana, laboratorio di idee e spirito

Un aspetto particolarmente toccante del libro è il legame tra Langer e la Toscana. Firenze, con le sue chiusure e le sue aperture, fu per Langer non solo una città, ma un laboratorio spirituale e politico. Qui avvennero incontri decisivi – con Padre Balducci, con La Pira, con l’esperienza radicale dell’Isolotto, con Barbiana e don Milani – che plasmarono un pensiero cristiano non conforme, antagonista. Una militanza che seppe attraversare Lotta Continua, il movimento verde, senza mai perdere il senso profondo del suo agire: lottare contro l’infelicità.

La politica come vita, non come mestiere

Per Langer, la politica non era mai separabile dalla vita. Era corpo, parola, incontro. Era movimento. Ed è proprio questa dimensione che Raveggi riporta in primo piano, opponendola alla disillusione di oggi, dove spesso la partecipazione si riduce a consumo d’opinione. Ma “un seme è rimasto”, scrive l’autore: lo si vede nei giovani che si definiscono ecologisti senza sapere chi fosse Langer. Una speranza silenziosa, che va oltre le etichette.

Uno dei concetti chiave del libro è la “traduzione” come metafora della vita di Langer. Traduttore simultaneo nella forma e nell’anima, Langer viveva nell’interstizio tra le lingue, tra le culture, tra le identità. Raveggi lo racconta come un costruttore di ponti – spesso “clandestini”, come quelli tessuti nei Balcani durante il conflitto bosniaco. La sua nonviolenza, concreta e operosa, si esprimeva nel gesto minimo: ristabilire una linea telefonica, ascoltare il nemico, restare umano.

In un’epoca che tende a cristallizzare le grandi figure del passato in nomi di strade e targhe, Raveggi rifiuta la monumentalizzazione di Langer. Non perché non lo meriti, ma perché il rischio è di farne un’icona silenziosa, quando invece ciò che servirebbe è ascoltarne la voce viva, inquieta, fallibile. Un Langer “vero”, che non smette di interrogarci.

L’EVENTO

Giovedì 18 – ore 21:00

Continuate in ciò che è giusto – La storia di Alex Langer

A trent’anni dalla sua morte, Alessandro Raveggi racconta Alexander Langer, profeta visionario e fragile, che ha lottato per la pace, l’ecologia e il dialogo tra culture. Europeista, fondatore dei Verdi, Langer ha creduto in un’umanità capace di abbattere muri e costruire ponti. Le pagine di Raveggi ne ripercorrono la complessità, tra ideali e disincanti.

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Marco Giovannelli
marco@varesenews.it
La libertà è una condizione essenziale della nostra vita. Non ci può essere libertà senza consapevolezza e per questo l’informazione è fondamentale per ogni comunità.
Pubblicato il 06 Agosto 2025
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