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Sequestro da 50 milioni alla Vitali di Bergamo, la società che deve realizzare il progetto Hydrogen Valley in Valle Olona

Nel mirino della Guardia di Finanza il gruppo imprenditoriale che gestisce grandi cantieri nella Bergamasca ma ha anche un ruolo nel Varesotto. Al centro una società "svuotata" e affidata a un prestanome malato di Alzheimer

hydrogen valley cairate expand

Un sequestro preventivo da 50 milioni di euro ha colpito le quote societarie della Expand Srl, la società che sta sviluppando l’Hydrogen Valley nell’area dell’ex cartiera di Cairate. Il provvedimento è stato disposto dal Gip del Tribunale di Bergamo su richiesta della Procura orobica, e riguarda i fratelli Cristian e Massimo Vitali, già al centro di un’inchiesta per bancarotta fraudolenta legata al fallimento della Vita Srl (qui un quadro completo su Bergamonews).

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nel 2022 sarebbe stata realizzata una scissione societaria che avrebbe trasferito beni per circa 31 milioni di euro dalla Vita Srl – già in difficoltà – alla neonata Expand Srl. Subito dopo, Vita Srl sarebbe stata messa in liquidazione e formalmente intestata a un prestanome, un ultraottantenne malato di Alzheimer e in condizioni economiche precarie.

La società, “spolpata” anche per spese personali, sarebbe così fallita lasciando un patrimonio netto negativo di oltre due milioni di euro e debiti per più di dieci milioni.

Il progetto dell’Hydrogen Valley di Cairate

La Expand Srl è l’azienda che ha acquistato da Prealpi Servizi l’area dell’ex cartiera di Cairate per 2,4 milioni di euro, destinandola al progetto Hydrogen Valley. Si tratterebbe di un polo per la produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili, presentato ufficialmente lo scorso giugno (vedi qui).

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Un momento della presentazione con Cristian Vitali

Solo venti giorni fa Cristian Vitali era a Cairate per illustrare i dettagli dell’operazione, che aveva suscitato dubbi nel sindaco di Busto e in Agesp, la società di Busto che è tra i soci di Prealpi Servizi con il gestore idrico provinciale Alfa, la Aspem di Varese e la Amsc di Gallarate. Altri dubbi sollevati riguardavano l’impatto ambientale, perché da un lato il progetto consente il recupero di enorme area dismessa, dall’altra incide su aree (come l’ex scalo ferroviario a servizio della cartiera) che erano meno compromesse ed erano già state riconquistate dalla vegetazione, anche d’alto fusto.

Le difese dei fratelli Vitali

I fratelli Vitali respingono le accuse: «Prendiamo atto con sorpresa del provvedimento e confermiamo la nostra estraneità –hanno comunicato attraverso il loro legale – siamo certi che la questione verrà risolta al più presto».
A difenderli è l’avvocato Filippo Dinacci, che parla di «un mero equivoco processuale che quanto prima sarà chiarito. Basti pensare che sono stati soddisfatti tutti i creditori e quindi nessun danno è stato arrecato. Circostanza verificabile documentalmente».

Le quote sequestrate della Expand Srl saranno gestite da un amministratore giudiziario che avrà il compito di garantire la continuità operativa dell’azienda e dunque anche la prosecuzione del progetto Hydrogen Valley a Cairate. Il possibile impatto su diversi progetti sta giò animando il dibattito politico in particolare nella Bergamasca.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 31 Luglio 2025
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