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Instancabili ed entusiasti, la voglia di fare proprio non manca al circolo Acli di Bergoro

La seconda tappa del nostro viaggio tra i circoli Acli ci porta nel verde della Valle Olona, al circolo fagnanese di Bergoro. Tante e variegate le iniziative promosse dai volontari che in questi anni hanno cercato di conquistare la fiducia della comunità e creare un legame con i più giovani

Acli bergoro

La seconda tappa del nostro tour alla scoperta delle Acli del Varesotto, dopo Ispra ci porta a Bergoro.
Qui troverete tutte le puntate del nostro reportage

«E fu così che i primi soci del circolo si inventarono muratori: i lavori li hanno fatti loro, erano quasi tutti pensionati e ci tenevano a occuparsi direttamente della cosa. Cazzuola e badile in mano, lavoravano dalla mattina fino alla sera, in tripla veste di soci, pensionati e magütt”.
La storia del circolo Acli di Bergoro parte da questo: con le fronti madide di sudore e le facce allegre di chi ha creduto in questo progetto.

Siamo a Fagnano Olona e, proprio accanto la chiesa di san Giovanni Battista, in località Bergoro, alcuni consiglieri del circolo Acli si sono ritrovati per pianificare le prossime attività della settimana e aprire le porte dei locali che guardano l’intera piazza.

Il Circolo Acli di Bergoro

Il Circolo Acli di Bergoro

Quando si domanda loro di condividere con noi le tappe principali di questa realtà associativa, il presidente Pietro Maestroni – che ha preso le redini dal precedente presidente, Rinaldo Paccioni – annuisce e si mette a cercare quei documenti storici che raccontano di questi quasi 75 anni di servizio.

«Fu il parroco don Ambrogio Nidasio ad avviare il tutto. In questa missiva del 26 ottobre 1949 si ufficializza la nascita del nostro circolo Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani): una storia che va a braccetto con quella di altre realtà del Varesotto. Nel medesimo testo, infatti, viene sancita l’apertura dei circoli di Borsano, Brunello, Cittiglio, Abbiate Guazzone, Monvalle, Solbiate Olona, Gerenzano, Capolago, Graglio, Colmegna, Motte, Voldomino, Castelveccana, Creva, Cislago e, appunto, Bergoro.

In tutti questi comuni, su spinta delle parrocchie nacquero degli spazi di ritrovo aperti alle comunità, sorti con la volontà di aggregare la gente e offrire loro dei servizi. Questo lo scopo che oggi, nel 2025, ancora rispettiamo».

Un solo circolo, ma tante anime

Il circolo è affacciato sulla Valle Olona, dai finestroni sul lato opposto alla piazza si intravede il verde del fondovalle, con gli arbusti e le piante che accompagnano verso uno dei luoghi su cui si snoderà l’attività dei volontari a partire dai prossimi mesi.
Maestroni illustra il progetto: «Abbiamo chiesto al comune di poterci occupare della fontana di Bergoro, la vecchia fonte di Manigunda, dislocata proprio in uno dei curvoni lungo la strada che porta in valle. Vogliamo sistemare l’area e tenerla in ordine anche in futuro. Ecco, grazie a questa attività saremo inclusi fra le realtà associative fagnanesi che si prodigano nell’area della tutela ambientale: era l’unico campo in cui non comparivamo».

Le scalette che conducono verso il fondovalle

Le scalette che conducono verso il fondovalle

Maestroni porge un documento del comune di Fagnano Olona: è l’albo aggiornato delle associazioni e del volontariato del paese, suddivise per categorie. In effetti il circolo Acli Bergoro compare in tutte le sezioni: sociale, culturale, sportiva, ricreativa e civile. La tutela ambientale è il solo perimetro in cui non viene citata, ma – grazie al progetto della fontana – è solo questione di tempo.

Si tratta di un semplice elenco, ma per i volontari rappresenta uno degli strumenti più indicati per spiegare cosa significhi far parte di un circolo Acli.

«Abbiamo aderito al Patto educativo per il territorio. Ciò che cerchiamo di fare non si limita a tenere aperto il circolo ed occuparci di mescita (come in passato veniva chiamato il servizio bar e come i volontari continuano a chiamare lo stare dietro il bancone, ndr). Siamo gli unici a comparire in tutte le sezioni: ne siamo orgogliosi, perché ciò che cerchiamo di fare è offrire un valore aggiunto alla nostra comunità, con servizi diversi e variegati. Ne sarebbe orgoglioso anche don Mario Mascheroni, l’amato Parroco che tanto fece per far crescere il nostro circolo ACLI».

La foto di don Mario Mascheroni

La foto di don Mario Mascheroni

Dal tavolo accanto al bar il gruppo alza lo sguardo verso il fondo della sala, su cui campeggia la foto del sacerdote. I ricordi non se ne vanno e accompagnano ogni attività che parte, anno dopo anno. «Se nei primi anni l’interlocutore principale del circolo era la Parrocchia, con il passare del tempo ci siamo aperti ad offrire il nostro contributo all’Amministrazione comunale e a dialogare con le altre associazioni».

Gli anni del Covid stavano un po’ pregiudicando l’attività del circolo, ma siamo riusciti a ripartire con dedizione ed entusiasmo. Poi quando c’è da fare ci dividiamo fra noi i vari compiti: tutto avviene in modo spontaneo. Non c’è nessuna imposizione a priori: c’è un nuovo progetto – a volte ideato da noi, a volte è il Comune a bussare e a proporcelo – chiediamo chi fra noi ha voglia di occuparsene, se ne discute e si parte.

Un’anima poliedrica che trae forza dall’esperienza del passato, ma con una energia inesauribile che – ad ascoltarli parlare – ci si domanda sinceramente da dove possa scaturire. Maestroni inizia a citare tutti i desiderata che questo gruppetto variopinto di teste brizzolate (ma non solo) condivide: «Ah, fosse per noi ci occuperemmo fin da subito della cura di questa piazza, e anche del Lazzaretto, e anche di altre parti del paese che necessitano di essere sistemate, ma a volte la burocrazia ci fa rallentare un po’» chiosa con un sorriso spontaneo.

365 giorni all’anno fra corsi e tornei

Costruire l’elenco dei servizi erogati dal circolo Acli è lunga.
«Siamo aperti 365 giorni all’anno e non stiamo mai fermi. Si va dal servizio di assistenza fiscale con la dichiarazione dei redditi, ad attività ricreative e culturali. Possiamo citare, giusto per fare qualche esempio, il torneo di calcetto, i tornei di carte e ping pong, le serate divulgative sulle missioni e su argomenti di pubblico interesse – ad esempio quando ci fu il passaggio al mercato libero per le utenze di luce e gas -, ma anche progetti particolari, ad esempio un corso sul linguaggio informativo Python. Un occhio di riguardo anche per gli studenti e soprattutto le studentesse, con una iniziativa sulla tecnologia apprezzata da tante ragazze: “Girls code it better” con incontri sulle Steam realizzati in partnership con Officina futuro fondazione W- Group».

Due recenti iniziative hanno riscontrato un bel successo: il corso di scacchi e quello di crochet. «Quest’ultimo è nato grazie ad un input offertoci dalla direzione varesina delle Acli: il presidente Filippo Cardaci era venuto a visitare il nostro circolo, insieme a Francesca Botta, responsabile allo sviluppo associativo. Fu proprio Botta a commentare in modo simpatico come mancasse qualche iniziativa “per le donne”.
Il giorno dopo avevamo lanciato il corso di crochet, affollatissimo di donne che sferruzzano insieme il martedì dalle 14 alle 17.30. Abbiamo voluto cogliere subito l’input ricevuto dalla presidenza: con i vertici abbiamo un bel rapporto, condiviamo tutto quel che accade e riceviamo sostegno per le nostre attività».

La gente viene, si iscrive e partecipa volentieri.
«A volte capita che, dopo qualche tempo, qualcuno ci racconti in confidenza come – prima di cominciare a frequentare il circolo – stesse sempre in casa o non si prendesse mai uno spazio per sé: grazie a queste iniziative ha iniziato ad avere del tempo di qualità, incontrando altra gente e dedicandosi a una passione sopita o appena scoperta».

“Adesso so dove andare” ci ha confessato qualcuno. E noi non possiamo che esserne contenti: è proprio per questo che lavoriamo, per le persone e per i giovani

specifica il presidente, dando voce ai pensieri del resto dei consiglieri e de volontari più attivi.

Una lampada per i giovani

L’argomento giovani accalora subito gli animi. Da anni i consiglieri hanno fatto il possibile per cercare un dialogo con gli adolescenti.
«Ci sono ragazzi che rispondono, altri meno, abbiamo avuto una sessantina di giovani tesserati, ci sono compagnie che si sono perse, altre che invece hanno continuato a partecipare e a venire».

Nonostante il dialogo a volte complicato fra generazioni diverse, dalle Acli di Bergoro resiste la determinazione a dimostrare loro fiducia.

«Abbiamo affidato loro anche le chiavi del circolo – puntualizza la vicepresidente, Teresa Anna D’Antonio – e acquistato per loro anche diverse attrezzatture, fra cui un tavolo da ping pong».

Ci sono state situazioni difficili e alcuni “li abbiamo raddrizzati”, cercando di dar loro un buon esempio.
A volte non ci siamo riusciti, altre  abbiamo visto tornare gruppi di ragazzi che si erano un po’ persi.

C’è stato un grosso sforzo di andar loro incontro, ad esempio tenendo aperto il circolo alla sera. È vero, spesso i giovani stanno per i fatti loro, ma almeno sono qua vicino e hanno un luogo sano in cui andare, con persone adulte alle quali rivolgersi. Per noi è stato ed è importante accoglierli».

Due mani che si cercano e costruiscono una relazione: è ciò che è avvenuto in questa piazzetta di Bergoro, e un aneddoto ben simboleggia il valore di questi ultimi anni.

«I ragazzi si mettevano fuori a tarda sera a chiacchierare, così quest’inverno abbiamo comprato una lampada riscaldante per l’esterno» racconta D’Antonio. In questo piccolo gesto trova spazio la storia di questo circolo, che non ha mai desistito dal voler comunicare. Ininterrottamente.

La lampada riscaldante acquistata dai volontari per i ragazzi che si ritrovano in piazza a Bergoro, subito fuori il circolo Acli

La lampada riscaldante acquistata dai volontari per i ragazzi che si ritrovano in piazza a Bergoro, subito fuori il circolo Acli

«I ragazzi avevano freddo» spiega un altro volontario con tenerezza e il resto dei consiglieri annuisce.
È probabilmente anche per questo che il gruppetto di adolescenti stia continuando a ritrovarsi qui, coccolato da questa attenzione discreta, non invadente, da parte di chi potrebbe essere uno “zio” o un “nonno” per ciascuno di essi.
Non ti obbligo a rientrare al caldo, non ti ripeto di stare attento al freddo, ma mi occupo di te con una lampada che ti scaldi.
Toh, andata, e noi torniamo anche domani sera.

E così, si crea un legame.

Fra solidarietà e impegno civile

Costruire, dunque, costruire. «Il circolo Acli ha come finalità la Promozione sociale, non abbiamo scopo di lucro: i soldi che avanzano dalle nostre attività sono sempre destinate a progetti meritevoli – chiarisce Maestroni – e sono tanto i campi che raggiungiamo, dalle donazioni alle scuole fagnanesi, a progetti umanitari. Abbiamo sostenuto ad esempio la Casa del Sorriso (che dà sostegno alle ragazze madri), l’ASBI – Associazione Spina Bifida Italia ODV, che opera a livello nazionale per la prevenzione e per migliorare la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari, fino alle missioni o le cene organizzate per aiutare Emergency».

A tutto questo si sposa anche l’impegno civile.
«In tutte le elezioni amministrative che ci sono state, il circolo Acli di Bergoro ha sempre organizzato un dibattito pubblico fra i candidati».
Un rituale che, viste le percentuali in decrescita di affluenza al voto, acquista un significato ancor più rilevante: non solo un servizio informativo, ma anche una lezione di educazione civica per le persone.

Anche in questo il circolo Acli cerca di esserci.

Le ore scorrono e il pomeriggio diventa sempre più caldo: intanto, un nonno è arrivato con i nipotini, un altro socio si è messo a leggere la Gazzetta dello Sport e due donne si sono ritrovate a chiacchierare e bere qualcosa di fresco. I volontari si alzano, accolgono, sorridono.
C’è da fare e di certo qua nessuno si tira indietro.

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Pubblicato il 25 Luglio 2025
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