VeM (Venture Capital Monitor): 153 operazioni realizzate nel primo semestre, +21%
Scendono a 443 milioni gli investimenti in startup italiane, -9% Technology Transfer: dal 2023 sono stati investiti oltre 620 milioni di euro su 281 operazioni

È stato presentato oggi il primo semestre 2025 del Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor – VeM sulle operazioni di venture capital in Italia. Lo studio è stato realizzato dall’Osservatorio Venture Capital Monitor – VeM attivo presso LIUC – Università Cattaneo, promosso con AIFI e realizzato grazie al contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center e KPMG e al supporto istituzionale di CDP Venture Capital SGR e IBAN, con l’obiettivo di sviluppare un monitoraggio permanente sull’attività di early stage istituzionale svolta nel nostro Paese.
Operazioni
Nel primo trimestre sono state realizzate 78 operazioni, che diventano 75 nei successivi tre mesi (-3,8%). Complessivamente il primo semestre 2025 si è chiuso con 153 operazioni (initial e follow on). Se si guarda solo ai nuovi investimenti, initial, questi sono stati 107 rispetto ai 97 del primo semestre 2024.
Per quanto riguarda l’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in startup e scaleup italiane, il valore si attesta a 443 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 488 milioni del 2024, distribuiti su 142 round (erano 117 nel primo semestre 2024). Si registra una diminuzione sull’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani che passa da 270 milioni a 80 milioni di euro, con un numero di operazioni in lieve calo rispetto all’anno passato (11 round rispetto ai 12). Sommando queste due componenti, il totale complessivo si attesta a 523 milioni di euro (erano 758 milioni nel primo semestre 2023).
L’indice VeM-i fa registrare un valore pari a 1.300 nel secondo trimestre del 2025, in linea con i primi tre mesi dell’anno, ma in crescita rispetto ai valori trimestrali monitorati negli anni recenti.
“In un mercato del venture capital non ancora maturo, come quello italiano, la presenza o meno di mega deal incide in modo evidente sui risultati. La contrazione dell’ammontare dei primi sei mesi del 2025 è dovuta principalmente a questa motivazione” dichiara Giovanni Fusaro, Project Manager Venture Capital Monitor – VeM. “Tuttavia, l’aumento del numero delle operazioni è un segnale positivo e in ripresa rispetto al primo semestre del 2024”.
“I business angel italiani hanno investito quasi 22,5 milioni di euro in startup del nostro Paese nel primo semestre 2025, un dato allineato con quello riferito allo stesso periodo del 2024. Un elemento positivo in un contesto che continua ad essere certamente ricco di complessità da affrontare. Nonostante questo, i business angel continuano a mantenere saldo il loro ruolo di supporto e presenza concreta al fianco delle startup e di tutto il settore dell’innovazione italiano, guardando con ottimismo a quelle che saranno le operazioni e gli investimenti che caratterizzeranno la seconda parte dell’anno” commenta Paolo Anselmo, Presidente di IBAN.
“L’incremento del numero di investimenti in Venture Capital in Italia nei primi sei mesi dell’anno è in controtendenza rispetto a quanto verificatosi a livello internazionale. Si osserva, per contro, una significativa diminuzione dell’ammontare investito rispetto al 2024 e quindi una maggiore frammentazione. Dominano i settori Technology e ci si aspetta, anche secondo i trend registrati all’estero, un incremento degli investimenti in AI, Defence-Tech, Health-Tech” commenta Alessandro Soprano, Partner di KPMG.
“Nel primo semestre, nonostante la complessità dei mercati finanziari, il mercato del VC in Italia ha mostrato solidità per numero di operazioni, con una lieve flessione nei valori investiti. Crescono i settori ClimaTech-Energia e Life Sciences-Biotech, mentre la presenza di lead investor internazionali nei primi round conferma l’attrattività del nostro ecosistema, che va rafforzato anche con il supporto della nuova strategia europea “Choose Europe to start and scale” spiega Luca Pagetti, Head of Finanziamento Crescita Startup di Intesa Sanpaolo Innovation Center. “Intesa Sanpaolo Innovation Center sostiene questa crescita con iniziative di ecosistema a supporto dell’innovazione per la competitività di aziende, territori e comunità, grazie alle sue competenze distintive costruite nel tempo e alla sinergia con l’offerta finanziaria del Gruppo Intesa Sanpaolo, tra cui gli investimenti del Fondo SEI gestito da Neva SGR”.
Focus su Technology Transfer, Corporate venture capital e filiera dell’early stage
Il totale degli investimenti in Technology Transfer (TT) negli ultimi due anni e mezzo ha ricevuto un importante boost dall’attività dei poli e dei fondi di TT promossi da CDP Venture Capital SGR, rinvigorendo ulteriormente il trend di crescita iniziato nel 2018 grazie all’avvio dell’operatività dei 5 fondi supportati da ITAtech. L’effetto leva complessivo generato da queste iniziative su capitali terzi è pari a oltre 500 milioni di euro. Considerando l’attività svolta da investitori e poli di TT attivi nel nostro paese, dal 2023 sono stati investiti oltre 620 milioni di euro su 281 operazioni, di cui 137 milioni nei primi sei mesi del 2025 (33 operazioni), valore già al di sopra della media annua investita nel periodo 2018-2022.
Con riferimento all’attività di corporate venture capital, nel primo semestre dell’anno, si conferma l’evidenza recente che vede una notevole presenza di imprese nei round di venture capital. In particolare, è stata registrata la partecipazione delle corporate negli investimenti a supporto delle realtà imprenditoriali nascenti o nella fase di primo sviluppo in circa il 20% dei round in società italiane.
Relativamente alle sole startup con sede in Italia, venture capital e corporate venture capital hanno investito 286 milioni di euro su 87 round, le attività di sindacato tra venture capital, corporate venture capital e business angel hanno fatto registrare investimenti pari a 157 milioni di euro su 55 operazioni e i soli business angel hanno investito 22 milioni in 14 round. Il totale di queste attività porta la filiera dell’early stage in Italia ad aver investito 465 milioni di euro su 156 round (era 511 milioni di euro su 133 round nel primo semestre 2024).
Distribuzione geografica e settoriale
Come per gli anni passati, a livello di investimenti initial, la Lombardia è la Regione in cui si concentra il maggior numero di società target, 48, coprendo il 48% del mercato italiano (34% nel primo semestre 2024). Seguono Lazio ed Emilia-Romagna (entrambe 8%).
Dal punto di vista settoriale, l’Ict monopolizza l’interesse degli investitori di venture capital, rappresentando una quota del 39%. L’Ict è costituito per il 27% da operazioni su startup nel comparto dei digital consumer services, e per il 73% su società con focus su enterprise technologies. Seguono le startup operanti nel settore dell’Healthcare, con una quota del 14%.
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