Cesarina Briante, la custode delle storie locali che ci parlano ancora
Dalla raccolta familiare alla ricerca storica, fino agli eventi culturali: la passione di Cesarina per il passato diventa un dono per il presente. Il 15 luglio a Materia, un’esperienza sensoriale tra parole dimenticate e musiche dialettali

C’è un modo delicato e tenace di custodire il passato: ascoltarlo con pazienza, osservarlo negli oggetti, riscoprirlo nelle parole che resistono al tempo. È quello scelto da Cesarina Briante, che da anni intreccia ricordi familiari, ricerche storiche e testimonianze per dare voce a una memoria collettiva che rischiava di sbiadire.
Non ha mai conosciuto sua nonna, ma è proprio da lei — o meglio, dai suoi oggetti custoditi con cura — che tutto è cominciato. Bambina curiosa, affascinata dalla Somma Lombardo di un tempo, Cesarina ha cominciato a porre domande, a raccogliere frammenti, a costruire connessioni. Quella che sembrava una passione personale è diventata negli anni un’attività culturale radicata, fatta di viaggi, pubblicazioni artigianali, eventi e un profondo rispetto per le fonti.
Questa raccolta spontanea, nata quasi per gioco, è diventata presto una vera e propria passione. Cesarina ha cominciato a viaggiare, a ricercare informazioni in altri paesi, ad ascoltare storie di anziani e a confrontare fonti. Con l’arrivo dei social, ha capito di poter condividere questo patrimonio con un pubblico più vasto. Così sono nati i primi libretti, piccole pubblicazioni artigianali che hanno riscosso interesse. “Visto che alle persone piacevano, ho iniziato ad affinare il metodo di scrittura. È nata così la mia attività culturale, tra eventi, ricerche e libri.”
Oggi Cesarina è parte attiva del gruppo La Varese Nascosta, con cui porta avanti un lavoro di valorizzazione della memoria collettiva. “Andando indietro nel tempo, si scoprono stili di vita che, in fondo, non sono mai scomparsi. Le credenze e le ideologie dei nostri antenati sono ancora alla base di quello che pensiamo oggi. Le tradizioni ci insegnano i valori della comunità: l’unione, la condivisione, l’empatia. I nostri avi sono sopravvissuti grazie a leggi non scritte che li spingevano ad aiutarsi a vicenda.”
La ricerca storica, per Cesarina, non è solo una questione di dati o cronologia: è un percorso umano. Lo dimostra uno dei suoi lavori più emozionanti, la ricerca genealogica sui suoi antenati e quelli del marito. “Mi ha colpito vedere come tante cose raccontate in famiglia trovassero riscontro nei documenti. È stata una conferma bellissima.”
Conciliare vita familiare e passione non è sempre facile, ma Cesarina può contare sul supporto del marito e del figlio: “A volte i lavori domestici restano indietro, ma loro mi aiutano tanto e comprendono l’importanza di quello che faccio.”
La sua integrità nella divulgazione è un punto fermo. “Mi chiedono spesso di pubblicare foto o notizie senza fonti, ma su questo sono irremovibile. Le fonti e le note sono fondamentali. Il pubblico ha diritto di sapere da dove arrivano le informazioni. Voglio offrire contenuti genuini, che possano essere approfonditi”.
Tra i prossimi appuntamenti, Cesarina ha in programma un evento martedì 15 luglio alle ore 21.00 a Materia Spazio Libero (Via Confalonieri 5 Sant’Alessandro Castronno). Sarà una serata dedicata al recupero sensoriale delle tradizioni, attraverso oggetti antichi, con le musiche dialettali di Diana Ceriani. Le canzoni saranno accompagnate da traduzioni curate da Maria Francesca Nicolò, per aiutare il pubblico a comprenderne il significato e riscoprire parole ormai dimenticate.
“Sarà un viaggio tra suoni, oggetti e memorie, un’esperienza che punta a far emergere il valore culturale delle tradizioni in una cornice piacevole e coinvolgente.”
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Ingresso gratuito.
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