Una giornata da turisti a Saronno tra arte, storia e natura
Saronno è un centro nevralgico fra la città di Milano con il suo hinterland e le province lombarde di Varese, Como e Monza. Nota per i suoi collegamenti ferroviari, per la presenza di numerosi istituti scolastici e servizi pubblici ha molto da offrire anche in termini di patrimonio storico, artistico e ambientale

Saronno è un comune di circa 38.700 abitanti e ad oggi ricopre il ruolo di centro nevralgico fra la città di Milano con il suo hinterland e le province lombarde di Varese, Como e Monza. Nel 2024 la stazione di Saronno è stata un punto di scambio giornaliero per 30.000 pendolari.
Ma oltre ad essere un ottimo punto di scambio per raggiungere altre mete, cosa offre la città in sé?
Lo sviluppo di Saronno è cresciuto in modo esponenziale a partire dalla fine del XIX secolo, quando la città è stata interessata dalla costruzione di diversi impianti industriali (Cemsa, De Angeli Frua, Cantoni, Lazzaroni, Isotta Fraschini…). Il comune registra un aumento di abitanti nella seconda metà del XX secolo raddoppiando la sua popolazione.
La presenza industriale nel territorio non cancella però la presenza di importanti monumenti storici nel centro cittadino, che meritano sicuramente una visita. Abbiamo quindi deciso di creare un itinerario per le strade, i parchi e i musei della città.
Il nostro punto di partenza sarà la stazione ferroviaria di Saronno, perfettamente collegata alle altre città lombarde e al centro città oltre ad essere una delle prime realizzate in Lombardia intorno al 1880.
Chiesa di San Francesco
Prima di entrare nel vivo del corso principale troviamo la chiesa di San Francesco D’Assisi. La chiesa risale al XIII secolo ed è stata edificata dopo la visita di Sant’Antonio di Padova a Saronno. Al suo interno sorgono quattro cappelle dedicate a Sant’Antonio, al Rosario, all’ Immacolata e a San Giovanni Battista. La particolarità di questa chiesa sono gli affreschi di fine XVII secolo di vari artisti, tra i quali il famoso Stefano Maria Legnani, che decorano i colonnati che separano le tre navate. La datazione di questo monumento non è molto precisa, tuttavia questo è uno dei monumenti più antichi di Saronno e uno dei suoi simboli principali.
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Corso Italia e i suoi portici
Dalla chiesa basta proseguire verso il centro per essere rapiti dagli odori dei fornai e dalle voci delle famiglie che fanno shopping nei negozi di corso Italia e dei suoi portici. Consigliamo quindi di perdervi tra questi negozi e locali dove troverete di sicuro qualcosa in grado di soddisfarvi. Finito il giro ci si può riposare sulle panchine del corso e ammirare la vivace vita cittadina.

Piazza Libertà e la chiesa Prepositurale dei Santi Pietro e Paolo
Proseguendo per corso Italia si giunge nella piazza principale: piazza Libertà dove sorge la chiesa dei Santi Pietro e Paolo risalente al 1783. La chiesa è stata ricostruita sulle ceneri della vecchia chiesa del XVI secolo e la sua facciata neoclassica si inserisce ordinatamente e armoniosamente nel contesto cittadino. Piazza Libertà inoltre è un luogo di incontro per tutte le generazioni e si può definire come centro nevralgico della movida saronnese.
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Giuditta Pasta nel cuore della città
Nel centro città prima di via San Cristoforo è possibile vedere dall’esterno la casa di Giuditta Pasta, una tra le cantanti liriche più importanti del XIX secolo nata proprio a Saronno. In città un altro segno della sua importanza è il teatro saronnese (dedicato a lei), il più importante della zona e uno fra i più celebri della provincia di Varese. All’interno di Villa Gianetti, un’importante residenza non lontana da Piazza Libertà dove c’è una mostra dei cimeli appartenuti a Giuditta mostrati in un museo dedicato a lei inaugurato nel 2020.
Qui il link per conoscere la storia di Giuditta Pasta

Via San Cristoforo e piazza della Riconoscenza
Proseguendo per il centro anziché riprendere Corso Italia è doveroso fare una deviazione per Via San Cristoforo, una strada meno battuta ma carica di bellezza. Balconi fioriti, portoni in legno e silenzio: il lato intimo della città rappresentante la parte più vissuta e passata di Saronno. A pochi metri dall’ inizio di questa via è possibile imbattersi presso “Piazza Della Riconoscenza” dove sorge un monumento dedicato alla “Ciocchina” donna che, secondo le dicerie saronnesi, fu la causa di un incendio nel 1827 che causò danni sentiti dalla popolazione dell’epoca. Continuando per Via San Cristoforo è possibile fermarsi nei piccoli fornai e comprare ad esempio una focaccia o altre delizie che possono essere degustate nella prossima meta.
Clicca qui per saperne di più sulla Ciocchina

Il Parco del Lura
Da via San Cristoforo proseguiamo in direzione nord imboccando via Volta fino alla sede dell’Istituto Ial. Da qui girando a destra si entra nel Parco Del Lura. Questo Parco di interesse sovracomunale percorre il torrente Lura (che passa anche per il centro di Saronno) dal comune di Bulgarograsso al comune di Lainate. Il parco a Saronno include una vastissima “prateria” perfetta per un ottimo picnic in compagnia e per rilassarsi dal trambusto cittadino.
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Il Museo dell’Industria Saronnese
Una volta rientrati nel contesto cittadino, sempre passando per Via Volta e poi per le strade dei quartieri residenziali, si accede ad un’altra tappa di questo itinerario cioè il museo dell’Industria Saronnese. Qui è possibile trovare le testimonianze del passato industriale di Saronno con una ricca collezione di prodotti e macchinari di tutte le più importanti aziende che hanno operato nel comprensorio di Saronno. L’arco temporale è quello che va dalla seconda metà dell’Ottocento al boom economico degli anni ’60; in questo periodo nel Saronnese si sono sviluppati alcuni tra i più significativi episodi della vicenda produttiva lombarda e non solo,
In questa fase è in atto un intervento di riqualificazione dell’area dell’ex scalo ferroviario, quindi il museo verrà temporaneamente spostato
Clicca qui per informazioni sul Museo Mils

Santuario della Beata Vergine dei Miracoli
Per concludere il nostro giro superiamo il sottopasso accanto alla stazione e proseguiamo percorrendo il viale alberato che porta al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, la chiesa più famosa della città. Appena entrati, si viene avvolti da un senso di pace e di stupore. Gli affreschi al suo interno e il suo organo storico raccontano secoli di fede e arte tutta saronnese. L’edificio presenta numerose opere tra gli altri del celebre Bernardino Luini che dedicò numerosi dipinti alla vita della Madonna e due dipinti all’Adorazione dei Magi e alla Presentazione di Gesù al Tempio. Oltre agli stupendi affreschi del Luini sono visibili statue lignee di Andrea da Milano: celebre è l’opera dell’Ultima Cena, con molti del richiami al celebre affresco di Leonardo. Da non perdere la splendida cupola affrescata da Gaudenzio Ferrari con il celebre “concerto degli angeli”.
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Il Museo della Ceramica
Tornando in zona stazione si trova il Museo della Ceramica Giuseppe Gianetti. Collocato all’interno di una villa storica del 1940 ospita tre diverse collezioni di ceramiche. Nella prima sono esposte solo porcellane prodotte in Germania, nella seconda porcellane italiane, europee ed orientali e nella terza maioliche italiane ed europee del XVIII secolo. Sono incluse anche collezioni di ceramica contemporanea e una dedicata ad Aldo Marcenaro, professore universitario di Genova e importante collezionista di ceramiche settecentesche.
Clicca qui per maggiori informazioni sul Museo della Ceramica

Altri link utili
Associazione Cantastorie Saronno
Questo articolo in forma di piccola guida turistica alla città di Saronno è stato realizzato da Andrea Giuseppe Puglisi (Terza BE) e Michelangelo Sbertoli (terza CE), studenti del Liceo Classico Legnani di Saronno nei giorni del Pcto (alternanza scuola lavoro) a SaronnoNews.
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