Airoldi: “Hanno vinto i partiti, fondamentale capire dove abbiamo sbagliato e cosa abbiamo ignorato”
Rimpianti tra passato e un futuro tutto da scrivere: dopo la sconfitta alle urne parla l'ex sindaco. "I giovani? Dobbiamo ascoltarli e vedere cosa vogliono"

All’indomani delle elezioni amministrative di Saronno che hanno visto arrivare al ballottaggio Rienzo Azzi (centrodestra) e Ilaria Pagani (centrosinistra), Andrea Giuseppe Puglisi e Michelangelo Sbertoli, studenti di terza del Liceo classico Legnani di Saronno, per una settimana in “alternanza scuola-lavoro” a SaronnoNews hanno intervistato il grande sconfitto: il sindaco uscente Augusto Airoldi. L’ex sindaco si è dimostrato disponibile e cordiale nel rispondere a qualche domanda dei ragazzi, che ha accolto nella sua sede elettorale in pieno centro a Saronno.
Signor Airoldi, dopo il primo turno lei è risultato l’ultimo fra i quattro candidati, con un consenso intorno al 14,30 %. Crede che la sua sconfitta sia in qualche modo collegata all’alto tasso di astensione che si è verificato a Saronno. dove solo il 50% dei cittadini è andato a votare?
Credo che il tasso di astensione abbia influito in parte, ma potrebbe aver inciso anche sugli altri candidati. Attribuire esclusivamente all’elevata astensione il risultato che abbiamo ottenuto, certamente al di sotto delle nostre aspettative, mi sembrerebbe riduttivo. Vorrei invece fare un’altra osservazione: in questa tornata elettorale sono stati premiati i partiti strutturati a livello nazionale. Forza Italia ha ottenuto molti voti, il PD pure; la Lega, invece, ne ha presi meno di noi. Probabilmente questo riflette un contesto nazionale che sta sempre più polarizzando l’elettorato, penalizzando di conseguenza le liste civiche. Quindi penso si tratti di un insieme di fattori, ma non attribuirei la sconfitta soltanto all’astensione.
Lei dichiarò che i motivi che la spinsero a candidarsi erano legati al fatto che vedeva la città come ferma ed inerme. Secondo lei il suo progetto per rendere Saronno “una città amica” è riuscito o solo in parte? Crede che ciò sarà vantaggioso per il futuro primo cittadino o per la futura prima cittadina?
Credo che in parte ci siamo riusciti, ma va anche detto che siamo stati capaci di invertire una tendenza. Venivamo da anni in cui Saronno, più che una città, sembrava un paese: era governata dalla Lega, con uno stile di gestione molto “da paesotto”. Abbiamo realizzato numerosi investimenti in opere pubbliche, anche grazie ai molti bandi del PNRR che abbiamo vinto. Abbiamo cercato di rendere Saronno più attrattiva per i turisti e non solo, e credo che ci siamo riusciti. Molti degli eventi organizzati in questi anni hanno portato in città un numero crescente di visitatori. La Notte Bianca dello scorso anno, ad esempio, ha attirato ben 25.000 persone, un numero davvero straordinario.
La tendenza è stata quindi invertita. Il nostro obiettivo era continuare su questa linea, perché era il momento giusto per raccogliere i frutti del lavoro fatto. Purtroppo, gli elettori hanno fatto una scelta diversa. Mi auguro soltanto che Saronno non torni alla situazione in cui l’abbiamo trovata quando siamo arrivati, nell’ottobre del 2020: era una città che somigliava più a un paese che a un centro di 40.000 abitanti.
Spero che chi verrà dopo di noi non cancelli il percorso di crescita e valorizzazione del territorio e della sua attrattività, tanto per i cittadini quanto per i visitatori. Ma naturalmente chi vincerà dovrà fare le scelte che riterrà più giuste per la città. Noi possiamo solo augurarci che siano scelte positive.
Lei è arrivato velocemente ad ottenere una prima votazione del 60% nel 2020 dopo una scalata da consigliere comunale ottenendo un notevole consenso popolare. In quest’ultima campagna elettorale, inoltre, l’abbiamo inoltre vista frequentemente in attività sui social. C’è qualcosa che all’ indomani delle elezioni crede si poteva fare di più o meglio visti i risultati?
Questa è una domanda alla quale sia io sia i miei collaboratori stiamo cercando di rispondere. Sicuramente abbiamo ottenuto un risultato inferiore alle nostre aspettative, nonostante negli ultimi quattro anni abbiamo portato a Saronno, e ai saronnesi, nuovi servizi e nuove opere quali: piazze, impianti sportivi, oltre 3000 alberi messi a dimora, un teatro risanato e una futura area eventi vicino al Santuario. Al momento le ipotesi di questa nostra sconfitta sono molte. Cercheremo però di trovare delle risposte e di andare avanti ripartendo dai nostri errori.
Lei ha detto che uno dei suoi punti cardine per la Saronno di domani erano i giovani. Avrà sentito parlare dei giovani rapper di Saronno che denunciano la monotonia e le difficoltà della vita in provincia, spesso con termini forti. C’è qualcosa che si sente dire a questi ragazzi e ragazze?
Partiamo dicendo che c’è una disaffezione generale per la politica da parte dei giovani e purtroppo non è una novità e non riguarda soltanto la nostra città. Ricordo anche che in questa campagna elettorale c’è stata una lista di soli giovani che però ha preso solo il 3%. La domanda che dobbiamo porci è come intercettare questa fetta di elettorato. Ad oggi credo che a questa domanda non c’è risposta, noi abbiamo sempre cercato di dare spazio ai giovani, ad esempio abbiamo inaugurato quasi un anno fa lo spazio giovani “Be Net 2” che ha riscosso un notevole successo. Durante questa campagna elettorale inoltre ho avuto il piacere di incontrare diversi giovani nei quartieri con i quali abbiamo discusso delle proposte da inserire nel nostro programma. A mio avviso è sempre necessario chiedere direttamente ai giovani che cosa si aspettino loro dalla politica e dalla pubblica amministrazione.
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