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31 maggio giornata senza tabacco: le Case di comunità della Valle Olona aperte per chi vuol smettere di fumare

Durante la giornata verranno forniti informazioni, consigli e contatti utili per muovere i primi passi verso una vita senza tabacco. In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti

sigaretta

Il 31 maggio ricorre la Giornata Mondiale senza tabacco, istituita dall’OMS al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni che il consumo di tabacco causa all’organismo.

Anche ASST Valle Olona partecipa a questa giornata: all’interno delle sue Case di Comunità, i cittadini che desiderano smettere di fumare potranno ricevere informazioni, consigli e contatti utili per muovere i primi passi verso una vita senza tabacco.

«Secondo quanto riportato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il fumo di tabacco è la principale causa di morte evitabile a livello mondiale, responsabile di oltre 8 milioni di decessi annui, di cui 1,2 milioni dovuti al fumo passivo –  sottolinea il dr. Antonio Iuliano, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia – In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne) con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro (rif. Tobacco Atlas sesta edizione). Per quanto riguarda i tumori, il tabacco è il fattore di rischio con maggiore impatto a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi annui».

«I fumatori presentano un aumentato rischio di contrarre neoplasie (polmone e vescica), malattie cardiovascolari (ischemia miocardica, ictus cerebri, arteriopatie, ecc.) e malattie respiratorie come la BPCO (Bronco Pneumopatia Cronico Ostruttiva) o peggioramento di altre patologie respiratorie come l’asma bronchiale, la fibrosi polmonare e il deficit di alfa1 antitripsina – prosegue il dr. Iuliano – In particolare la BPCO risulta essere una patologia invalidante progressiva che può condurre all’insufficienza respiratoria cronica e/o al decesso; rappresenta infatti la 3^ causa di morte al mondo».

Smettere di fumare, anche se non facile, è un ottimo investimento sulla propria salute e sulla propria qualità di vita; chi non riuscisse a farlo in autonomia può rivolgersi ai centri specializzati alla disassuefazione dal fumo.

«Nel corso del 2024 la nostra Unità Operativa di Pneumologia ha effettuato 660 ricoveri di cui la maggior parte (circa 75%) per complicanze legate al fumo di sigaretta: BPCO riacutizzata, tumore del polmone, asma bronchiale riacutizzata, insufficienza respiratoria acuta –  spiega il dr. Iuliano – L’età media dei nostri pazienti è risultata di circa 73 anni, con una prevalenza di pazienti di sesso maschile (circa il 60%)».

«Alla sospensione dell’abitudine al fumo di sigaretta, si riducono i rischi correlati – conclude il dr. Iuliano – dopo un anno si dimezza il rischio di malattia coronarica, dopo dieci anni il rischio di morte per cancro si riduce del 40% e, dopo 15 anni, il rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie croniche è pari a quello di un non fumatore».

È quindi ampiamente dimostrato un indubbio vantaggio dell’abolire il fumo, a qualunque età, con una sensibile riduzione dei rischi ad esso correlato, tanto più quanto prima viene abolito.

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 27 Maggio 2025
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