Don Ciotti striglia i fedeli a Fagnano Olona: «Non siate solo credenti ma credibili»
Il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, ha celebrato la Santa Messa alla cooperativa sociale La Valle di Ezechiele, ringraziando I volontari per l'importante lavoro svolto per ridare speranza a chi ha conosciuto la realtà del carcere

«Dio ha bisogno delle nostre mani, ma anche delle nostre parole perché ci sono momenti nella vita in cui parlare è un imperativo etico»: è una fede attiva, che non teme di schierarsi, quella descritta da don Luigi Ciotti a Fagnano Olona.
Nel piazzale antistante la cooperativa sociale “La Valle di Ezechiele“, il fondatore di Libera contro le mafie ha celebrato la Santa Messa della Misericordia: tanta, tantissima gente ha risposto “presente” all’invito a pregare con un uomo che sta dedicando la sua vita all’impegno sociale, sacrificando anche la propria libertà personale (don Ciotti vive infatti sotto scorta da anni, ndr).
La celebrazione è stata arricchita dalla corale di Cairate, la presenza del Gruppo Scout Busto 3, ma anche da persone di tutte le età, comprese diverse famiglie con bambini piccoli.

Insieme ai fedeli, tante le autorità che hanno presenziato alla Celebrazione, con il prefetto Salvatore Pasquariello, il Garante dei diritti dei detenuti Gian Alberico De Vecchi, il vicesindaco di Fagnano Simona Michelon e l’onorevole Maria Chiara Gadda.

Fra tutti, si ergeva il sorriso incontenibile di don David Maria Riboldi, fondatore e anima di questa realtà sociale che lavora per offrire un lavoro a chi ha conosciuto il carcere, unendo quell’ “Ero in carcere e siete venuti a visitarmi” scritto nel Vangelo, ai diritti costituzionali, fino alla fiducia umana nel riscatto delle persone che hanno sbagliato.
Orgoglioso, don David, delle persone accorse a Fagnano per la Messa, dei ragazzi della cooperativa pronti a lavorare sodo e di questo ospite così speciale, capace di richiamare tutti a una fede autentica e al bisogno di dare e “mettersi al servizio”. «Amore é gioia solo nella reciprocità. La nostra agenda la riempiono gli altri, chi ha bisogno di essere amato, il tempo non viene stabilito da chi ama» ripeteva don Ciotti, cercando di scuotere le coscienze.
Richiamando le parole del Beato Rosario Livatino “Alla fine dell’esistenza, non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili“, il sacerdote ha esortato ciascuno a non temere di prendere posizione, a parlare in difesa dei più deboli, della pace: «Puntiamo a crescere in umanità e non diamo spazio alla disumanità che dilaga».
Una pace invocata con fermezza anche da papa Leone XIV, più volte citato durante l’omelia. Don Ciotti ha poi fatto esempi concreti di realtà terribili verso le quali ciascun uomo è chiamato in causa, le guerre e le tragedie che accadono ogni giorno, come il barcone ritrovato a Lampedusa proprio poche ore prima, con tre cadaveri, di cui due bambini di due anni.
Umanità, dunque, al centro.

Ed è proprio pensando a ciò, che don Ciotti ha rivolto parole ricche di stima alla Valle di Ezechiele. «Questo luogo è sorto per dare dignità, speranza e vita alle persone. Ci è voluto un atto d’amore per farlo nascere, per offrire una possibilità di cambiamento a chi ha sbagliato, la vita di uno non può valere più di altri. Che nessuno congeli quelle persone nelle carceri, lavoriamo per il recupero della dignità di ogni persona».
Un lungo applauso ha abbracciato il fondatore di Libera e negli occhi di ciascuno dei presenti era forte la consapevolezza di aver ascoltato parole forti, capaci di smuovere la coscienza.
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