“Tracce locali”: la mappa che custodisce la memoria di Castronno in un incontro a Materia
Un incontro nel nuovo spazio libero VareseNews per riscoprire i nomi, i luoghi e le storie del territorio, attraverso il lavoro di ricerca di Carlo Colli, Marcello Ruvidotti e Federica Colli

Quali nomi avevano un tempo i luoghi che attraversiamo ogni giorno? Come il paesaggio e la memoria collettiva si sono trasformati nel tempo? A queste domande risponde “Tracce locali: dal passato al futuro attraverso il presente”, il progetto che verrà presentato martedì 11 marzo alle 21 a Materia, spazio libero di Varesenews in via Confalonieri 5, Sant’Alessandro – Castronno.
L’evento sarà l’occasione per conoscere la versione aggiornata di un lavoro che ricostruisce il patrimonio toponomastico e storico del territorio di Castronno, raccogliendo e tramandando la memoria dei luoghi e delle parole che un tempo li identificavano.
Il valore dei nomi e della memoria del territorio
“Ricordare le strade di ieri, i luoghi e i loro nomi” è il cuore di questa ricerca, che riporta alla luce una rete di toponimi spesso dimenticati. Luoghi che un tempo erano punti di riferimento per la comunità e il lavoro agricolo, come Valascia, Pra Grass, Gazanela, oggi rischiano di essere cancellati dal progresso urbanistico e dalla perdita della memoria orale. Se in passato questi nomi indicavano dove raccogliere la legna, tagliare il fieno migliore o lavare i panni, oggi sono ricordi sbiaditi che sopravvivono solo grazie a chi ha vissuto il territorio prima delle trasformazioni moderne. Grazie alle testimonianze raccolte, è stato possibile ricostruire e riportare alla luce questa rete di nomi e significati, trasformandola in una mappa che diventa patrimonio collettivo.
Dal passato al futuro: proteggere il territorio e la sua identità
Questa ricerca non è solo un viaggio nella memoria, ma un’opportunità per riflettere sul rapporto tra il territorio e chi lo vive. La crescita urbanistica ha modificato profondamente il paesaggio, ma mantenere viva la memoria storica può essere un primo passo per preservare l’identità di un luogo e il suo legame con la comunità.
“Ci auguriamo che questa mappa contribuisca a mantenere la natura il più intatta possibile, affinché tutti possano fruire del paesaggio e affinché anche quel poco di agricoltura ancora esistente possa continuare a vivere.”
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