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“Il Rinascimento dei Bambini” a Olgiate Olona carità, arte e bellezza in mostra

È possibile visitare la mostra fino al 3 ottobre alla comunità L’Albero della Vita

il rinascimento dei bambini

“Che impressione che per dei bimbi abbandonati sia stata creata una dimora degna di principi”: le parole pronunciate nel 2020 da Papa Francesco riassumono bene l’essenza dello Spedale degli Innocenti di Firenze, protagonista della mostra “Il Rinascimento dei Bambini” allestita fino al 3 ottobre presso la comunità L’Albero della Vita di Olgiate Olona. I concetti di carità, arte e bellezza si incontrano in quello che è ricordato come il primo edificio pubblico del Rinascimento, diventato una casa per 500 mila bambini nel corso dei secoli, che anche oggi prosegue la propria missione di accoglienza.

Venerdì 29 settembre la curatrice, professoressa Mariella Carlotti, è intervenuta al Teatro Don Pino Ballabio per la presentazione pubblica della mostra, realizzata a Rimini in occasione della XL edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli. L’esposizione è organizzata dalla Cooperativa Primi Passi e promossa dal Centro Aiuto alla Vita e dalla cooperativa Niccolò Rezzara di Busto Arsizio, con il patrocinio del Comune di Olgiate. Il 17 agosto 1419, ha spiegato la professoressa Carlotti, fu posata la prima pietra della prima e più importante opera di carità realizzata in Italia totalmente dedicata all’infanzia, progettata dal Brunelleschi. È impressionante che la stagione più grande della storia del mondo, il Rinascimento, veda come una delle prime architetture la Casa dei Trovatelli. I bambini arrivavano allo Spedale, venivano accolti attraverso una finestra e venivano posti in un presepe in cui c’erano una Madonna e un san Giuseppe a grandezza naturale e una culla vuota.

“Ogni bambino – ha illustrato la curatrice della mostra – era Cristo che nasceva allo Spedale: era un modo per educare chi se ne sarebbe preso cura a guardarlo come un Mistero”. “Alle mamme veniva chiesto di lasciare sul corpo del bambino un segno di riconoscimento: spesso era una medaglia spezzata di cui la madre teneva una metà, così che in qualsiasi momento della vita lei si fosse pentita di quell’abbandono avrebbe potuto riprendere suo figlio”.

La mostra si articola in tre sezioni. La prima racconta la genesi dell’Istituto, le figure chiave per la realizzazione dell’opera e le tappe fondamentali che hanno ampliato e trasformato l’edificio, nei 600 anni di storia. La seconda sezione si concentra sulla vita nell’ospedale e le storie di alcuni bambini accolti nel tempo. La terza, attraverso le pregiate opere d’arte commissionate dalle istituzioni e donate dai tanti benefattori nel corso dei secoli all’Istituto, approfondisce lo stretto legame tra bellezza e carità.

È possibile visitare la mostra fino al 3 ottobre dal lunedì al venerdì dalle 20.30 alle 22.30, il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.30. Per informazioni, prenotazioni, visite guidate per gruppi e scuole chiamare il numero 328 6238828 (anche tramite WhatsApp).

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 30 Settembre 2023
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