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Saronno senza primario di Terapia intensiva. Attac: “Quattro domande per il direttore Arici”

Attac proclama un presidio davanti l'ospedale di Saronno per sabato 15 aprile e rivolge al direttore sanitario di Asst Valle Olona Claudio Arici alcune domane sul futuro del nosocomio

In piazza per difendere l'ospedale di Saronno

È in programma per sabato 15 aprile il presidio di Attac Saronno davanti l’ospedale di Saronno. La protesta segue la notizia che dal primo di maggio il primario della terapia intensiva dell’ospedale di Saronno passerà all’Asst Rhodense.

Proprio in relazione alla perdita del primario di terapia intensiva ieri, 22 marzo, il comitato di Saronno di Attac Italia ha diramato una nota stampa in cui rivolge al direttore sanitario di Asst Valle Olona Claudio Arici quattro domane.

La nota di Attac Saronno:

E’ ormai ufficiale: a parte un medico, tutta l’equipe del reparto di rianimazione ha abbandonato – oseremmo dire “per sfinimento” – l’Ospedale di Saronno. Che ora versa in condizioni drammatiche.

E’ dei giorni scorsi la notizia che il primario di Rianimazione lascerà al termine di un periodo di preavviso. Stessa sorte per due degli ultimi tre medici di pianta organica rimasti finora in servizio. Solo un medico dipendente diretto dell’ospedale resta al momento in servizio, tutto il resto – oggi come oggi – graverà sulle cooperative, con un ulteriore aggravio dei costi di gestione e nessuna garanzia sulla qualità del servizio offerto. Ma c’è di più, e ha del clamoroso.

La riduzione a due letti del reparto (erano sei solo l’estate scorsa), che era stata deliberata provvisoriamente a dicembre – come scrivemmo nel comunicato del 22/12 u.s. – è stata prolungata sine die e con la funzione di “passaggio”: vengono cioè “stabilizzati” i pazienti, in attesa di un loro successivo trasferimento in altro ospedale per il prosieguo delle cure.

L’ospedale di Saronno, di fatto, perde anche il reparto di rianimazione.

E, con lo stesso, data anche la mancata garanzia di copertura di personale (in particolare notturno) ci risulta che non abbia più i requisiti per essere ancora considerato “struttura di primo livello”, al contrario di quanto da sempre sostenuto dal Direttore generale dell’ASST Porfido.

Al quale rivolgiamo, insieme alla d.ssa Tagliasacchi, direttrice dell’Ospedale cittadino, e al dr. Arici, direttore sanitario ASST, alcune domande, obbligatorie vista la situazione, non solo di Rianimazione:

  1. Confermate ai cittadini che l’Ospedale di Saronno nella situazione attuale di organico e organizzazione di reparti e personale continua a mantenere i requisiti per essere considerato “struttura di primo livello” ai sensi di legge?
  2. Quali iniziative – a parte un concorso per rianimazione che rischia di fare la fine di quelli recentemente andati deserti in altri reparti sia a Saronno che a Gallarate – si intendono attuare per ripristinare l’organico dei reparti in sofferenza (come il Pronto Soccorso)?
  3. Esiste un piano di rilancio per l’Ospedale di Saronno, che non comprenda ipotesi di privatizzaizone totale del servizio, già in atto oggi con la massiccia presenza di cooperative?
  4. Quando arriverà la visita “a sorpresa” promessa dal riconfermato assessore Bertolaso?

Ci sono 200mila abitanti del Saronnese che esigono risposte! E le chiederanno a gran voce in un presidio che stiamo organizzando sotto la sede dell’ospedale per la mattina del prossimo 15 aprile.

Il sindaco di Saronno: ulteriore aggravamento dell’ospedale, incontrerò il direttore generale di Asst Valle Olona

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 23 Marzo 2023
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