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Una nuova stagione per i giornali realizzati in carcere

Tante esperienze in Italia e fino a dieci anni fa anche nel Varesotto con Mezzo Busto. Un elenco di realtà prodotte all'interno di diversi istituti

Generico 13 Mar 2023

Negli Stati Uniti c’è un rifiorire di giornali realizzati in carcere. Secondo il Prison Newspaper Directory appena lanciato dal Prison Journalism Project, ci sono 24 giornali carcerari in 12 stati. Almeno quattro dei giornali sono stati lanciati nell’ultimo anno..

“Il primo studio sui giornali carcerari nel 1935 – racconta NienamLab – ha rilevato che c’erano almeno 100 pubblicazioni carcerarie e quasi la metà di tutte le strutture penitenziarie statunitensi ne pubblicava una. Quel numero ha raggiunto il picco di 250 pubblicazioni nel 1959 e poi è precipitato nei decenni successivi. Nel 1998, il libro di James McGrath Morris ” Jailhouse Journalism: The Fourth Estate Behind Bars ” riportava solo sei pubblicazioni attive. Ora che ci sono almeno 24 pubblicazioni note che stanno pubblicando attivamente e archivi digitali di altri che hanno smesso di pubblicare, McQueen ha affermato che la directory può essere un punto di partenza per i giornalisti per avere un’idea migliore di com’è l’incarcerazione nelle loro strutture locali”.

Anche in Italia c’è una situazione interessante con alcune esperienze storiche ormai più che ventennali. Anche nella casa circondariale di Busto Arsizio nel 2007 aveva preso via un progetto dal titolo Carcere 2.0 e che aveva anche un carattere editoriale coordinato da Enaip con la collaborazione di Varesenews. Si chiamava Mezzo Busto ed è rimasto un archivio del blog realizzato con i detenuti. Il progetto è terminato nel 2013.

RISTRETTI ORIZZONTI

La Rivista “Ristretti Orizzonti” è il giornale dalla Casa di Reclusione di Padova e dall’Istituto di Pena Femminile della Giudecca. Ha iniziato le sue pubblicazioni nel 1998. “Perché “Ristretti”? A chi sta in carcere il termine è tristemente noto. Per chi sta fuori serve invece una spiegazione: “ristretto”, nel linguaggio burocratico carcerario, significa “detenuto”. Abbiamo scelto di chiamare così il giornale perché è certo che “dentro” si sta davvero stretti, ma in queste “ristrettezze” fisiche e spirituali vogliamo cercare di parlare mantenendo più viva che mai l’ironia”.

“I numeri pubblicati sono disponibili gratuitamente nel sito ma, per poter continuare nel nostro lavoro, abbiamo bisogno di sostegno economico!!! L’abbonamento ordinario è pari a 20 euro, l’abbonamento sostenitore a 40 euro. Utilizzate il nostro negozio on-line (cliccando sul banner qua sotto). In alternativa, fate un versamento sul C.C. postale 15805302 intestato all’Associazione di volontariato “Il Granello di Senape”, Giudecca 194, 30123 Venezia”.

IN-OLTRE GLI OCCHI

In-Oltre gli Occhi è un giornale quadrimestrale femminile. Nato dalla voce delle detenute del carcere di San Vittore a Milano è portato avanti grazie al lavoro volontario di persone che credono nel progetto. In ogni numero viene affrontato un tema differente con il quale le detenute si confrontano.

Il primo numero è dell’estate 2017 e aveva come tema Coraggio. L’ultimo e dell’autunno scorso ed era dedicato alla Cura. Il giornale è diretto da Renata Discacciati.
“Noi, che lavoriamo dietro le sbarre, le chiavi, le mura, alla più libera delle opportunità, la stampa, crediamo in questa piccola, ma feroce impresa che offre un modo di espressione in grado di liberare ciascuno dai cassetti in cui è rinchiuso.
Per poter andare in stampa ed essere distribuito il giornale ha bisogno del tuo sostegno!
Dacci una mano, la donazione è libera, per te un regalo speciale!
Iban: IT95U0306909606100000151391 Oppure dona tramite paypal”.

VOCI DI DENTRO

“Voci di dentro” è un periodico quasi interamente scritto da alcuni detenuti delle Case circondariali di Chieti, Pescara e fino al 2013 di Vasto e Lanciano. È editato dall’associazione di volontariato Voci di dentro iscritta al registro delle Onlus, nata per promuovere la cultura della solidarietà e come scopo ha l’inserimento sociale delle persone in stato di disagio, detenuti e ex detenuti, ed è nata a Chieti nel 2008.

Attualmente esce mensilmente ed è diretto da Francesco Lo Piccolo.

L’OBLO’

L’Oblò è il periodico che raccoglie articoli e riflessioni dei detenuti ospitati al reparto La Nave del carcere San Vittore. Nato nel 2002 pochi mesi dopo l’apertura del reparto, viene pubblicato grazie al contributo dell’Editore Feltrinelli nelle cui librerire il giornale viene distribuito gratuitamente.

LA VIA LIBERA

La rivista editata dal Gruppo Abele non si occupa specificatamente di carcere, ma dedica un ampio spazio a questi temi. “La rubrica curata dall’osservatorio Antigone, che ogni ultimo venerdì del mese ci racconterà cosa succede dietro le sbarre”.

BAMBINI SENZA SBARRE

Non è una rivista, ma è importante conoscere l’attività di questa realtà. “L’Associazione Bambini senza sbarre Ets è impegnata, in Italia e all’estero, nella tutela dei diritti dei bambini, in particolare dei figli di persone detenute. Lavora da 20 anni per dare sostegno psicopedagogico ai genitori detenuti e ai figli, colpiti dall’esperienza di detenzione di uno o entrambi i genitori. Il suo lavoro si articola, ad oggi, in 15 azioni dentro e fuori gli istituti penitenziari, impegnandosi anche nella comunicazione, advocacy e sensibilizzazione a livello nazionale e internazionale. II 21 marzo 2014 ha firmato con il Ministro della Giustizia, l’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza, la prima “Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti” in Europa”.

UN PO’ DI DATI

Tutti i dati dei paesi europei, compresa la Federazione Russa, sono pubblicati nel Council of Europe Annual Penal Statistics dal 1998 al 2021.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it
La libertà è una condizione essenziale della nostra vita. Non ci può essere libertà senza consapevolezza e per questo l’informazione è fondamentale per ogni comunità.
Pubblicato il 16 Marzo 2023
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