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Mille alunni in meno a settembre nelle primarie del Varesotto: scuole e servizi in crisi

Persi in 3 anni 3mila studenti alle elementari di Varese e provincia. Tra scuole che chiudono o traballano, servizi che saltano ma anche esempi virtuosi di chi punta sull'innovazione

scuola banchi vuoti aula vuota

Per il terzo anno consecutivo ci saranno mille alunni in meno alle scuole elementari della provincia di Varese. Significa che a settembre 2022 le primarie del Varesotto avranno circa 3 mila studenti in meno rispetto a tre anni fa. (A questo link i numeri del calo demografico in provincia di Varese, -25% delle nascite in 10 anni).
Questi i numeri su cui sta lavorando l’Ufficio scolastico territoriale di Varese alle prese sino alla fine di luglio con le ultime rifiniture per l’assegnazione degli organici alle scuole. Dettagli, perché i giochi per lo più sono fatti fanno sapere dall’ex provveditorato.

Diversa la situazione per le secondarie dove il pesante calo demografico in corso a partire dal 2011 non si è ancora fatto sentire.
La coorte 2011, che inizia a settembre la prima media, garantisce un sostanziale equilibrio nei numeri di studenti rispetto ai ragazzi del 2014 in uscita e che invece inizieranno le superiori con un saldo di circa 380 alunni in più rispetto all’anno scolastico appena concluso (al netto degli esami di maturità ancora in corso). L’incremento in positivo rimane però dovuto a una mera questione demografica: “Purtroppo non registriamo inversioni di tendenza rispetto al tasso di abbandono scolastico”, affermano dagli uffici di via Copelli.

CLASSI CHE SALTANO, SCUOLE CHE TRABALLANO

Come già capitato lo scorso anno la riduzione del numero di alunni alle elementari non comporta un calo del numero delle classi proporzionato (si tratterebbe di una cinquantina di classi in meno). Le linee guida sono evitare classi pollaio e mantenere l’organico in linea con quello dell’annata precedente, ma il calo delle iscrizioni è tale che in alcune scuole diventa impossibile creare una classe prima. Con effetti diversi sulle comunità interessate a seconda che si tratti di un comune più o meno piccolo, di una frazione o del quartiere di una delle maggiori città del territorio.

VARESE

Nel capoluogo ad esempio, non sarà formata la classe prima in due delle quattro scuole scuole che già non erano riuscite nell’impresa lo scorso anno. Si tratta della primaria Baracca a Capolago (IC Varese 5), che a settembre avrà solo tre classi (una 3^, una 4^ e una 5^) e la Cairoli a Biumo Inferiore (IC Varese 1), che a settembre avrà solo due classi delle elementari (una 4^ e una 5^ ) mentre le altre aule accoglieranno gli alunni della secondaria Don Rimoldi di San Fermo, dove stanno per partire i lavori di rifacimento dell’intero edificio.

Il cantiere è destinato a durare più di un anno, quindi la Cairoli sarà comunque popolata di studenti per i prossimi due anni. Il destino della primaria appare in ogni caso compromesso, ma le famiglie del quartiere possono comunque contare sulla Mazzini di via Como ( a poche centinaia di metri dalla Cairoli e che ha già assorbito l’utenza della primaria Addolorata, chiusa qualche anno fa) o sulla Pascoli di Biumo Superiore (in viale Ippodromo – Ic Varese 2).
Più critica, per le ricadute concrete sulla quotidianità delle famiglie e per la comunità, appare la situazione della Baracca in un quartiere meno centrale com’è Capolago.

CASTONNO

A Castronno è stato il sindaco Giuseppe Gabri a porre attenzione sulla decrescita demografica ipotizzando l’opportunità di chiudere la primaria della frazione di Sant’Alessandro, che non farà la classe prima quest’anno e che conta su un bacino di utenza in calo. Un’ipotesi che ha scatenato le proteste dei genitori e una richiesta di occasioni di riflessioni e di incontro da parte della Dirigente scolastica

La preside di Castronno chiede tempo e confronto per la scuola di Sant’Alessandro

A GAVIRATE

Per il terzo anno consecutivo la scuola primaria della frazione Oltrona di Gavirate non riesce a raggiungere il numero minimo di iscritti per creare la classe prima. A settembre la scuola riaprirà solo per le classi 4^ e 5^. Stabile la situazione della scuola dell’altra frazione, Voltorre, mentre la Risorgimento di Gavirate per la prima volta perde le due sezioni: a settembre ci sarà una sola classe prima. 
Preside e amministrazione comunale tengono monitorata la situazione demografica e degli iscritti alla scuola dell’infanzia.

SERVIZI IN CRISI

Il calo demografico che minaccia di far chiudere le scuole e comunque ne riduce considerevolmente gli iscritti, ha delle ripercussioni non solo sulla quotidianità delle famiglie, ma anche sui servizi e il tessuto economico e sociale delle comunità di cui le scuole sono parte.
Accade ad esempio con i servizi di vendita di materiale scolastico: tipicamente le cartolerie o cartolibrerie di quartiere (o di paese) chiamate a gestire la pratica delle cedole (rilasciate dai comuni per coprire il costo dei libri di testo alle primarie).

A MALNATE

Il servizio di vendita con cedolino dei libri di testo per la scuola primaria per l’anno scolastico 2022-2023 era rimasto scoperto. Gli esercizi pubblici che se ne erano occupati fino all’anno scorso, per questioni differenti, si sono tirati indietro. Una grande mole di lavoro aggiuntiva che, dopo due anni di pandemia, era diventata troppo pesante da gestire.
Alla fine poi un’attività  si è resa disponibile, ma non potrà coprire tutte le classi.

Nessuno vende i libri della scuola primaria a Malnate, resta un solo negozio ma non per tutte le classi

A GALLARATE

Le famiglie dei rioni di Sciarè e Cedrate non hanno una cartoleria che offra il servizio di vendita dei libri con cedola per gli studenti delle elementari.
La cartoleria di Sciaré ha resistito sino allo scorso anno e si occupava anche degli studenti di Cedrate. Ma un po’ come le edicole, anche le cartolerie di quartiere incontrano sempre maggiori difficoltà-

ESEMPI VIRTUOSI

Ci sono poi le scuole di paese che resistono al pesante calo demografico ricorrendo a progetti didattici innovativi e caratterizzanti con successo.

Accade ad esempio a Sumirago e Viggiù con il Senza Zaino, le montessoriane a Clivio e Baraggia di Viggiù (le uniche statali ad adottare questo metodo in provincia di Varese) e l’approccio Reggio children ispirato a Loris Malaguzzi della primaria Pascoli di Cazzago Brabbia e Inarzo. 

Una sola scuola e due amministrazioni comunali a sostenerla: anche questo è un esempio virtuoso di collaborazione a servizio dell’innovazione didattica e della comunità. La scuola Pascoli infatti si trova nel territorio del Comune di Cazzago Brabbia ma la scuola (e i suoi progetti di innovazione didattica) sono sostenuti anche dall’Amministrazione comunale di Inarzo, dove la scuola primaria ha chiuso diversi anni fa. Un esempio concreto di come politiche scolastiche efficaci possano nascere dalla sinergia tra diverse amministrazioni comunali.

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com
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Pubblicato il 01 Luglio 2022
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