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Alla Tela di Rescaldina una “Cena con delitto” per contribuire a progetti solidali

Domenica 24 aprile l'associazione Veronica Sacchi presenterà a Rescaldina una cena con delitto, il cui ricavato andrà alle attività benefiche di AVS, come la clownterapia nei reparti pediatrici

Associazione veronica sacchi

Metti un luogo requisito alla mafia, diventato un punto di riferimento del territorio per iniziative culturali di rilievo, oltre che per proporre un’offerta culinaria.
Metti un’associazione che da anni ha fatto dell’aiuto agli altri il senso di ogni azione, partendo dalla clownterapia nei reparti pediatrici ad altre iniziative solidali.
Unendole, ecco una serata speciale, il cui ricavato non potrebbe che andare in beneficenza.

Domenica 24 aprile alla Tela di Rescaldina si terrà una “Cena con delitto”: chi parteciperà alla serata potrà dunque mangiare e intanto assistere alla recita di alcuni attori dell’associazione Veronica Sacchi (AVS), tentando di risolvere un giallo intricato. Il ricavato andrà ai progetti di AVS.

A raccontarci dell’iniziativa è Stefano Baleria, uno dei volontari.

«Come nasce questa serata?»
«Il progetto delle Cene con delitto è nato nel 2017, con l’obiettivo di sostenere i progetti benefici di AVS.
Per noi la dimensione del gioco è molto importante, anche per gli adulti. Lavoriamo principalmente con i bambini negli ospedali, ma anche nelle altre iniziative cerchiamo di mantenere una matrice leggera. Lo spettacolo che proponiamo a La Tela, “Omicidio sulla Lavs Boat” sarà divertente, interattivo, regaleremo anche indizi sul giallo da risolvere a chi risponderà correttamente alle domande poste sulle scene recitate. Non dovrei dirlo, ma risolvere il caso sarà molto difficile».

«Dove recitate di solito?»
«Un po’ ovunque, in ristoranti, circolo ARCI, è capitato ci chiamassero anche in una biblioteca o in abitazioni private: con la clownterapia abbiamo imparato ad adattarci ad ogni contesto».

«Quali sono state le conseguenze del Covid sull’associazione?»

«La pandemia ha sicuramente colpito la nostra attività, perlomeno nella sua modalità classica, la clownterapia nei reparti ospedalieri pediatrici: non ci è stato concesso di incontrare i piccoli malati o sono molto rare le occasioni in cui ci è stato permesso farlo. L’associazione non si è però persa d’animo, ci siamo rimboccati le maniche inventandoci un nuovo servizio di “smart clown“: siamo rientrati in ospedale attraverso gli schermi dei Tablet, i bambini si collegavano dai loro reparti e dall’altra parte c’eravamo noi, in veste di clown, direttamente dalle nostre abitazioni private, pronti a rubare un sorriso».

Associazione veronica sacchi

«Ci abbiamo provato – ammette Baleria con un sorriso – è un esperimento che ha funzionato, che – chiaramente – non può sostituire la preziosità del contatto umano e dell’ approccio fisico, ma si è riusciti ugualmente con questa modalità a colorare la vita dei piccoli pazienti e per un’oretta a fargli pensare ad altro».

«AVS ha dato il suo contributo anche durante la campagna vaccinale, non è vero?»
«Si, un altro servizio di cui ci siamo occupati durante la pandemia è la presenza negli hub vaccinali, come clown. Un’attività resa possibile dalla collaborazione con l’Esercito, che ringraziamo: durante l’accesso degli anziani agli hub e in secondo momento, quando c’è stata l’apertura ai bambini, abbiamo voluto essere presenti, per una battuta distensiva, per alleggerire il momento o semplicemente per accompagnare le persone».

Associazione veronica sacchi
I volontari di AVS in una RSA

«Sembra proprio che AVS non riesca a star ferma».
«Non smettiamo mai di pensare al futuro: il nostro direttivo sta cercando di studiare il potenziamento di queste modalità, come i collegamenti digitali, e al contempo di pensare ad una via di mezzo, un compromesso che ci consenta di dare il nostro contributo. Stiamo iniziando a tornare anche nelle RSA, cercando un contatto ed offrendo soprattutto un ascolto. L’ascolto per noi è fondamentale, senza esso non c’è modo di comprendere chi si ha di fronte e che tipologia di sorriso necessita. Non ci siamo persi d’animo e abbiamo cercato di proseguire la nostra attività, con lo scopo di portare un sorriso, un po’ di leggerezza, una piccola pausa dalle preoccupazioni quotidiane».

Redazione VareseNews
radazione@varesenews.it
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Pubblicato il 21 Aprile 2022
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