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Botte, offese e umiliazioni per 20 anni e poi lo stalking: arrestato 49enne

All'uomo, un 49enne di Barlassina, era già stato vietato di avvicinarsi e di comunicare in qualsiasi modo con la ex moglie

stalking apertura

Un 49enne è stato arrestato dai carabinieri di Seregno per lesioni personali aggravate e atti persecutori. Dopo vent’anni di botte, offese e umiliazioni, ha continuato a perseguitare la ex, seguendola ed entrando in casa di nascosto. L’uomo, un operaio di Barlassina (Monza Brianza) con precedenti per reati contro la persona, si trova agli arresti domiciliari in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Como in relazione alla violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie 46enne, su richiesta dei carabinieri di Lomazzo.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Como, hanno permesso di applicare la misura cautelare nei confronti dell’uomo che avrebbe reiteratamente tenuto comportamenti persecutori: introducendosi di nascosto all’interno dell’abitazione della donna, facendosi trovare nei luoghi da lei frequentati, minacciandola e molestandola e, in alcuni casi aggredendola violentemente.
Comportamenti che hanno procurato alla donna un grave stato d’ansia e paura per la propria incolumità e quella dei suoi prossimi congiunti.

La vittima aveva fatto una prima richiesta di aiuto della donna all’inizio di marzo dello scorso anno, dopo che l’ex compagno era entrato furtivamente nell’abitazione della donna scavalcando il cancello esterno. Comportamenti che sarebbero poi diventati una vera e propria abitudine, con pedinamenti sul luogo di lavoro della donna o durante i suoi spostamenti in compagnia del loro figlio minorenne. L’uomo avrebbe continuato a perseguitare la donna anche attraverso un’escalation di messaggi oltraggiosi e di natura sessuale inviati mediante WhatsApp, costringendola a modificare e le sue abitudini di vita, dagli orari di uscita dalla propria abitazione alla frequentazione di locali pubblici, fino a non rimanere mai sola.

Una storia che arriva da lontano perché secondo i racconti della donna, l’indole aggressiva dell’uomo, si sarebbe manifestata sin dal 1998, allorquando lo stesso, sotto l’influenza dell’alcol, l’avrebbe sottoposta a continui maltrattamenti, costringendola a subire un regime di vita domestica segnato da violenze fisiche con pugni e calci e angherie psicologiche fatte di insulti e vessazioni, controllando sempre i suoi spostamenti e impedendole di frequentare le proprie amiche e vietandole di utilizzare il telefono cellulare.

Su tali condotte improntate alla completa sottomissione della donna, nello scorso febbraio, il Tribunale di Como si era già espresso con l’emissione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari – poi sostituiti con il divieto di avvicinamento – confinando l’uomo nel proprio comune di residenza e vietando allo stesso di comunicare in qualsiasi modo con la ex moglie anche per tutelare la tenera età del figlio. Nonostante i divieti, nello scorso mese di marzo, lo stesso si sarebbe nuovamente avvicinato all’abitazione della donna, episodi sui quali i carabinieri hanno svolto ulteriori accertamenti che hanno portato all’aggravamento della misura cautelare con la nuova sottoposizione dell’indagato agli arresti domiciliari. Rimane ferma la presunzione di innocenza della persona indagata.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 03 Aprile 2022
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