Oggigiorno è risaputo che l’assistenza domiciliare è diventato ormai uno dei settori più proficui per aprire un’attività. Infatti, secondo le ultime statistiche è stato ampiamente dimostrato che l’Italia rientra tra i Paesi con un’età media molto alta, e che non sempre le famiglie possono occuparsi quotidianamente delle esigenze degli anziani. Anzi, non è esagerato affermare che ormai ci sono più anziani in casa anziché bambini. Al contempo, però, i servizi socio assistenziali non sempre sono sufficienti a soddisfare tutte le richieste. Stando a queste premesse, è facile intuire come l’assistenza per gli anziani sia un servizio essenziale sul nostro territorio e che immettersi sul mercato in questo periodo può essere davvero vincente.

Diversi tipi di assistenza domiciliare

Generalmente, quando si parla di assistenza domiciliare, implicitamente si fa riferimento all’assistenza anziani franchising. Tuttavia, occorre precisare che esistono diverse tipologie di assistenza, che richiedono l’impiego di figure con competenze distinte. Ad esempio, l’assistenza medica, è un servizio svolto da operatori qualificati (come OSS o infermieri) e prevede la somministrazione dei farmaci, la sostituzione delle medicazioni, assistenza per le iniezioni, ecc. Spesso, l’assistenza medica prevede anche un supporto per l’igiene personale degli anziani, i quali non sono più in grado di prendersi cura di se stessi. L’assistenza riabilitativa, invece, è finalizzata allo svolgimento della fisioterapia domiciliare per coloro che non possono muoversi dalla propria abitazione. Infine, è possibile citare l’assistenza generale, che permette agli anziani di ricevere un aiuto per il disbrigo di pratiche o per lo svolgimento delle attività quotidiane. Nell’ambito dei servizi generali, rientra anche l’accompagnamento (ad esempio alle visite mediche, oppure in posta o in banca). Per scegliere il tipo di servizio da offrire, bisogna conoscere le esigenze del territorio e le necessità di anziani e famiglie.

Chi può aprire un franchising di assistenza domiciliare?

Per diventare un imprenditore nell’ambito dell’assistenza domiciliare, occorre soddisfare tre requisiti principali: la maggiore età, l’assolvimento dell’obbligo scolastico e l’assenza di pendenze penali. Non è necessario essere un professionista del settore sanitario, tuttavia per offrire assistenza medico-sanitaria è fondamentale avvalersi di collaboratori qualificati. Chi gestisce l’attività, però, deve avere competenze manageriali, doti relazionali e comunicative, al fine di portare avanti un’idea imprenditoriale di successo. Ovviamente, è necessario avere anche un capitale minimo da investire. Scegliendo un franchising, però, i costi iniziali sono in genere inferiori rispetto all’avvio di un’attività in proprio.

Le pratiche per l’apertura dell’attività

Dopo aver trovato il locale commerciale da adibire ad ufficio, bisogna disbrigare alcune pratiche per avviare l’attività in conformità alle normative. È bene precisare che le autorizzazioni necessarie variano a seconda della regione, per questo è fondamentale rivolgersi al proprio comune. In ogni caso, scegliendo un’attività in franchising, il franchisor offre al franchisee il proprio supporto anche per la parte burocratica. Il franchising, infatti, è un contratto di collaborazione tra due soggetti: l’azienda che propone la sua formula commerciale e l’aspirante imprenditore, che si avvale della formazione offerta dal franchisor nonché di ulteriori vantaggi, come ad esempio le convenzioni con le assicurazioni e in alcuni casi anche strumenti e dispositivi sanitari.