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Carta e cartone: quali sono riciclabili e quali no?

Il riciclo è una tematica sempre più attuale, complice l’attenzione dedicata all’ambiente

cartone

Il riciclo è una tematica sempre più attuale, complice l’attenzione dedicata all’ambiente in questi ultimi anni e la consapevolezza di dover attuare un recupero di materiali per tutelarlo, prestando un occhio anche ai processi che rendono possibile la trasformazione delle materie prime.

Il riciclo della carta non è esente da questo sguardo perché il suo riutilizzo rappresenta una ricchezza per l’ecosistema e consente di risparmiare risorse preziose. Già di per sé la carta è biodegradabile ma riciclandola possono essere salvati numerosi alberi, può essere consumata meno acqua e può avvenire un risparmio sia in termini energetici che economici.

Di solito la carta può essere riciclata fino a 7 volte: recuperando la carta si valorizza la circolarità di un’economia sostenibile per il Pianeta, partendo da una corretta raccolta differenziata che consente di re-immettere nel processo produttivo il materiale cartaceo di scarto per creare una nuova materia prima secondaria, pronta per essere riutilizzata.

Processo di smaltimento della carta

Come già detto, tutto comincia dalla raccolta differenziata, con cui è possibile prolungare la vita della cellulosa se fatta in modo consapevole ed efficace. La fibra secondaria per produrre carta riciclata può provenire da due canali primari: dall’industria e dal recupero di carta e cartone smaltiti dai cittadini e dalle imprese. Nel primo caso il materiale è già stato selezionato all’origine ed è idoneo a essere consegnato alle cartiere come gli imballaggi usati dalla grande distribuzione, mentre nel secondo caso la carta e il cartone necessitano di un trattamento di selezione prima di essere reintrodotti nel ciclo produttivo ed essere trasformati in materia prima secondaria.

Questo processo di selezione consente di eliminare le impurità dalla carta quali residui di plastica o inserti metallici, per poi pressarla in grandi balle ed essere conferita insieme agli scarti industriali alle cartiere.

La carta da macero viene gettata nei pulper, grandi vasche riempite di acqua calda e dotate di pale rotanti che generano un moto vorticoso che spappola la carta per separarne le fibre.

La poltiglia in sospensione viene sottoposta a trattamenti specifici per eliminare i contaminanti ancora presenti come plastica, colle, ferro con l’obiettivo di ottenere una carta con un elevato grado di bianco. Lo step successivo è la disinchiostrazione per rimuovere inchiostri, vernici o smalti.

Al termine di questi trattamenti l’impasto ottenuto può essere raffinato per rafforzare i legami tra le fibre e renderle elastiche e flessibili, mentre per unire la materia prima fibrosa con altre sostanze come gli additivi si procede alla miscelazione.

Infine, enormi macchine definite “continue” consentono di lavorare l’impasto, essiccarlo e realizzare spessori e formati della nuova carta che sarà rimessa nel mercato.

Tutta la carta si può riciclare?

Lo smaltimento carta e cartone viene compiuto da imprese specializzate come GVM, tuttavia è bene tenere presente che non tutta la carta è riciclabile. Possono essere conferiti nel contenitore di carta e cartone le riviste e i giornali, così come tutti gli imballaggi in cartone ondulato come quelli per la frutta e la verdura. Anche il cartoncino può essere riciclato.

Non possono subire il processo di smaltimento carta gli scarti sporchi come i fazzoletti usati, così come le carte sintetiche e i materiali non cellulosici, tra cui la carta per alimenti in alluminio. Uno degli errori più ovvi riguarda gli scontrini e le ricevute, fatti di carta termica che reagisce alle fonti di calore e alla luce, perdurando nel tempo.

Per rendere gli scontrini riciclabili andrebbe elaborato un nuovo tipo di carta, priva di sostanze chimiche a differenza di quella termica. Da qualche tempo si sta affermando un’alternativa chiamata carta pietra, composta principalmente da carbonato di calcio miscelato con polietilene che può essere riciclata all’infinito, prodotta in un processo completamente a secco che permette di risparmiare un notevole quantitativo di energia. Inoltre è resistente allo strappo e all’acqua.

Raccolta differenziata: un focus sulla carta

Oltre a tenere a mente la differenza tra carta riciclabile e non riciclabile, i cittadini devono mettere in atto altre piccole accortezze quando compiono la raccolta differenziata. Prima di tutto è importante seguire le istruzioni fornite dal proprio Comune, perché ogni realtà può seguire regole diverse, e depositare la carta e il cartone negli appositi contenitori.

È importante ridurre al massimo l’ingombro generato dai materiali di scarto, piegando bene la carta e schiacciando le scatole. Mai accartocciare la carta perché più rimane intatta più le fibre di cellulosa sono forti, e di conseguenza aumenta il numero di volte in cui può essere riciclata.

Se sono presenti residui come nastri adesivi, scotch o graffette attaccati alla carta e al cartone questi vanno tolti, così da agevolare il lavoro che verrà compiuto in fase di selezione. Il contributo dei cittadini è fondamentale per dare una seconda vita alla carta: secondo Comieco “Se ogni italiano avviasse a raccolta differenziata anche soltanto a due scatole di cartoncino, un giornale, uno scatole di cartone, un portauova e tre sacchetti di carta in più rispetto a quanto già fa, la raccolta pro-capite aumenterebbe di 1 Kg”. Meno errori nel cassonetto significano maggiore qualità nel riciclo.

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 22 Marzo 2022
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