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Cannabis legale: quali sono i limiti di THC e CBD ammessi

Dal gennaio 2017, in Italia è possibile coltivare legalmente piante di cannabis sativa utilizzando sementi certificate

cannabis light

Dal gennaio 2017, in Italia è possibile coltivare legalmente – senza necessità di richiedere alcuna autorizzazione – piante di cannabis sativa L. utilizzando sementi certificate. È quanto stabilito dalla Legge n. 242 del 2016, recante “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”. Dalle piante di canapa coltivate in base a tale normativa si ottiene anche una versione ‘light’ di marijuana e hashish, due dei più noti derivati della cannabis.

Cos’è la cannabis ‘light’

La definizione informale di “cannabis light” si applica ai derivati della canapa che, per via delle caratteristiche chimiche, non sortiscono effetti psicoattivi. Prodotti di questo, per poter rientrare nel perimetro della legalità delimitato dalle normative vigenti, devono essere ottenuti mediante la lavorazione di piante coltivate a partire da semi certificati; la cannabis sativa L., infatti, è – al momento – l’unica varietà di canapa coltivabile sia in Italia che nel resto dell’Unione Europea. Ciò che rende ‘light’ questi derivati della cannabis è il tasso quasi nullo di THC, il principio attivo che – se presente in grandi quantità – provoca effetti psicotropi.

Cosa sono THC e CBD

Il THC e il CBD sono i due cannabinoidi maggiormente presenti all’interno delle piante di canapa (vengono chiamati fitocannabinoidi quando sono di estrazione naturale). L’acronimo THC identifica il tetracannabinolo, un composto organico che se assunto in quantità considerevoli può generare effetti psicotropi quali euforia, alterazione delle percezioni sensoriali e dei riflessi. In altre parole, è il principio attivo che rende marijuana e hashish sostanze stupefacenti. Il CBD (cannabidiolo), invece, è un cannabidiolo ‘innocuo’: non è psicoattivo ma, di contro, secondo alcuni studi è in grado di sortire una serie di effetti benefici per l’organismo, agendo come analgesico, antidolorifico e anti psicotico. Non a caso, viene utilizzato per arricchire l’olio di semi di canapa (o altre formulazioni a base oleosa) per ottenere prodotti di cosmesi o integratori alimentari.

I limiti di THC e CBD nella cannabis legale

La Legge n. 242 del 2016 ha affidato al Ministero della Salute il compito di fissare i limiti massimi di THC consentiti nei derivati della cannabis legale destinati alla lavorazione ed alla trasformazione a scopi alimentari. Il dicastero ha provveduto successivamente, con un apposito decreto (4 novembre 2019) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 gennaio dell’anno seguente. Nell’Allegato II al decreto di cui sopra, sono indicati i seguenti limiti massimi di tetracannabinolo ammessi negli alimenti:

  • 2 mg/kg per i semi di canapa (anche macinati, spezzettati o triturati ma non ridotti in farina) e la farina da essi ottenuta;
  • 5 mg/kg per l’olio ottenuto dai semi di canapa;
  • 2 mg/kg per gli integratori alimentari derivanti dalla canapa.

Per quanto riguarda, invece, il CBD, non esiste alcuna normativa o disposizione che vi faccia esplicito riferimento o che individui dei limiti massimi oltre i quali tale sostanza debba essere ritenuta illegale. Come già accennato, il cannabidiolo non è un composto psicoattivo e, al momento, non viene considerato come tale. Ad ogni modo, se ne sconsiglia un utilizzo smodato, in quanto nei soggetti ipersensibili potrebbe attivare reazioni indesiderate.

Dove acquistare la cannabis ‘light’

I derivati legali della canapa sono in vendita presso i negozi fisici specializzati; in aggiunta, è possibile comprare cannabis online tramite e-commerce certificati come Prodotti-cannabis.it. A prescindere dalla modalità di acquisto, è bene accertarsi che il canale di vendita utilizzato sia sicuro, trasparente e rispettoso delle disposizioni normative attualmente vigenti; solo in questo modo è possibile tutelarsi contro eventuali ripercussioni, acquistando un prodotto conformi all’attuale quadro normativo nonché privo di conseguenze indesiderate per la salute. Contestualmente, vanno evitati assolutamente rivenditori non autorizzati o che operano al di fuori delle leggi in vigore in Italia.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 20 Gennaio 2022
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