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Ale Galli è il nuovo presidente della Asd Polisportiva Repax di Saronno

Tra i primi a complimentarsi il caronnese Diego Peri, presidente del Csi Varese. Con Galli nel consiglio direttivo ci sono i vicepresidenti Luca Borroni e Luca Migliavacca

Generica 2020

Alessandro (Ale) Galli è il nuovo presidente della Asd Polisportiva Repax, società iscritta ai campionati Csi del quartiere Regina Pacis di Saronno.

Direttore della rivista Biciclette d’Epoca, musicista, attivo nel mondo della politica e dell’associazionismo saronnese oltre che ex calciatore, Galli commenta così la nomina: «È stata una grande emozione essere nominato presidente della A.S.D. Polisportiva Repax dai miei compagni del neo eletto consiglio direttivo in cui abbiamo tante new entry. La Repax per me è semplicemente “casa” e guardandomi indietro, a partire dal 1994 quando con alcuni amici l’abbiamo fondata, è stato un percorso fatto di tante cose, belle ma a volte anche difficili, come talvolta capita tra fratelli. Ma adesso che di anni ne ho quasi 50, e non più 20 come allora, mi rivedo nei ragazzi che ne fanno parte oggi e auguro loro di poter vivere le stesse cose: i successi, gli errori, i tanti momenti insieme e quei legami che poi sono la sostanza della nostra vita e che vanno ben oltre al campo da calcio. Non è mai stato solo “per giocare a calcio”, e credo non debba esserlo mai. Forza Repax».

Tra i primi a complimentarsi il caronnese Diego Peri, presidente del Csi Varese. Con Galli nel consiglio direttivo ci sono i vicepresidenti Luca Borroni e Luca Migliavacca, il segretario Stefano Consoli, il tesoriere Andrea Masini e i consiglieri Giovanni Berti, Edoardo Cardia, Stefano Cargiolli, Antonio Cascella, Andrea Vago.

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Cos’è la Repax (dal profilo Facebook)

Repax: da più di vent’anni è così che si chiama lo sport alla Regina Pacis

Quando si entra nel cortile dell’oratorio Regina Pacis di Saronno, si viene accolti da una gigantesca scritta blu bordata di bianco sul muro del campo da calcio: REPAX.
Una scritta che è lì da parecchio tempo, esattamente dal 1994, quando un gruppo di ragazzi dell’oratorio – allora ventenni – decisero di fondare una squadra di calcio e di iscriversi al campionato CSI di Varese. Erano solo dieci, tutti della Regina Pacis e si conoscevano da una vita. Non sapevano che, più di vent’anni dopo non solo quella scritta sarebbe stata ancora lì, ma che la Repax sarebbe diventata una polisportiva in grado di coinvolgere centinaia di persone nelle sue attività.
Nel 1997, infatti, anche altri si accorsero che fare sport in oratorio poteva essere un’esperienza aggregante importante. Da lì la squadra originale ha smesso di essere sola e sono nate, negli anni, squadre di basket, di pallavolo, per adolescenti, per i più piccoli. Non solo. La Repax è diventata in qualche modo, nell’immaginario collettivo, il modo in cui chiamare l’oratorio della Regina Pacis. “Andiamo alla Repax”, “Stasera c’è Rock in Repax”, “C’è un concerto del coro Repax”. Una specie di marchio di fabbrica che è stato preso in prestito anche da tante altre attività, al punto che succede persino che quando c’è da far capire di quale quartiere sia una persona qualcuno se la cava in fretta dicendo: “è un Repax”.

Questo deve far sentire a tutti noi una grande responsabilità. Far parte della Repax, oggi, non vuol dire “solo” fare sport in oratorio, ma vuol anche dire avere chiaro di far parte di una realtà sociale che ha come scopo quello di veicolare valori importanti e di fare da collante per i ragazzi del quartiere.
Sportività, rispetto dell’avversario e delle regole, impegno, capacità di relazionarsi con gli altri, disponibilità a dare una mano per le tante esigenze che le attività della società richiedono, rispetto per i valori cristiani del luogo in cui si è ospitati: questo è lo spirito che deve animare i giocatori e i dirigenti della Repax, oggi, perché lo sport – se praticato in maniera sana – può essere davvero un compendio importante alla formazione personale di ciascuno, qualsiasi sia il suo ruolo all’interno della società.

Ovviamente non è un compito facile. Pensate solo a quante volte si legge di fatti in cui lo sport viene presentato in maniera negativa: comportamenti aggressivi, grande pressione sui più piccoli, nessuna sportività nei confronti dell’avversario. Ecco, noi alla Repax, in questi anni, abbiamo provato ad andare in un’altra direzione.
Non sempre è stato facile, ma possiamo dire che è stato bello. Bello come vedere che oggi ci sono tanti ragazzi giovani, nati anni dopo la fondazione della prima squadra, che s’impegnano dentro e fuori dal campo, che sudano, lottano, fanno fatica, sbagliano, crescono, tagliano traguardi importanti indossando la maglia della Repax. Questa è, per chi ha dedicato anni a far crescere la società, la soddisfazione più bella: vedere che si sono poste le basi perché questa avventura possa continuare – e bene – anche in futuro.
Oggi abbiamo cinque squadre: una di ragazzi delle medie, una di adolescenti, tre di grandi. È bello sapere di coinvolgere così tante persone, compresi i volontari – che non ringrazieremo mai abbastanza – che ci aiutano nei momenti sociali, come l’ormai storica tombolata di Natale e le pizzate che organizziamo durante la stagione. Senza di loro, e senza il grande appoggio che la parrocchia ci ha garantito in tutti questi anni, tutto sarebbe più difficile e avrebbe meno senso.
Perché alla fine in questi vent’anni non abbiamo conquistato grandi titoli, ma possiamo dire che la nostra più grande vittoria è quello spirito che sappiamo è rimasto in tutti i nostri tesserati, anche quelli che hanno smesso da anni. Lo spirito di chi dice che vincere è bello ma che ci sono cose più importanti. Come per esempio sentirsi parte di questo grande gruppo Repax, in cui molti oggi si riconoscono: una famiglia sportiva che apre le porte a tutti i ragazzi del quartiere – e oltre – e che guarda al futuro con fiducia.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 15 Dicembre 2021
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