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David di Donatello, l’orgoglio di Saronno per il premio ad Andrea Leanza

La statuetta assegnata al "truccatore speciale" è il riconoscimento ad un artista e un professionista cresciuto nella città degli amaretti e arrivato al successo grazie al suo lavoro e alla sua bravura

Generica 2020

È una Saronno ricolma di orgoglio quella che si è svegliata mercoledì 12 maggio, dopo la lunga serata dei David di Donatello che hanno visto come protagonista Andrea Leanza, il (quasi) 40enne cresciuto nella città degli amaretti.

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Nel laboratorio di Andrea Leanza, il "truccatore speciale" di Hammamet 4 di 11

Tantissimi i messaggi piovuti sulle pagine Facebook e arrivati da chi ha collaborato con lui negli anni, chi ha visto nascere e crescere il suo talento sui banchi del Liceo Artistico Frattini di Varese, chi ha vissuto con lui nottate di lavoro nel laboratorio dello Spazio Must di via Antici, chi lo esalta come vera e propria eccellenza saronnese.

Il premio per il 2021 era atteso: troppo particolare e ben riuscito il lavoro fatto sul viso di Pierfrancesco Favino letteralmente trasformato in Bettino Craxi per il film “Hammamet” di Gianni Amelio per non essere riconosciuto dall’Accademia, dopo la candidatura del 2020 per “Il primo re”.

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Leanza al lavoro sul volto di Pierfrancesco Favino

GLI INIZI – Leanza è originario di Catania, ma Varesotto d’adozione da quando era piccolissimo, trasferito a Saronno con tutta la famiglia. Proprio alla sua famiglia ha rivolto un pensiero dopo l’assegnazione del premio: i Leanza sono 8 tra fratelli e sorelle (la “numero 8” Giorgia è una delle sue collaboratrici) e nella loro casa del quartiere Matteotti Andrea ha cominciato a sperimentare, usando i famigliari come “cavie”, giocando con la plastilina, il Das e addirittura la cera che ricopre il Galbanino per creare forme e volti. A scuola, all’artistico di Varese, ha affinato la tecnica, continuando a studiare e aumentando le proprie capacità, testando la tenuta delle coronarie dei suoi professori messe a dura prova dagli scherzi del giovane Leanza, che provava su di sè le tecniche di trucco prostetico con braccia finte insanguinate e tagli su varie parti del corpo.

LA PASSIONE PER I DINOSAURILa passione di Andrea fin dai primi tempi sono i dinosauri: ha realizzato uno Spinosauro lungo 16 metri con tutte le caratteristiche scientifiche del caso, che è finito sulla copertina del National Geographic ed ha continuato negli anni a collaborare con diverse realtà, contribuendo a realizzare copie in scala di animali preistorici.

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LA GAVETTA – Leanza è un autodidatta. Ha cominciato nel garage di casa sua, mentre studiava al liceo lavorava come apprendista scenotecnico e faceva il volontario in Croce Rossa. Ha poi girato per l’Europa, tra Londra, la Svezia, la Spagna, prima di tornare a casa, a Saronno, dove ha trovato l’ospitalità dello Spazio Must, che è diventato il suo rifugio, dove si creano personaggi e si studiano nuove tecniche e soluzioni innovative per rendere sempre migliore l’essere prosthetic makeup artist, o “truccatore speciale”. QUI I FILM AI QUALI HA COLLABORATO

IL GRUPPO DI LAVORO – Al suo fianco al Teatro dell’Opera di Roma alla premiazione dei David di Donatello 2021 c’era Denise Boccacci, una delle sue più strette collaboratrici, parte integrante della sua crew, la ALCFX, (Andrea Leanza Creatures FX), il nome del suo gruppo composto da una decina di collaboratori.

LA TRASFORMAZIONE DI FAVINO IN CRAXI – Insieme a Federica Castelli, Leanza è stato scelto da Gianni Amelio per realizzare il “miracolo” artistico sul volto di Pierfrancesco Favino, una vera e propria sfida che ha reso l’attore romano uguale in tutto e per tutto all’ex leader del PSI Bettino Craxi in “Hammamet”. Ore e ore di trucco sul set, ma anche mesi di preparazione prima, studio dei materiali, lavoro sulle sculture stampate in 3D sulle quali per settimane sono stati incollati pezzi di trucco, nove in totale, per arrivare al risultato finale, che rasenta la perfezione. 500 i pezzi realizzati, 39 giorni sul set, più 5 di provini in laboratorio a Saronno e a Legnano dove si sono girate le prime scene, poi in Tunisia a casa di Craxi. Ogni mattina servivano almeno 4 ore di trucco: ci ha raccontato QUI come sono riusciti a realizzare l’impresa che è valsa il suo primo, meritatissimo, David di Donatello.

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it
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Pubblicato il 12 Maggio 2021
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