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“Per rilanciare l’ospedale di Saronno spostiamolo sotto un’altra azienda”

Viste le gravi carenze che personale interno e sindaci lamentano, il presidente della Commissione sanità Monti avanza una proposta: cerchiamo un'Asst che permetta un futuro più attrattivo

Ospedale di Saronno

Cambiare “casa madre”. È la proposta che il Presidente della Commissione sanità Emanuele Monti ha messo sul tavolo per il futuro dell’ospedale di Saronno.

In un incontro a cui hanno partecipato anche alcuni sindaci del territorio e il consigliere regionale della Lega Andrea Monti, Il Presidente della Commissione sanità, dopo aver elencato gli sforzi fatti dal punto di vista infrastrutturale e tecnologico da parte di regione che ha investito oltre 20 milioni di euro in due anni, ha ammesso che i problemi di personale, non superabili, inducono a cercare alternative diverse. Prima fra tutte, coinvolgere le Asst limitrofe Ovest Milanese, Lariana e Rhodense.

Dal confronto con le altre aziende ospedaliere e i medici,  si attiverà un tavolo tecnico per sondare le potenzialità dello spostamento del presidio saronnese sotto un diverso gestore. Entro febbraio, secondo Monti, si potrebbe stilare la proposta da far conoscere ai sindaci con cui discuterne le potenzialità. Un percorso per farsi trovare pronti, quando nei mesi estivi si procederà, con la revisione della L23 la riforma della sanità. Sarebbe quella l’occasione propizia per rivedere i confini dell’Asst Valle Olona.

« Non si tratta di una bocciatura della direzione della Valle Olona – specifica Emanuele Monti – solo la considerazione oggettiva che la distanza tra i presidi crea ostacoli all’organizzazione e collaborazione interna. Oggi dobbiamo lavorare per creare situazioni che attraggano personale in cerca di possibilità di carriera, setting professionali ideali e interessanti ».

L’idea del consigliere della Lega Monti , dunque, è quella di ripetere l’esperienza dell’ospedale di Angera: collocato inizialmente sotto la Valle Olona dalla legge di riforma 23 è stato assegnato alla Sette Laghi: « Un cambiamento che ha pagato dal punto di vista della qualità, con l’arrivo di nuovo personale e prospettive differenti».

Per Monti, la situazione attuale dell’ospedale di Saronno è anche figlia di una politica sanitaria nazionale che ha registrato tagli per 37 miliardi di euro e una programmazione universitaria completamente sbagliata rispetto ai bisogni reali delle corsie. Il riferimento è legato soprattutto alla penuria di anestesisti che l’emergenza sanitaria attuale ha reso molto grave.

I sindaci dell’area allargata che gravita attorno al presidio di piazza Borella saranno comunque coinvolti e tutte le scelte saranno improntate a un rilancio di un ospedale che da anni lamenta l’eccessiva lontananza dalla casa madre e ha sempre sofferto la poca attenzione di presidio periferico soprattutto durante il dibattito per la realizzazione dell’ospedale unico di Busto e Gallarate.

Chi si prenderà in carico il presidio saronnese e con quali prospettive? Lo stabilirà il tavolo tecnico e il successivo iter attuativo che culminerà nella revisione della Legge 23, approvata nel 2015 e mai, di fatto, decollata.

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Pubblicato il 05 Febbraio 2021
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