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Saronno, consiglio comunale fiume tra polemiche ed emendamenti

Bilancio consolidato, emolumenti a consiglieri e presidente del consiglio comunale e tanta altra carne al fuoco nella seduta in streaming dell'assemblea civica saronnese

Saronno, Sala Vanelli pronta per accogliere il consiglio comunale

Consiglio comunale a Saronno ricco di polemiche, lunghissimo, e pieno di problemi alla trasmissione in streaming tra microfoni malfunzionanti, linee disturbate, audio a singhiozzo: cominciato alle 20.30 è finito alle 3 per dare tempo al capogruppo della Lega Raffaele Fagioli di presentare 23 emendamenti (2 ritirati in corsa) alla modifica ad alcuni articoli del regolamento.

Si è partiti con la polemica dello stesso Fagioli che ha ribadito la sua posizione di critica relativa alla convocazione della seduta, a suo dire irregolare per vizi di forma (per non aver ricevuto la pec), polemica alla quale ha risposto il capogruppo del Pd Francesco Licata, che ha invocato un ritorno al fare la politica e non ostruzionismo fine a sè stesso e dalla capogruppo di Tu@ Saronno Francesca Rufini, che ha sottolineato come la richiesta di Fagioli sia evidentemente pretestuosa.

L’assessore Mazzoldi ha poi presentato il documento di bilancio consolidato. L’esclusione dal documento della Fondazione Giuditta Pasta (per irrilevanza delle cifre) e della Focris (perchè ente assoggettato a diritto privato che opera in totale autonomia secondo diversi pareri legali promossi dalla stessa Rsa) ha sollevato qualche polemica da parte dai consiglieri Luca Amadio e Cristiana Dho (Obiettivo Saronno) che hanno chiesto chiarezza sui bilanci soprattutto di Focris, ma anche della Fondazione che gestisce il teatro di Saronno: «Obiettivo Saronno non c’era, ora c’è e come promesso cercherà di fare gli interessi dei cittadini saronnesi». Licata (Pd) ha ricordato come questo non sia il bilancio di questa amministrazione, ma che va approvato per senso di responsabilità: «Noi non l’avremmo scritto così. Teatro e Focris sono asset chiave per la città su piani diversi, ma fondamentali. Il Teatro riceve contributi e ha un cda nominato dal Comune, penso sia doveroso e trasparente di come vengono spesi i soldi dei contribuenti; idem per la Focris, Saronno è tra i soci ed esprime 5 consiglieri su 11 tra cui il presidente. Penso sia doveroso per i saronnesi trovare una soluzione. Ho un’altra speranza, che il Comune di Saronno comincia ad essere la holding delle diverse società partecipate, che detti la linea e le strategie». Pierangela Vanzulli (Lega, ex assessore al Bilancio) ha fatto presente i particolari tecnici che spiegano l’esclusione del Teatro e della Focris dal bilancio consolidato. L’ex sindaco Alessandro Fagioli (Lega) è intervenuto ricordando come anche 5 anni fa la sua maggioranza sia stata costretta a votare il bilancio consolidato della passata amministrazione e ribadendo la bontà del lavoro fatto negli scorsi 5 anni. Voto del consiglio favorevole all’unanimità.

Il consiglio comunale ha poi deliberato di gestire l’ufficio del segretario generale in maniera differente, con un professionista in “esclusiva” al lavoro per il Comune di Saronno. Viene così sciolto l’accordo con il Comune di Nembro, paese della Bergamasca tristemente noto per essere stato uno dei più falcidiati dal coronavirus nella prima ondata: dal 31 gennaio Vittorio Carrara non sarà più il segretario generale di Saronno e arriverà qualcun altro a tempo pieno. Il segretario generale Carrara è stato ringraziato da Amadio e Licata, apprezzamento ribadito da Guaglianone, Alessandro e Raffaele Fagioli e Agostino De Marco, che si sono chiesti quanto costerà a livello economico e umano ai cittadini saronnesi questo cambio. Il sindaco Augusto Airoldi ha ribadito le qualità del segretario attuale, ribadendo la facoltà del primo cittadino di scegliere un segretario comunale a tempo pieno, che sarà indicato a suo tempo.

L’assessore Merlotti ha poi presentato il piano attuativo per una media struttura di vendita non alimentare di viale Lombardia in variante al Piano delle Regole, proposta già analizzata a luglio dal consiglio comunale. «La rigenerazione urbana che ho in mente io e che va nella direzione programmata da diversi candidati sindaco vuole favorire il piccolo commercio rendendo attrattiva la città, facendo uno scatto o uno scarto di fantasia senza dover essere vincolati per forza alla grande distribuzione come fatto nel recente passato», ha detto l’assessore presentando le proprie linee guida, oltre al progetto nel suo complesso. Il piano attuativo è passato all’unanimità.

Sono poi stati definite le indennità di carica del presidente del consiglio comunale e dei consiglieri comunali. Gli emolumenti non sono stati aumentati (1.471,48 mensili per il presidente del consiglio comunale, come gli assessori, e 34,16 euro per i consiglieri comunali) e vengono “normati” con questo provvedimento. Raffaele Fagioli (Lega) ha sottolineato la difficoltà di agire tra lacci e lacciuoli imposti dallo Stato invocando l’autonomia, Licata (Pd) ha ricordato come quello del consigliere «è un ruolo che viene svolto in maniera praticamente gratuita, con spirito di sacrificio, diligenza e passione. Troppo spesso c’è chi parla a sproposito e questo non è giusto, nè piacevole», De Marco (FI) ha proposto di devolvere i circa 10 mila euro all’anno che percepiscono i consiglieri in beneficienza o a progetti solidali.

La riforma infine di alcune commissioni comunali con la modifica agli articoli 27, 28, 29 e 34 del regolamento del consiglio comunale è andata per le lunghe, con votazioni e analisi del contenuto dopo la 1 di notte. La Lega ha fatto ostruzionismo e ha presentato 23 emendamenti (2 dei quali ritirati in corsa) oltre ad una pregiudiziale sul tema, analizzati fino a notte fonda non senza critiche sul contenuto degli stessi emendamenti e sulle modalità portate avanti dalla Lega da parte dei consiglieri di maggioranza, con annessa polemica tra il presidente del consiglio Gilli e i leghisti Raffaele Fagioli (suo predecessore) e Claudio Sala che hanno proposto anche una questione sospensiva per rinviare la discussione (bocciata). «“L’Italia ha bisogno di velocità, non di burocrazia”, lo ha detto Salvini, non Berlinguer o Pannella – ha detto il giovane consigliere Luca Davide di Obiettivo Saronno -. Mi auguro che la promessa di collaborazione dell’opposizione sia reale, anche questi emendamenti su virgole, avverbi o verbi non vanno in questa direzione». Alle 3 la chiusura di questa seduta fiume.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 01 Dicembre 2020
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