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Freni a bacchetta e maglia di lana, quella passione (che cresce) per le bici dei nonni

Alessandro Galli, saronnese, è il curatore della rivista "Biciclette d'epoca": un riferimento per un mondo che attrae sempre più appassionati. Tra tecnica, storia, fascino d'antan e voglia di stare insieme

Saronno generica genererico

In primis fu l’Eroica in Toscana, ventitrè anni fa. Allora erano un pugno di appassionati che avevano rispolverato vecchie bici, oggi è un intero movimento: sono i “ciclostorici”, gli appassionati di biciclette d’antan.

«Un modo di andare in bici più rilassato, più amicale» dice Alessandro Galli, saronnese, osservatore esperto di questo mondo. Dal 2018 cura una rivista specifica, “Biciclette d’epoca”, un bimestrale nato nel 2013 e diventato punto di riferimento di questa passione in costante crescita.

Galli è titolare di una agenzia di comunicazione, ma da una decina di anni si è accostato in modo convinto al mondo della bicicletta: è stato, tra l’altro, tra i fondatori di Fiab Saronno, l’associazione che promuove la bici come strumento della vita quotidiana e per il tempo libero.

Nel movimento dei “ciclostorici” si incontrano la passione per la bici ma anche per un certo modo di vivere il rapporto con il passato, carico di fascino. «Mentre una volta le biciclette vecchie venivano buttate via, oggi si è messo in moto tutta una passione». Ci sono manifestazioni con un lato sportivo non secondario (con percorsi anche oltre cento km, fino ai duecento e passa dell’Eroica) e altre con un tocco più goliardiche, come la “Orgoglio pieghevole” riservate alle vecchie bici tipo Graziella. E ancora altri eventi che sottolineano ancora di più il carattere vintage: «Anche a Saronno nel 2015 abbiamo proposto una “Tweed ride”», una pedalata di gusto retrò, appunto con vestiario in Tweed stile vecchia Inghilterra.

Con la sua rivista – bimestrale “Biciclette d’epoca” Alessandro Galli racconta tutto questo mondo: i campioni, le biciclette, il restauro dei vecchi “cancelli”, vecchi velocipedi magari recuperati dopo decenni in una cantina. La storia dei marchi e indirettamente anche la storia dell’Italia del passato

«In quest’ultimo numero, uscito sabato, raccontiamo ad esempio le Bici ministeriali, un modello lanciato nel 1942, a prezzo imposto, per diffondere l’uso del mezzo» in un periodo di restrizioni come era quello della guerra mondiale.

Saronno generica genererico

Nell’ultimo numero poi si parla di “cuore matto”, il campione 
Franco Bitossi
. E ancora di una Bici Peugeot con cambio automatico del 1907, un gioiello incredibile che racconta un altro aspetto della bicicletta: «Oggi siamo abituati a pensare alla bici come a uno strumento semplice, ma fino agli anni Trenta-Quaranta le bici erano oggetto di enorme evoluzione e investimenti tecnologici».

Generica 2020

Si scoprono anche gli aspetti sociali dell’uso della bicicletta, come nel caso delle bici per i sacerdoti.«All’inizio la bici era considerato uno strumento non degno, immorale. Per questo esisteva una bici apposta per sacerdoti, la Levita, simile a una bici da donna – perché il prete portava la tonaca – ma con misure maggiori».

Nella rivista poi trovano spazio anche le diverse “ciclostoriche”, le manifestazioni in bici d’epoca ormai diffuse in tutta Italia. «Nella sola Lombardia ci sono 15 ciclostoriche organizzate in un apposito calendario» continua Galli. Alcune di queste manifestazioni richiamano moltissime persone: «La Francescana di Foligno e l’Intrepida ad Anghiari sono oltre i mille partecipanti, senza contare l’Eroica che è oltre 8200 iscritti. Sono nati anche percorsi permanenti, che consentono di fare lo stesso percorso in qualsiasi momento dell’anno, guidati dalla segnaletica: così si trasformano i ciclostorici in cicloturisti».

Il movimento coinvolge molti appassionati di una certa età («Fino agli anni Settanta il ciclismo era lo sport principale in Italia») ma anche quarantenni e ragazzi giovani, attratti a volte più dall’aspetto sportivo, a volte dall’aspetto rievocativo e retrò.

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Da editore in Saronno, Alessandro Galli non nasconde anche la speranza di poter portare qui qualche evento: «Da alcuni anni Saronno ospita la partenza della Tre Valli Varesine: perché non pensare di valorizzare con una mostra di bici d’epoca o una ciclostorica? Anche Saronno potrebbe avere possibilità, c’è anche una tradizione locale, un grande campione come Chiappucci da Uboldo». E un lavoro preparatorio già avviato – sull’uso della bici – anche da Fiab.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 26 Ottobre 2020
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