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Rescaldina: il centro estivo si farà, si parte il 15 giugno

Rescaldina ha deciso di attivare il centro estivo dal 15 giugno al 31 luglio, con un numero chiuso di iscrizioni e tariffe invariate

Giochi di una volta Giubiano

A Rescaldina il centro estivo si farà. Mentre quasi tutti gli altri Comuni del Legnanese stanno ancora valutando come procedere, tra questionari e tavoli di lavoro, Piazza Chiesa ha già deciso: si partirà il prossimo 15 giugno, il centro rimarrà attivo fino al 31 luglio e potrà ospitare fino a 150 bambini e ragazzi.

Anche il centro estivo dovrà adattarsi alla “nuova normalità” della fase 2: non sarà più ammessa la frequenza part time ma si potrà iscriversi solo a tempo pieno, la mensa servirà piatti monoporzione in contenitori termosaldati e bambini e ragazzi saranno sottoposti ad un triage all’ingresso, con rilevazione della temperatura corporea ed igienizzazione delle mani. I genitori, inoltre, non potranno accedere agli spazi del centro estivo: saranno i Covid manager ad occuparsi dei rapporti con le mamme e i papà.

Il principio guida alla base dell’organizzazione scelta dal Comune è quello dell’alternanza tra piccoli gruppi nell’uso degli spazi esterni e delle aule delle due scuole primarie del paese, le Dante Alighieri di Rescaldina e le Alessandro Manzoni di Rescald. Ogni gruppo sarà formato da un numero chiuso di piccoli utenti (cinque per la scuola materna, sette per la scuola primaria e dieci per la scuola secondaria di primo grado) e lavorerà sempre con gli stessi educatori: in questo modo saranno ridotti al massimo i contatti e di conseguenza anche il rischio di contagio, rendendo allo stesso tempo più semplice l’eventuale tracciamento.

Tra le incognite che quest’anno gravano sui centri estivi, anche la quantità di iscrizioni: non si sa, infatti, se e come si organizzeranno gli oratori, e quindi è stato necessario prevedere un numero chiuso. I criteri per l’accesso sono ancora in corso di definizione, ma con ogni probabilità l’amministrazione darà peso, in ordine di priorità, alla residenza, ad eventuali disabilità, alla circostanza che entrambi i genitori lavorino e all’ordine cronologico.

La “rivoluzione” nell’organizzazione comporterà inevitabilmente un aggravio di costi, quasi triplicati rispetto agli anni scorsi. La spesa extra, però, non graverà sulle famiglie: il Comune ha infatti deciso di mantenere invariate le tariffe.

«Teniamo moltissimo a questa iniziativa – sottolinea il vicesindaco, Enrico Rudoni – e abbiamo iniziato a parlarne e a progettarla quando eravamo ancora in pieno lockdown. Durante i mesi di chiusura bambini e ragazzi sono stati dimenticati, e per questo motivo riteniamo importante far ripartire i servizi educativi. Ora speriamo in un buon numero di iscrizioni».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 22 Maggio 2020
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