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Saronno, prof al tempo del Coronavirus: “Non vedo l’ora di riabbracciare i miei ragazzi”

Donatella D’Alelio insegna inglese all’Istituto professionale “Antonio Parma” di Saronno. Racconta com’è insegnare online ad oltre 150 alunni. Non c’è solo il programma da rispettare, i compiti e le verifiche da correggere. C’è anche un rapporto umano da portare avanti e una risposta da dare alle paure e alle ansie dei propri studenti

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Per Donatella, come per migliaia di professori in tutta Italia, da oltre un mese le lezioni con i propri alunni sono online. Spiegazioni, interrogazioni, verifiche: si fa tutto attraverso le piattaforme informatiche.

La giornata inizia collegandosi con i ragazzi alle piattaforme digitali. Poi nel pomeriggio si passa a correggere compiti e verifiche e la sera arriva puntualmente la domanda di chiarimento su WhatsApp, perché i ragazzi ti cercano a tutte le ore.

Anche le interrogazioni sono online: «Dopo tanti anni di esperienza capisci se ci sono foglietti in giro o se muovono il mouse e cercano qualcosa – spiega Donatella – I miei alunni li conosco talmente bene che già so in anticipo se c’è qualcuno che prova a fare il furbetto. Però devo dire che in questa situazione non fanno cose sbagliate, piuttosto ti chiedono di posticipare l’interrogazione».

Se c’è una cosa che Donatella ha infatti notato in questo mese di lezioni è una maggiore responsabilizzazione dei propri studenti: «Ti chiedono compiti, ti chiedono esercizi, cosa che un mese fa sarebbe sembrata impossibile. Credo che sia un modo per sentirsi calati in qualche maniera nella normalità e una comprensione delle difficoltà che anche il corpo docenti sta incontrando, come se i ragazzi sentissero la consapevolezza di star vivendo un momento storico difficilissimo».

Non è tutto semplice chiaramente. Ci sono le paure degli alunni per quello che sta succedendo e la preoccupazione di coloro che dovranno affrontare la maturità; bisogni a cui dover dare una risposta. Manca poi il contatto fisico e quella voglia di umanità che la tecnologia informatica fatica a colmare.

«Ci manchiamo tantissimo, loro a noi e noi a loro, perché altrimenti non mi spiego questo loro esser presenti a tutte le ore del giorno – conclude Donatella – Secondo me la prima cosa che farò in classe quando li rivedrò è piangere, perché il mio desiderio più grande ora sarebbe proprio abbracciarli fisicamente tutti».

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 03 Aprile 2020
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