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Gli Harlem Globetrotters a passeggio per Varese

A colloquio con Flip e Speedy, due giocatori della squadra più spettacolare del mondo che il 13 marzo tornerà a esibirsi al palasport di Masnago - Guarda il VIDEO

Tuta bianca, rossa e blu, palloni saldi tra le mani prima di “decollare” in aria, girare sulle dita, rimbalzare sul selciato, roteare intorno a gambe, braccia, testa. Quando camminano non passano inosservati, anche quando tengono la sfera docile sotto il braccio, perché gli Harlem Globetrotters fanno dello spettacolo, della riconoscibilità, del sorriso il loro stile di vita.

In un’assolata Varese, due esponenti della squadra di basket più spettacolare del mondo, hanno dato un primo assaggio delle loro qualità: Flip White e Speedy Artis hanno regalato una piccola esibizione ai passanti, ai varesini e ai turisti in giro per la città. Accompagnati dai manager della propria tournée italiana, i due globetrotters hanno toccato i Giardini Estensi, piazza Montegrappa, il Garibaldino e Corso Matteotti, facendo anche capolino in un paio di locali del centro ad alta fedeltà cestistica. Nel pomeriggio Sacro Monte e palasport per incontrare i ragazzini del vivaio biancorosso. La visita nella Città Giardino non è stata casuale: la Enerxenia Arena di Masnago, infatti, ospiterà il loro spettacolo nella serata di venerdì 13 marzo e, come sempre, si prevede il tutto esaurito sugli spalti del palazzetto, da dove mancano dalla primavera di tre anni fa.

«Ci esibiamo circa 165 volte in un anno» racconta Flip, guardia che scende in campo con il numero 19 sul parquet. «Per me questa sarà la terza volta in Italia e, probabilmente, sono stato già anche nella vostra città. In centro no, ma quando vedrò l’arena mi ricorderò se sono già stato qui». Chi invece è all’esordio nel nostro Paese è Speedy, play numero 43. Entrambi hanno alle spalle una solida esperienza di basket al college e hanno all’attivo anche una stagione nel basket agonistico a livello professionistico.

«È sempre pallacanestro – racconta Flip, college nella zona di Chicago, un anno da pro e ora una colonna della squadra-spettacolo – Qui noi non abbiamo la pressione del risultato, ma viviamo un rapporto diverso con il pubblico: portiamo divertimento, siamo più portati verso l’intrattenimento e ci piace coinvolgere la gente, però restiamo a tutti gli effetti dei giocatori professionisti». «Senza avere basi solide dal punto di vista tecnico e atletico non si diventa Globetrotter» gli fa eco Speedy, che arriva dalla zona di Philadelphia e ha giocato in Brasile, inframezzando così la propria esperienza con gli Harlem. Flip e Speedy hanno ragione: una tournée degli Harlem prevede ritmi serrati tra allenamenti, esibizioni serali e spostamenti quotidiani per raggiungere l’arena successiva. In campo gli Harlem vincono sempre, ma è fuor di dubbio che la loro concentrazione deve essere sempre al massimo, per portare a termine le “prove” alle quali sono chiamati: tiri da posizioni e distanze impossibili, schiacciate spettacolari e gag con il pubblico da cui si può spremere tutta la magia del basket spettacolo.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 20 Febbraio 2020
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