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Compensi Sessa, scontro in consiglio

In consiglio il tema caldo dei compensi dei consulenti anticorruzione e trasparenza della Sessa. Per l'opposizione l'amministrazione deve intervenire. Il sindaco: "Agito in maniera responsabile"

Fagioli non cambia l\'odg ma invita i cittadini al consiglio comunale aperto

“Ho agito in maniera responsabile, non appena sono venuto a conoscenza dei fatti, prendendomi la responsabilità politica e non riconfermando il precedente Cda. Questa vicenda l’ho resa nota alla stampa a suo tempo, la società ha lasciato dei debiti, ma sarà compito del nuovo Cda recuperare i quattrini”.

E’ la posizione del sindaco Alessandro Fagioli sulla vicenda dei compensi dei consulenti anticorruzione e trasparenza della Sessa società partecipata dal comune che si occupa di gestire parte del patrimonio immobiliare.

La vicenda è esplosa qualche mese fa quando il consigliere comunale Franco Casali ha presentato un esposto-segnalazione alla procura regionale della Corte dei Conti e alla agenzia regionale anti corruzione per far chiarezza su alcune delibere del Cda della Sessa. Un’iniziativa a cui ha fatto seguito nel mese di aprile la presentazione di un esposto alla Procura di Busto Arsizio.

Sulla vicenda né il sindaco Alessandro Fagioli, né l’Amministrazione comunale hanno mai preso posizione, malgrado le ultime dichiarazioni in consiglio comunale, tanto che i consiglieri comunali di Pd, Tu@Saronno e M5s hanno presentato una mozione in consiglio comunale chiedendo all’assemblea civica di impegnare il primo cittadino “ad intervenire a tutela del rispetto della legge e per riportare trasparenza sulla vicenda” e di “intraprendere tutte le azioni che gli competono di denuncia delle irregolarità riscontrate alle autorità competenti in materia, anche al fine di ottenere la restituzione dei compensi corrisposti alle persone precedentemente incaricate”.

La mozione è stata discussa nella seduta di giovedì sera quando è stata riassunta la vicenda che riguarda incarichi e adempimenti in materia di anticorruzione della società. Nel luglio 2016 il cda della Sessa ha assegnato il ruolo di responsabile della trasparenza e anticorruzione ad un consigliere e ad una consulente esterna, familiare di un altro membro del Cda. Nella seduta del 13 settembre sono stati definiti i compensi: 2 mila euro lordi mensili per ciascun incaricato.

Dopo 9 mesi nella primavera scorsa il Cda è stato revocato e gli incarichi dell’anticorruzione non sono più stati rinnovati. Oltre 36 mila euro i compensi ai due incaricati: cifre consistenti soprattutto se si considera che la Sessa fattura ogni anno circa 140.000 euro buona parte dei quali non sono poi incassati per problematiche di morosità di taluni inquilini.

A rispondere alla mozione il sindaco con una lunga nota in cui ha rimarcato quanto è stato fatto dall’Amministrazione comunale e “come ci siano precise competenze che invece spettino al nuovo Cda”. Una posizione condivisa anche dal capogruppo leghista Angelo Veronesi: “Non ha senso votare questa mozione: il Comune ha già fatto tutto il necessario. Si proseguirà con quello che l’avvocatura comunale consiglierà di fare e si continuerà ad agire in questi termini”.

Durissime le repliche dell’opposizione Franco Casali ha puntato il dito sulla mancata trasparenza dell’Amministrazione che pur informata dell’accaduto non l’ha reso noto. Il consigliere ha rimarcato come gli esposti presentati a Corti dei Conti e Procura avrebbero dovuti essere fatti dall’Amministrazione. Francesco Licata (Pd) ha ricordato al sindaco i propri compiti di vigilanza sui cda nominati.
A favore della mozione anche i consiglieri indipendenti Francesco Banfi e Alfonso Indelicato che hanno sottolineato: “Si chiede solo di fare chiarezza: se è stato fatto tutto il necessario perchè non approvarla?”.

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Pubblicato il 12 Maggio 2018
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