Ricorso Tar contro il vincolo: Ferrovienord “scarica” il Comune
Ex Saronno-Seregno, la vicenda si ingarbuglia: chi pensava che il decreto dello scorso 27 marzo chiudesse la querelle è stato ancora una volta smentito
Ex Saronno-Seregno, la vicenda si ingarbuglia: chi pensava che il decreto con cui lo scorso 27 marzo sono state tutelate la massicciata, i ponticelli e l’intero sedime dell’ex tratto ferroviario che taglia il quartiere a sud di Saronno chiudesse la querelle è stato ancora una volta smentito.
Il Comune ha ufficialmente presentato ricorso al Tar non contro la scelta di tutelare ma per le motivazioni per cui la Soprintendenza ha avviato l’iter. Ma, colpo di scena, è stato lasciato solo da Ferrovienord che invece ha preferito accettare il provvedimento tanto da dichiararsi pronta a collaborare con la Soprintendenza.
Ma cosa vuole il Comune? Lo scorso 27 marzo è stato firmato il decreto dalla Commissione Regionale Patrimonio Culturale del Ministero. Il primo cittadino aveva ventilato l’intenzione di presentare un ricorso al Tar per impugnare la decisione ma solo nelle ultime ore dal palazzo comunale è arrivata la conferma ufficiale del provvedimento. “E’ evidente – spiega in una nota l’Amministrazione – che la tutela della memoria storica della tratta ferroviaria è da sempre stata una priorità tanto che non intendiamo contestare l’apposizione del vincolo in sé, ma unicamente le argomentazioni utilizzate nelle premesse del provvedimento”.
«Questa Amministrazione ritiene che le premesse del decreto così come formulate, vincolino in maniera incongrua l’intero sviluppo della riqualificazione dell’area, impedendo un dialogo propositivo tecnico approfondito e costruttivo con tutti i soggetti interessati alla riqualificazione della tratta dismessa».
Il Comune avrebbe voluto sbancare la massicciata, eliminare i ponticelli per realizzare una greenway a raso sul vecchio tracciato ferroviario progetto che con il vincolo dovrà essere accantonato. Tra le motivazioni contestate la scelta di tutelare solo un pezzo della tratta: «Non si comprendono le ragioni che hanno portato l’autorità competente a considerare degno di tutela solo un pezzo della tratta. Il decreto parla del tratto di ferrovia dismessa esistente a Saronno della lunghezza di circa 1,1 chilometro. Tale tratto rappresenta una piccolissima parte della linea ferroviaria storica Novara–Busto Arsizio–Saronno–Seregno la cui dimensione complessiva era di 67 chilometri».
Diametralmente opposta la posizione di Ferrovienord che ha rimarcato l’intenzione di non presentare ricorso al Tar e di essere pronta a collaborare con la Soprintendenza in materia di riqualificazione della tratta.
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