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Gerenzano Democratica: “Valutiamo la destinazione finale della nuova scuola”

Interrogazione consiliare presentata da Gerenzano Democratica in merito al progetto della nuova scuola

gerenzano democratica

“Ci domandiamo se, nel momento in cui si concepisce una nuova struttura pubblica destinata ai decenni a venire, non si debba contemplare la possibilità di una sua riconversione nel prossimo futuro alle esigenze di una categoria di persone diversa da quella per cui oggi nasce: non i bambini ma gli anziani”.

E’ il focus dell’interrogazione consiliare presentata da Gerenzano Democratica in merito al progetto della nuova scuola. A presentare l’iniziativa è il consigliere comunale Pier Angelo Gianni: “Chiediamo l’istituzione di una commissione “ad hoc” per rivedere le basi e i presupposti stessi del progetto e renderlo più inerente ai fabbisogni odierni”.

L’azione è conseguente all’uscita del rapporto della Fondazione Agnelli: Scuola. Orizzonte 2028, Evoluzione della popolazione scolastica in Italia e implicazioni per le politiche; aprile 2018 che mette a fuoco alcuni dati: “Il più interessante – continua Gianni – ci permette di prevedere come cambierà la popolazione scolastica a livello regionale nel prossimo decennio. Secondo tale studio In Lombardia avremo l’8% in meno di alunni nella scuola per l’infanzia e 860 classi in meno in dieci anni. Anche a Gerenzano il tasso di natalità è negativo, tanto che si passa da 138 nati nel 2012 a 80 nel 2018; e la stessa popolazione residente, che aumentava a ritmo sostenuto nel decennio 2002–2012 (quando fu concepita la nuova scuola), ora non cresce più, e rischia anzi a breve di registrare un saldo negativo rispetto al recente passato”.

Gianni tira le somme: “Le ripercussioni di questo trend sulla popolazione scolastica sono ovvie: è facile prevedere che quando sarà pronta la nuova scuola, almeno una classe risulterà superflua, e se la tendenza attuale non muterà di segno, entro tre anni vi saranno almeno due classi in meno rispetto ad oggi”. Da qui la richiesta “di valutare la possibilità di una riconversione nel prossimo futuro della nuova struttura pubblica in base alle esigenze di una categoria di persone diversa da quella per cui oggi nasce: non i bambini ma gli anziani”.

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Pubblicato il 02 Maggio 2018
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