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Uboldo civica: “Con il bando per la polifunzionale a rischio l’ultimo spazio pubblico”

L’amara considerazione della lista Uboldo civica in merito alla volontà dell'Amministrazione di affidare a terzi la gestione dell’aula polifunzionale

uboldo civica

“Con tutta probabilità l’aula polifunzionale non sarà più uno spazio pubblico come è stato e avrebbe potuto essere. Più probabilmente, si trasformerà in uno spazio pubblico al servizio anche di soggetti privati, con un contorno associativo ad oggi indefinito. Che ciò sia un bene o meno, oggi non è dato sapere, ma a nostro avviso l’Amministrazione dovrebbe cercare di perseguire i suoi nuovi obiettivi in maniera diversa e mantenendo comunque le storiche funzioni dell’aula polifunzionale. Di fatto, siamo di fonte ad un’ulteriore promessa mancata”.

E’ l’amara considerazione della lista Uboldo civica in merito alla volontà dell’Amministrazione di affidare a terzi la gestione dell’aula polifunzionale appresa dalla pubblicazione di un bando per manifestazione di interesse all’albo pretorio.

“Con la pubblicazione del bando emergono tutte le contraddizioni della Giunta Guzzetti sul destino dell’aula polifunzionale e dell’edificio di via S. Martino, spazio pubblico che ha ospitato associazioni uboldesi con le loro attività e laboratori, la banda del paese, vari eventi culturali e incontri pubblici organizzati con grande libertà”.
Ed entrano nel dettaglio: “Si era partiti dal progetto di un’aula polifunzionale per i giovani e per tutte le iniziative artistiche e culturali, insomma sarebbe dovuta diventare una casa delle associazioni, la sede e il luogo dove ciascuna associazione potesse riunirsi, praticare le proprie attività. A distanza di due anni e mezzo è tutto cambiato, a partire dal nome: il progetto ora si chiama “Casa dei Talenti”.

Sono diversi gli aspetti del bando che ci hanno lasciati perplessi gli attivisti di Uboldo civica come “il cambio totale dell’obiettivo rispetto alla volontà del programma elettorale. Oggi lo scopo è principalmente quello di “favorire la formazione professionale per chi debba entrare o sia stato espulso dal mondo del lavoro”, la “particolare attenzione riservata alle realtà che presenteranno un progetto insieme ad enti di formazione accreditati presso la Regione Lombardia”, “l’impegno finanziario richiesto con la stipula di una polizza assicurativa di 25.000 euro, oltre a doversi accollare la manutenzione ordinaria degli immobili”. Non manca una considerazione sulle tempistiche: “I tempi strettissimi per la presentazione delle manifestazioni di interesse (solo quindici giorni), rendono molto difficile per le associazioni farsi avanti, se non per chi abbia già un progetto pronto. Dopo un anno in cui l’aula è stata lasciata vuota senza apparenti preoccupazioni, non si capisce la necessità di questa accelerazione: sarebbe stato meglio lasciare più tempo alle associazioni di organizzarsi e elaborare un progetto”. La critica principale riguarda però le limitazioni alle possibilità di chi accederà alla struttura: “Nelle “attività espletabili” la giunta arriva a prescrivere che “ogni manifestazione o attività pubblica dovrà acquisire il parere di gradimento dell’Amministrazione”. Parole che aprono le porte ad un’eccessiva discrezionalità politica e che non avremmo più voluto vedere scritte in nessun documento pubblico”.

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Pubblicato il 06 Giugno 2017
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