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Eco90: “I tigli tagliati a maggio erano sanissimi”

La nota dell'associazione ecologista Eco '90 sul taglio delle piante operato lo scorso maggio dall'amministrazione comunale

tigli uboldo

La nota dell’associazione ecologista Eco ’90 sul taglio delle piante operato lo scorso maggio dall’amministrazione comunale:

ECO90 torna a fare la sua parte ed interviene per esprimere le sue considerazioni sulla questione dei Cipressi in via per Origgio e sul taglio dei Tigli del mese di maggio 2016. Questa Associazione mai si sognerebbe di opporsi all’abbattimento di alberi che potrebbero essere un pericolo per l’incolumità delle persone e delle cose!

I TIGLI non sono stati tagliati perché pericolanti. Quei TIGLI erano sanissimi! Vedasi comunicazione CONALPA che invitava l’amministrazione a rivedere il progetto di sistemazione del viale del cimitero evitando il taglio degli alberi. Non risultano perizie o studi da parte dell’amministrazione sul tema, bensì le dichiarazioni di sindaco e assessore si riferivano al pericolo rappresentato dalle radici al passaggio dei pedoni e del carro funebre. “Vedere per credere”! Diverse foto del viale, scattate prima dell’inizio dei lavori, dimostrano che si sarebbe potuto riqualificare il viale attraverso una scelta progettuale differente, con lo scopo di salvaguardare quel paesaggio che da oltre 60 anni aveva caratterizzato questa parte del nostro comune.

Per quanto riguarda i cipressi è evidente che qualcosa è cambiato nell’ultimo trimestre. Le piante presentano degli evidenti segni di deperimento, non presenti prima dell’inizio dei lavori. Occorrerebbe certificare lo stato di salute attuale delle piante per capire come intervenire sull’indebolimento, prima che sia troppo tardi. Forse l’escavazione nei pressi dell’apparato radicale, più superficiale rispetto a quello dei tigli, potrebbe aver compromesso la salute dei cipressi. Le nostre preoccupazioni sono confermate dalla lettura degli studi svolti in altre città italiane. A Pisa, ad esempio, uno studio approfondito su questa tematica ha concluso che, tra le principali cause determinanti la vulnerabilità e quindi la caduta di filari di alberature stradali, si hanno le limitazioni allo sviluppo dell’apparato radicale (cordoli e pavimentazioni, utenze sotterranee), le condizioni ambientali inospitali per le radici (difficoltà di approvvigionamento idrico), e i danni diretti all’apparato radicale (taglio di radici in occasione di scavi e lavori stradali). Detto questo, come associazione che si occupa della tutela dell’ambiente, ci domandiamo perché l’amministrazione non abbia proceduto ad indagini conoscitive prima di operare scelte così drastiche, come l’abbattimento del viale dei Tigli e la non protezione dei Cipressi durante i lavori.

Studi approfonditi li meritavano in particolare i Tigli, perché quelle erano piante di maggior pregio e di maggior impatto ambientale, e non ci riferiamo solo alla loro capacità di purificare l’aria, di mitigare la temperatura, di costituire l’habitat naturale per i volatili, ma anche a quello storico e culturale. Quelle piante facevano parte della memoria storica di questa comunità, pertanto chi amministra ha l’obbligo morale di confrontarsi con essa!

Per questi motivi ci sentiamo di sottolineare la superficialità dei progetti attuati, che non hanno previsto alcuno studio improntato ad una minima tutela del patrimonio ambientale del paese, anzi, in netta controtendenza, evidenziano la volontà di snaturarne anche la conformazione paesaggistica.

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Pubblicato il 09 Novembre 2016
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