Si faceva chiamare il carabiniere. Vantava di esser stato nell’arma, e in paese si era costruito questa fama, tanto che alcuni anziani, nonostante sia da tempo disoccupato, gli credevano, e avevano preso a prestargli dei soldi, per aiutarlo in un momento di difficoltà. Eppure, un 37enne di Caronno Pertusella, molto noto in paese, è stato denunciato per truffa, e va detto che questa volta l’ha fatta grossa. Già nel 2010 era stato denunciato perché si era confezionato un finto tesserino con fotografia in divisa dell’arma. Ma soprattutto, si è spacciato, per anni, per il nipote d’un carabiniere importante, il comandante del reparto operativo di Varese, colonnello Loris Baldassarre. In questa veste, aveva chiesto a un uomo che oggi ha 70 anni, già dal 2008, una serie di piccoli prestiti: 20 euro, 50 euro, 100 euro. Alla fine il conto, di richiesta in richiesta, è salito a 40mila euro. La scoperta è stata effettuata dalla figlia del truffato, qualche settimana fa, guardando casualmente gli estratti conto. La donna ha chiesto il perché di tutti quei prelievi,e il padre le ha raccontato che stava aiutando il nipote del colonnello Baldassarre (nella foto, il vero carabiniere). E che lo stesso ufficiale, per garantire la buona fede del parente, spesso gli telefonava a casa e lo rassicurava. In particolare, spiegando che il nipote aveva in banca una somma vincolata, che poteva garantire sulla restituzione del prestito. In realtà, era sempre il 37enne, che una volta tolti i panni del nipote, girava l’angolo, faceva il numero della vittima, e camuffava la voce, spacciandosi per l’ufficiale in persona. Era talmente entrato nella parte, che aveva dato al carabiniere fittizio un’identità ben precisa, un misto di verità e finzione. Il truffatore aveva letto sui giornali online un articolo che elencava tutti i trasferimenti di carriera del vero colonnello e se li era “rigiocati”. Ne aveva però aumentato l’età e, soprattutto, aveva interpretato liberamente la sua provenienza geografica. Il vero colonnello è infatti di Pescara, ma il truffatore, pur sapendolo, al telefono parlava con un sorta di accento siciliano, quasi fosse un Johnny Stecchino, il personaggio del film di Roberto Benigni. A ben guadare, proprio una celebre battuta di quel film calzerebbe a pennello per questa storia: «Non mi somiglia per niente».

(VIDEO, IL RACCONTO DEL VERO COLONNELLO BALDASSARRE)

E’ più o meno quello che ha pensato il vero colonnello Loris Baldassarre quando ha scoperto il truffatore. Mentre, a casa propria, stava effettuando l’ennesima telefonata per convincere il 70enne a versare nuove somme nelle casse del furbetto. I carabinieri hanno ricevuto in caserma la denuncia della figlia. La donna aveva chiesto di poter parlare con il colonnello, scoprendo quanto aveva già sospettato, e cioè che l’ufficiale nulla c’entra con questa vicenda. I militari hanno successivamente incastrato il 37enne utilizzando la vittima. Una volta stabilito un nuovo appuntamento telefonico si sono appostati fuori dalla porta e mentre era in corso “la buona parola” finalizzata alla richiesta di denaro sono entrati. Faccia a faccia, il vero colonnello e il finto colonnello, si sono guardati per qualche secondo. «Non mi ha fatto nessuno effetto, per me era solo un’operazione per reprimere un reato odioso come quello delle truffe agli anziani» ha tagliato corto il colonnello.