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Uboldo non può permettersi di sostenere il “Giudice di pace”

Il sindaco Lorenzo Guzzetti scrive una lettera aperta al primo cittadino di Saronno spiegando perché non partecipa alle riunione per mantenere il servizio nella zona

Caro Luciano,
         come ben sai non ho partecipato alla riunione di giovedì scorso perchè non ti nascondo il mio stupore nel leggere giovedì mattina sui giornali (quindi prima della riunione) che il quadro economico per mantenere l’ufficio del Giudice di Pace ammonta a 150.000 euro e che quella cifra sarebbe stata richiesta ai Comuni nella riunione convocata.

Sinceramente, e perdonami per questo, non mi sembra un gran modo di gestire in maniera "comprensoriale" le questioni. Avrei preferito parlarne insieme agli altri Sindaci e uscire con una linea comune. 

L’"abbiamo deciso e gli altri si adeguino" (già visto nel recente passato anche su altre tematiche) mi sembra una strategia un po’ miope e poco "comprensoriale" (dato che di "comprensorio saronnese" andiamo spesso parlando).

Ma veniamo quindi all’attualità.

Due sono le ragioni che, oggi come allora, mi fecero assumere un atteggiamento quanto meno prudenziale davanti al "condividere costi".

 

1) I costi non erano chiari. Come detto in precedenza siamo partiti da 7.000 euro (cioè circa 1.170 euro a Comune, cifra dichiarata da un tuo assessore nella prima riunione) per arrivare a 150.000 (cioè 25.000 euro a Comune). Quando lo dissi nella prima riunione che secondo me era più veritiero pensare a circa 100.000 euro che a 7.000 il tuo assessore mi guardò come il solito profeta di sventura. A conti fatti, avevo ragione.

 

2) Il secondo motivo è pratico. Continuiamo a riempirci la bocca di "dimagrimento della PA" e quando questa dimagrisce un po’ (certo, parliamo di cellulite, non di dieta ferrea) ci ribelliamo e facciamo le barricate.

Da Uboldo a Busto Arsizio, alle 8.30 del mattino, ci vogliono poco più di 15 minuti ad arrivare al Tribunale.

Una convocazione dal Giudice di Pace non è mai dall’oggi col domani quindi, non nascondiamoci dietro all’ipocrisia: un cittadino lo sa con largo anticipo pertanto può regolarsi e organizzarsi di conseguenza con tutti i mezzi di questo mondo.

 

Voglio però essere chiaro: riconosco a te e a tutti gli altri colleghi un impegno notevole per cercare di non perdere questo servizio, nonostante ci sia chi cavalca questa polemica gratuita. Anzi, sarei ingeneroso a non dire che forse proprio tu ti sei impegnato al massimo per mantenere il Giudice di Pace a Saronno.

 

La prima colpa, tuttavia, sento di ascriverla comunque ancora a noi.

A noi che non siamo ancora riusciti a spiegare ai nostri cittadini che  non siamo più nella condizione di permetterci il "caviale" e che forse nemmeno riusciamo a permetterci la pastasciutta.

 

La nostra pastasciutta quotidiana è fatta da file ai Servizi Sociali che aumentano, famiglie che bussano con in mano sfratti esecutivi, strade che riusciamo a malapena a rattoppare, un Patto di Stabilità asfittico e soffocante. E noi stiamo parlando del Giudice di Pace, che per le nostre comunità e i nostri bilanci diventa il caviale.

 

Nonostante l’ottimo lavoro e l’indiscussa capacità del Dottor Venuto, in questa situazione il mio Comune non può permettersi questo lusso, o meglio non possiamo permetterci un ingente capitolo di spesa (che sia 25 o 10 mila) per mantenere un ufficio che sarebbe raggiungibile con soli 15 minuti di auto.

Se li avessi li destinerei comunque ad altre priorità, probabilmente sociali(perchè con 25.000 euro non riusciamo nemmeno a pensare a un lavoro di asfaltatura).

 

La seconda colpa è anche di chi sta sopra di noi.

Troppo facile commentare dalla comoda sedia di Varese, Milano, Roma o Bruxelles. Come diceva Andreotti: "So di essere di media statura, ma non vedo giganti intorno a me." Spero solo che se riusciremo a riconsiderare la seconda opzione per il riutilizzo del tribunale, gli enti superiori ci diano una mano altrimenti saremo punto e a capo.

 

Caro Luciano, fare delle scelte sta anche nei nostri compiti.

Personalmente mi guida la frase di De Gasperi: "un politico pensa alle prossime generazioni, non alle prossime elezioni."

Lo sforzo che potremmo magari anche sostenere quest’anno non abbiamo alcuna certezza di poterlo mantenere in futuro: sarebbe una politica miope e scellerata, di sperpero di denaro pubblico.

Cosa che, ne sono sicuro, tu non vuoi fare e nemmeno io.

 

Quanto invece a chi "ce la vuole venire a spiegare", direi di non badarci troppo: sta semplicemente guardando alle prossime elezioni, oppure è incompetente, oppure mente sapendo di mentire.

E questo ne fa fin da ora un pessimo politico.

 

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
Noi della redazione di Saronnonews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.
Pubblicato il 09 Ottobre 2013
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