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Da Azzio a San Pietro per “accordare” l’organo della Basilica

La ditta Mascioni sarà in Vaticano la settimana prossima per effettuare le opere di manutenzione sia dello strumento della Basilica, sia dell’organo presente nella sala udienze del Papa

Da quasi due secoli si occupano di costruire e sistemare organi a canne, quelli che si trovano in quasi tutte le chiese. Si tratta della Casa Organaria Mascioni di Azzio e sono stati appena chiamati dal Vaticano per effettuare le opere di manutenzione degli organi presenti sia nella Basilica di San Pietro, sia nella Sala Nervi, la sala delle udienze del Papa. Ma non solo: il 15 aprile i lavoratori dell’azienda si occuperanno anche di montare l’organo da 3mila canne nel Duomo di Voghera, dove attualmente lavora al restauro anche un altro gruppo di varesini, ormai impegnati da diversi anni.

 

«A San Pietro ci dovremo occupare dell’accordatura dell’organo, per sistemare quelli che si chiamano registri ad ancia» racconta Giorgio Mascioni, 46 anni, che insieme ai cugini Andrea e Maria Teresa porta avanti la storica azienda. Sono i figli di tre fratelli, Eugenio, Enrico e Mario, e sono la sesta generazione di Mascioni che si occupa di organi. Infatti l’azienda è in attività da quasi due secoli, dal lontano 1829, sempre nello stesso campo. In totale vi lavorano una ventina di persone «ma ci consideriamo un’azienda famigliare non solo nella direzione – racconta Giorgio -. Anche i nostri dipendenti acquisiscono una professionalità che spesso hanno trasmesso ai figli e con loro c’è sempre stato un ottimo rapporto».

 

La prossima settimana saranno a Roma quindi, non solo per l’opera di manutenzione dell’organo di san Pietro, di cui si sono occupati già nel 2000 in occasione del Giubileo, ma anche per l’organo nella sala delle udienze, da loro costruito negli anni ’70: «È uno strumento particolare – racconta Giorgio -, si vedono solo le tastiere mentre le canne risultano nascoste sul fondo, oltre i muri. È lo strumento più grande che esista di questo tipo e ne siamo orgogliosi».

Non hanno mai incontrato un Papa: «Non nascondo che ci piacerebbe poter vedere Papa Francesco – prosegue -. Ma abbiamo sempre mantenuto un profilo basso e siamo solo degli esecutori. Se succederà non sarà per un incontro ufficiale».

 

Nonostante i due secoli di storia, alla Mascioni la crisi che sta colpendo duramente il paese si fa sentire: «Nel nostro piccolo questa crisi sta toccando anche noi – aggiunge Mascioni -. Non abbiamo più le commesse che avevamo dieci anni fa quando si avevano assicurati anche tre anni di lavoro. Oggi va bene se abbiamo programmato un anno, tenendo conto che per realizzare un organo ci vogliono diversi mesi. Comunque non ci lamentiamo e speriamo che la situazione possa migliorare presto e così proseguire questa grande tradizione. Una passione trasmessa di padre in figlio e che prosegue ormai da quasi due secoli». 

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 25 Marzo 2013
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