“Gli orti trasformano la scuola in qualcosa di vivo di cui prendersi cura”
La soddisfazione dell’assessore Cavaterra e del consigliere Pozzi per la crescita degli orti scolastici in quasi tutti i plessi cittadini
Crescono gli orti scolastici in città, tra la soddisfazione degli studenti e degli amministratori comunali. Dall’autunno del 2010 a Saronno è attivo il progetto Orti-Giardino, concretizzatosi con l’apertura presso la scuola primaria San Giovanni Bosco del “Superortogiardino”, e a seguire, presso la scuola primaria Gianni Rodari. Per l’anno scolastico 2012–13 sono già in fase di realizzazione gli orti presso le scuole primarie Pizzigoni e Vittorino da Feltre, e presso la scuola dell’infanzia di via don Marzorati. Inoltre, è in fase di studio la fattibilità del progetto presso la scuola primaria Ignoto Militi.
«Affrontare questo tema ha permesso di “far germogliare semi anche nei cuori e nelle menti” di bambini, insegnanti e genitori, ed è anche una opportunità per le scuole, e la città, di incontrare molte persone ed organizzazioni – commentano soddisfatti l’assessore Cecilia Cavaterra e il conigliere comunale Giorgio Pozzi -: la rete e le idee di Orti Di Pace (gennaio 2012), i produttori del Mercato Contadino Di Saronno (maggio 2012), il Parco del Lura, la Scuola agraria di Minoprio, il centro di formazione professionale IAL di Saronno, e le associazioni Acli Terra Lombardia, MASCI di Saronno, Nostrale e la Fondazione Sodalitas di Milano, dando così l’avvio a belle e utili relazioni che potranno dare nuovi frutti».
«Occorre imparare di nuovo l’abbiccì del rapporto con la Natura – proseguono Cavaterra e Pozzi -. Per questo partiamo dagli orti scolastici: aule all’aperto dove apprendere un nuovo modo di stare al mondo, dove diventiamo creatori di vita e, nella pratica di una possibile autosufficienza, apprendiamo il respiro della libertà interiore. Un giardino, un bosco, un orto trasformano la scuola in qualcosa di vivo di cui prendersi cura. Dalla scuola, abbiamo poi esteso la nostra attenzione agli orti terapeutici, carcerari, sociali: spazi dove ci si prende cura di fiori e ortaggi scoprendo al contempo un luogo ideale dove intrecciare scambi con la natura, l’ambiente e la comunità, coltivando intanto la pace interiore. Proponiamo l’avvio di una Rete di Orti di Pace per tenerci in contatto e scambiare informazioni sulle varie iniziative. E, non ultimo, per sentirci meno isolati nel gesto di coltivare il nostro comune giardino dall’umile nome di terra».
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