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“Francesco I, un entusiasmante buon pastore”

Il commento di Carlo Mazzola, presidente del Club Don Luigi Sturzo di Saronno, dopo l'elezione del nuovo Papa

«Francesco I: un entusiasmante buon pastore per continuare il cammino della Chiesa». È il commento di Carlo Mazzola, presidente del Club Don Luigi Sturzo di Saronno, dopo l’elezione Francesco Primo al soglio pontificio. «Un mese fa dicevo, metaforicamente, che Giovanni Paolo II aveva arato un terreno drammaticamente arido, grazie al suo vigore, al suo coraggio, viaggiando in ogni angolo del Pianeta – spiega Mazzola -. In quel terreno tornato fertile, Benedetto XVI ha potuto gettare i semi, grazie alla sua saggezza, alla sua profonda cultura teologica, alla sua sincera ricerca della verità. Ora stanno per germogliare le messi e bisogna chiamare genti per raccoglierlo. Ecco allora un entusiasmante buon pastore: Francesco I. E’ questa la prima impressione che ho avuto. Appena apparso sulla loggia di San Pietro è apparso austero e si è rivolto ai fedeli col solenne “fratelli e sorelle”, poi… un sorriso dolce e quel “buonasera” con cui ha abbattuto lo steccato tra Pontefice e popolazione, come a dire, “coraggio, venite avanti”».

«Il nuovo Papa, nel suo primo discorso, si è sempre definito come “vescovo di Roma” – prosegue Mazzola -. Mi aspetto ora tante novità nel continuare ad annunciare il Vangelo. Certamente Francesco I avrà uno stile ben diverso dai suoi predecessori, ma sempre coerente nei valori cristiani. Dal momento che il nostro Club si dedica anche alla cultura politica, come mi ricorda il nostro vicepresidente Alberto Paleardi – anch’egli felice per la scelta del conclave-, non possiamo esimerci dall’esprimere un parere anche su questo aspetto. E’ probabile che con Francesco I, dall’Argentina, ci sarà più attenzione ad un’equa distribuzione delle ricchezze nel mondo. Questo non è solo un richiamo ai principi di fraternità cristiana, ma è pure una necessità sociale ed economica, poiché (come gà spiegato nell’enciclica “Caritas in Veritate”), dall’attuale crisi globale o si cresce tutti insieme o tutti quanti regrediremo. Sul piano politico questo significa che gli odierni Paesi più ricchi e potenti (per il loro stesso bene) dovranno cedere parte di queste loro quote ad altri che stanno emergendo ed emergeranno». 

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 14 Marzo 2013
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