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Quindici città contro lo spostamento del Giudice di Pace

Secondo un decreto del Governo Berlusconi, l’ufficio del Tribunale dovrebbe chiudere entro la primavera. Il sindaco scrive ai paesi di quattro province: “Possiamo evitarlo”

«Il Giudice di pace del tribunale di Saronno non deve essere spostato, per evitarlo costituiremo un consorzio di sindaci di quattro province». Il sindaco di Saronno, Luciano Porro, prosegue la battaglia che ha iniziato nell’autunno scorso per evitare che cittadini del Saronnese debbano andare a Busto, Milano o Como per svolgere le pratiche: “Un disagio assolutamente da evitare». 
Porro se la prende anche con la Lega Nord che nelle scorse settimane ha fatto proprio l’argomento. «Gli esponenti della Lega hanno dichiarato che lo spostamento del Tribunale sia colpa del Governo Monti, ma dove erano loro a ottobre quando abbiamo iniziato il percorso per evitare che ciò si verificasse? – chiosa il primo cittadino -. Non è un provvedimento del Governo Monti, ma un decreto legge del Governo Berlusconi, per i risparmi sulla Giustizia».

Dopo una prima riunione tra i sindaci del Saronnese, con il coordinatore dell’ufficio del giudice di pace e l’associazione forense di Saronno, lo scorso 10 gennaio il primo cittadino ha scritto una nuova lettera ai sindaci di Rovello Porro, Rovellasca, Turate, Gerenzano, Cislago, Uboldo, Origgio, Rescaldina, Caronno Pertusella, Cesate, Solaro, Lainate, Cogliate, Ceriano Laghetto, Misinto. Paesi di tutto il Saronnese che fanno capo alle province di Varese, Milano, Como e Monza.
Nella missiva il sindaco propone ai sindaci un nuovo incontro e di consorziarsi per evitare la chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace. «La legge lo permette – spiega Porro -. Abbiamo tempo fino a fine febbraio per evitare che migliaia di pratiche vengano decentrate. Non è una lotta della Lega Nord, e nemmeno mia, è una lotta per il territorio».

«Lo spostamento del Giudice di Pace costituirebbe per tutto il territorio del saronnese un evidente e grave disagio – si legge nella lettera -, considerato il carico di lavoro che oggigiorno grava sui nostri uffici giudiziari e che conseguentemente verrebbero accorpati con la sede centrale di Tribunale a Busto Arsizio. Da tale disposizione i nostri cittadini ne risultano indiscutibilmente penalizzati dovendo per qualsiasi esigenza giudiziaria, anche la semplice contestazione delle sanzioni amministrative, rivolgersi agli uffici di Busto Arsizio, e ciò nonostante la particolare estensione e densità demografica del nostro territorio e la quantità di imprese e servizi presenti».
Ecco quindi la proposta di Porro: «In pratica, si tratta di ragionare sulla possibilità di accorpare a Saronno anche il territorio dei comuni in indirizzo, nella certezza che l’esito positivo di un tale progetto favorirà anche il mantenimento della sezione distaccata di Tribunale. L’occasione sarebbe propizia inoltre per superare i confini provinciali tanto anacronistici quanto ingombranti perché Saronno è baricentro della vita sociale ed economica di un territorio distribuito fra quattro province».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 31 Gennaio 2012
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