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“Il Maalox è cresciuto grazie a noi, deve rimanere a Origgio”

Alcune storie dei lavoratori dello stabilimento della Sanofi-Aventis che produce il famoso farmaco: “Abbiamo dato tutto a questa azienda, non è giusto essere trattati così”

«Abbiamo fatto di tutto per mantenere il nostro posto di lavoro: turni, pulizie, sacrifici. E ora ci trattano così, proponendo quello che per molti di noi è impossibile». Alice Enna ha 52 anni e da 21 lavora alla Sanofi-Aventis, l’azienda farmaceutica di Origgio che ha deciso di delocalizzare la produzione di Maalox, proponendo a 130 dei 250 lavoratori di trasferirsi in Scoppito, in Abruzzo, dove sarà avviata la nuova produzione.
«Significa un licenziamento forzato, un modo per lasciarci a casa – prosegue Alice -. È come una doccia fredda per noi che abbiamo dato tanto a questa azienda. Nell’alluvione del 2006, quando è crollato il tetto in un reparto non abbiamo nemmeno smesso di lavorare, abbiamo aspettato la fine del turno. E il giorno dopo eravamo qui tutti a pulire il fango dal pavimento e dalla macchine».
È la proposta del dislocamento che desta maggiore indignazione: «Avevo vent’anni quando sono venuta qui dalla Sardegna – prosegue Alice -. So cosa vuol dire sradicarsi, ma allora fu una mia scelta, per trovare lavoro. Adesso questa scelta viene imposta a tanti miei colleghi: questi dirigenti sanno cosa vuol dire per noi sradicare una famiglia dal proprio habitat?».


Un altro dipendente storico è Angelo Cavarra, nella ditta dal 1977, 34 anni passati nello stabilimento di Origgio: «Abbiamo vissuto in passato situazioni di crisi, cinque o sei fusioni, ma ne siamo sempre usciti. Il settore farmaceutico non va in crisi, non può andare in crisi. Questa situazione era nell’aria, ma non ci aspettavamo una gestione di questo tipo. Fino a qualche mese fa questo stabilimento doveva essere il maggiore produttore mondiale di Maalox, e ora siamo arrivati a questo?»
«Il Maalox è nostro, lo sentiamo così, e nessuno ce lo deve togliere da Origgio – aggiunge Massimiliano Landoni, 45 anni, dall’82 nell’azienda e oggi anche rappresentante sindacale -. Questo farmaco viene venduto e va bene; al nostro Maalox ci siamo affezionati e vogliamo che l’azienda investa in questo sito. Il Maalox è cresciuto grazie al nostro impegno, al nostro lavoro, perché ci dobbiamo rimettere noi per delle logiche di margini di profitto? Non è giusto. Il Maalox deve rimanere a Origgio».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 11 Novembre 2011
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