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“Lasciamo alle spalle il passato e guardiamo al futuro”

Intervento del segretario del Partito Democratico in vista delle prossime elezioni cittadine che dovrebbero svolgersi a marzo 2010

22 GIUGNO 2009. I saronnesi scelgono il loro Sindaco. Luciano Porro vince il ballottaggio. Una vittoria su cui nessuno avrebbe scommesso, una vittoria che fino a qualche giorno prima era un sogno impossibile se solo avessimo guardato alla realtà dei numeri, resa possibile solo da un cambiamento nel cuore degli elettori, dalla voglia di una Saronno diversa. 
A livello di forze politiche nello schieramento che ha sostenuto Luciano Porro al ballottaggio il Partito Democratico ottiene il 20.68 % pari a 8 consiglieri comunali, (la lista Uniti per Saronno con Tettamanzi nel 2004 aveva ottenuto il 21.93 % pari a 6 consiglieri); il Partito Socialista ottiene il 3.40 % pari ad 1 consigliere (nel 2004 era confluito nella lista Uniti per Saronno esprimendo 1 consigliere); IDV ottiene il 3.31 % pari ad un consigliere (nel 2004 era confluito nella lista Uniti per Saronno ma non aveva consiglieri); i Verdi ottengono l’1,81% senza alcun consigliere (nel 2004 avevano il 4,22% e 1 consigliere); la lista civica Tua Saronno ottiene il 6.06% e 2 consiglieri (nel 2004 non si era presentata); la lista civica Saronno Futura ottiene il 2.47% e nessun consigliere (nel 2004 aveva il 5.70% e 1 consigliere); la lista civica Sinistra Saronnese ottiene il 3.39% e 1 consigliere (nel 2004 Rifondazione comunista e Comunisti Italiani avevano ottenuto il 5.92% e l’1.68% con 1 consigliere).
Nello schieramento che ha sostenuto Annalisa Renoldi il PDL ottiene il 30.99% pari a 10 consiglieri comunali (nel 2004 prima dell’unificazione Forza Italia aveva il 33.17% e 13 consiglieri mentre Alleanza Nazionale aveva il 9,09% e 3 consiglieri); UDC ottiene il 4.74% e 1 consigliere (nel 2004 con l’Unione saronnese di centro aveva il 6.90% e 2 consiglieri); la Lega ottiene il 16.18% e 5 consiglieri (nel 2004 aveva il 10.39% e 2 consiglieri).
Prendono voti anche due altre liste civiche che non erano presenti nel 2004: la lista Saronno Si-cura che ottiene il 5.28% ed un consigliere comunale e la lista Noi per Saronno che ottiene l’1.78% ma nessun consigliere.
I numeri che prima ci impedivano di sognare ora indicano chiaramente cosa è successo a Saronno, lasciamo ad ogni lettore di fare le proprie considerazioni ma un dato è assolutamente evidente: Forza Italia è la vera sconfitta e con lei Renoldi, Gilli e tutto il quadro dirigente locale.
 
Ma lasciamoci alle spalle le cose che sono successe.
 
Non ci interessa ricordare:
La telenovela tra Lega e PDL per la scelta del candidato sindaco. Gli scontri e le divisioni interne a Forza Italia per la supremazia sul territorio. Le cattiverie e le falsità utilizzate dal centro destra nel tentativo di vincere basandosi sulle paure e sulle menzogne contro gli avversari e il candidato Porro con l’arroganza di chi ormai è autoreferenziale e non spende neppure tempo per analizzare i bisogni con il risultato di una assoluta mancanza di progetti concreti per il rilancio della città. La paura che con la vittoria di Porro potessero venire a galla gli scheletri nascosti negli armadi e di perdere privilegi e potere nella gestione del territorio. La scelta di dimissioni di massa dei 16 consiglieri comunali del centro destra ed il commissariamento del comune (prima sollecitata dall’ex sindaco Gilli e poi pretesa dalla Lega) che, seppur legittima, è apparsa assolutamente contro la città e i suoi bisogni, che attendono risposte che non possono essere date.
Cosa invece ci ricorderemo:
La grande volontà di uscire dagli schemi e di ragionare per Saronno, uniti contro gli interessi.
I 12 progetti presentati alla città per dare a Saronno una sua identità ed uno sviluppo sostenibile.
Le qualità umane e la sensibilità di Luciano Porro tra la gente.
Il grande attivismo e la voglia di esserci dei giovani
La gente in piazza ad ascoltare, a partecipare, a gioire e a indignarsi per l’attacco del centro destra teso ad impedire il desiderio di cambiamento.
 
E’compito degli elettori e di ogni cittadino di Saronno riuscire ad analizzare e riflettere su quanto è successo, discernere cosa è stato fatto, quali fossero le proposte migliori per Saronno, chi fossero i migliori candidati per amministrare la città e tirare le conclusioni quando saranno chiamati di nuovo a scegliere.
 
Ora quello che ci interessa è guardare al futuro per continuare a volere con tutte le nostre forze un modo di fare politica nuovo, una città diversa, un coinvolgimento di tutti per realizzare una comunità dove tutti siano protagonisti, per dare a Saronno una nuova chance.
Anzi, liberi dalle responsabilità del dover amministrare la città, dobbiamo guardare in positivo a questo momento di tregua ed approfittarne per entrare maggiormente in contatto con la realtà, con i problemi di tutti i giorni: le famiglie in difficoltà, la crisi e la perdita del posto di lavoro, i negozi che chiudono, la manutenzione della città, il traffico e la qualità dell’ambiente in cui viviamo, la mancanza di risorse economiche che portano a tagliare in primis le spese per l’educazione, la cultura, lo sport e l’associazionismo, la rivalutazione e la razionalizzazione delle risorse umane e delle potenzialità delle società partecipate, lo sviluppo sostenibile ed il futuro della città con l’elaborazione delle idee per la redazione del nuovo piano di governo del territorio.
 
Le vicende che abbiamo vissuto ci hanno fatto crescere, un numero incredibile di persone, uomini e donne qualunque, semplici cittadini di Saronno si sono iscritti al Partito Democratico con la voglia di dare il proprio contributo per migliorare la loro città. Parecchi giovani nel seguire i fatti saronnesi e nazionali degli ultimi mesi hanno deciso che per cambiare davvero è necessario essere parte viva e propositiva del processo di cambiamento ed hanno scelto di farlo all’interno del Partito Democratico. Permettetemi di dirlo, in qualità di segretario del partito, ormai da troppi anni sulla scena politica, questo è il migliore risultato delle elezioni inutili del giugno 2009.
 
Dobbiamo insistere sull’aprire la politica a tutti, sulla necessità di cambiare partendo dal basso, dai circoli, da tutti noi e dobbiamo sostenere il Partito Democratico che, con la sua scelta coraggiosa di proporsi agli italiani andando a congresso, unico metodo per difendere veramente la democrazia, contro la logica dei partiti ad personam e del volere di pochi, ci propone un percorso dove davvero chi vuole partecipare lo può fare davvero, senza limiti o censure di nessuno alla sua libertà.
Ora rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci a lavorare. Il Partito Democratico vi aspetta.

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 09 Ottobre 2009
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