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«A Saronno deraglia la democrazia»

L’analisi della situazione politica da parte di Christian Cortesi, componente del coordinamento cittadino del Partito Democratico

riceviamo e pubblichiamo
 
Alla fine i capibastone di PDL, Lega e UDC hanno scelto di rovesciare il tavolo, mostrando il loro vero volto e facendo strame della volontà dei cittadini saronnesi. Con le dimissioni di gruppo imposte ai 16 neo-eletti consiglieri comunali consegnano la città al commissario prefettizio e ad un anno di ordinaria amministrazione, decidendo di lasciar marcire problemi gravi che avrebbero dovuto trovare rapida soluzione ed altri ai primi vagiti, ma che già spaventano, come il buco di 400.000 Euro di oneri d’urbanizzazione lasciati dal fallimento della ISI Srl. Irresponsabilità, senso di possesso privato del voto ricevuto, assoluta mancanza della volontà di affrontare un dialogo che permettesse di eleggere a valore primario il bene pubblico e il legittimo diritto della gente di veder risolti o quantomeno affrontati i problemi quotidiani della città, fino ad arrivare al gesto frustrato e puerile del bambino sconfitto che abbandona la partita portandosi via il pallone.
La città, in maniera del tutto democratica, aveva scelto il suo sindaco, Luciano Porro, pur sapendo di aver eletto un consiglio comunale in maggioranza di segno opposto. La possibilità è prevista dalla legge, perchè offre tra le altre cose garanzie enormi di controllo e condivisione del corretto agire amministrativo e non permette interessi privati e speculazioni personali di alcun tipo. Che sia proprio questo ciò che è sembrato insopportabile ai capibastone…?
Ma come, dopo dieci anni di cene da gourmet dobbiamo morir di sete accanto alla fontanella?
Questo potrebbero aver pensato i vertici azzurri…
Non può essere che dopo aver sbavato per anni ai piedi del tavolo ne restiamo ancora esclusi.. i vertici padani…
La scelta dei saronnesi semplicemente non rientra nel loro disegno, e allora ecco qui… una bella pedata alla città e si dice al Croupier di far girare di nuovo la roulette, che stavolta uscirà il nostro numero.
Con durezza è il caso di denunciare il trattamento riservato da tali partiti, perché di ciò si tratta, le persone in tale disegno sono semplici pedine, alla città ed ai suoi abitanti: incatenati da questa scelta come il cane che si è ribellato alla volontà del padrone.
Il segretario cittadino della Lega Angelo Veronesi ha il vizio, da piccolo Bossi, di giocare con le parole pitturando una Saronno che non esiste, ma che lui tratteggia come più gli fa comodo… singhiozzando il pericolo di una sinistra estrema al governo della città. Di estremo a Saronno c’è solo il suo sprezzo del ridicolo e la volontà di raccontare ai cittadini una verità che non esiste, ben sapendo che il “saronnese spaventato” è ciò che serve al suo partito.
La memoria corta del segretario PDL Enzo Volontè "…la definizione degli indirizzi di un Comune tocca al consiglio comunale mentre Porro, a leggere l’ordine del giorno della seduta di Martedì, si era arrogato questo passaggio" suscita incontenibile ilarità in tutti coloro che ricordano lo scempio del consiglio comunale compiuto dall’amministrazione Gilli uscente. Altrettanto si può dire quando Volontè, pensando di comunicare il suo verbo a dei decerebrati, si spinge a motivare la loro scelta con una presunta mancanza di dialogo da parte di Luciano Porro “…per un dialogo occorrono due interlocutori mentre Porro non ha voluto dialogare…” e con una legittima valutazione del PDL della sostanza delle cose “…i primi giorni da sindaco non sono stati tali da porre le basi per un dialogo costruttivo…”.
Mi permetto di far notare a Enzo Volontè, e di ricordare a tutti i cittadini, le parole dell’ex sindaco Gilli, pubblicate sul suo blog alle ore 1.18 di Martedì 23 Giugno (quando nel cortile dell’Auser in Via Maestri del Lavoro era appena terminata la festa per la vittoria di Luciano Porro):
(…) A mio personale avviso, c’è una sola strada da imboccare: la dissoluzione immediata del Consiglio Comunale con le dimissioni da parte dei Consiglieri della maggioranza di centrodestra.
(…) Un anno di amministrazione retta da un Commissario straordinario non sarebbe una tragedia, ma solo un periodo di decantazione, nel corso del quale le forze politiche (ed anche i Saronnesi) potrebbero darsi una regolata
 
Nessuna legittima valutazione di merito, nessuna presunta mancanza di dialogo, soltanto il rabbioso desiderio di prendersi una rivalsa… purtroppo sulla pelle di tutti i cittadini di Saronno.
 
Giungano a tutti i protagonisti di questa vergognosa vicenda i miei personali complimenti, per aver mostrato come certa politica può manipolare la vita e le scelte delle persone, oltre che calpestare impunemente (per ora) la democrazia.

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 03 Luglio 2009
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